IX Rassegna Musicale ed Organistica Chiesa di San Domenico in Cortona
IX Rassegna Musicale ed Organistica Chiesa di San Domenico in Cortona
<<Ciao Anna, sono appena arrivata, come stai?>> <<Bene!>> risponde l’amica sorridente <<Vieni al concerto della IX Rassegna Musicale e Organistica che si terrà il 12 settembre, nella Chiesa di San Domenico? L’Organo è di Luca di Bernardino da Cortona del 1547 e verrà suonato dal Maestro Luca Scandali, tra i più insigni esecutori dei giorni d’oggi e sarà accompagnato dal percussionista Mauro Occhionero. Eseguiranno musiche del XVI e XVII secolo di Tielman Susato, Andrea Gabrieli, Christian Erbach ed Autori Anonimi>>.. ..<< Ok ci sarò! >>
“ Certo Cortona per me è come un cappello a cilindro, ogni volta mi dona proprio delle belle sorprese!”………
La Chiesa si presenta bella ed elegante nella sua austerità. Ha una grande platea, delineata al suo limite, da ampie scale in pietra serena, che innalzano lo spazio ad un palcoscenico sacro.
Esso presenta come sfondo, imponenti arcate policrome che incorniciano, in quella di sinistra, un capolavoro di Luca Signorelli, mentre la centrale, la più grande, ospita la splendente pala dorata di Lorenzo Di Niccolò ed a destra, alto e solenne, si presenta l’organo antico.
È una sceneggiatura meravigliosa e per il concerto è tutta illuminata, “penso che mi gusterò al meglio le opere d’arte mentre ascolterò i brani musicali!“
Dopo una breve ed impacciata presentazione, i due musicisti salgono sul balconcino per iniziare il concerto. Tutto ciò non mi scoraggia, perché ho compreso che avevano voglia di raccontarci tante cose ed anche di nuove. Così, quando si è pieni di esperienze e di tanta sensibilità artistica e si è generosi nel donarle, ci si parla sopra contemporaneamente in più piani e chi ascolta, afferra solo l’entusiasmo che ti vogliono trasmettere, ma, se il mio fiuto non mente, sento che suoneranno in modo brillante.
Infatti dalle prime note sorrido compiaciuta. Il suono dell’organo riempie i vuoti immaginari dell’aria e con quello del tamburo, ci trasportano con un viaggio a ritroso nel tempo, nei saloni dei castelli, dove dame e cavalieri, volteggiano muti nei nostri occhi, intrecciano le loro dita illuminate dalle luci di candele, fiaccole e camini.
Ma anche antiche e sofferte melodie di buie prigioni, arazzi preziosi e panni ammuffiti, canti di battaglie vittoriose e di ritirate insanguinate.
Sono degli ottimi interpreti. Il Maestro Organista intona rigorosamente ciò che gli antichi spartiti gli tramandano, ama il suo sapere, ma dona la perseveranza dei suoi faticosi studi. Il percussionista usa il suo istinto, non segue uno spartito se non la sua sensibilità, ricercata in anni di percorsi sperimentali internazionali e la conoscenza che ha del suo compagno. Il protagonista è l’organo, ma a volte è così umile, che lascia larghi spazi agli strumenti di sapore popolare.
Si seguono, si inseguono, si completano.
La musica sofisticata ed elevata che è quella dell’organo, dialoga con gli accenti più primitivi e musicali delle tradizioni più popolari attraverso tamburi nacchere e tamburelle.
Inizialmente, noi ospiti, non siamo di numero elevato, ma poi la curiosità e la bravura degli esecutori catturano i visitatori occasionali, che rimangono all’ascolto fino all’ultima nota.
Mi stupisco sempre per come le chiese ospitino, immutate nel loro fascino, le musiche dai colori più diversi. Il risultato è eccellente.
Egregi i pezzi dei brani d’interpretazione classica, che si alternano con quelli coinvolgenti ed improvvisati delle percussioni. Infatti noto, che più di uno spettatore, segue il tempo con un piede, tamburella con le dita ed inclina il capo.
In alcuni accordi notiamo delle dissonanze, infatti i pezzi del ‘500, rispetto ai successivi, erano meno articolati e meno armoniosi, perché tutti ancora da sperimentare, ma sono la testimonianza del percorso di maturazione che ha avuto lo studio della musica, come lo testimonierà lo stesso Bach, nelle sue composizioni più avanti nel tempo.
Bellissimo e maturo il bis di un Autore Anonimo che spero dalla sua tomba sia felice di riceverne le lodi.
Allora, quando mi sono ritrovata ad intervistare, dopo il Concerto, il Maestro di Organo e Composizione Luca Scandali ed il Polistrumentista e Compositore Mauro Occhionero, mi hanno confermato quello che avevo già appuntato sul mio libricino rosso, ho pensato che i Signori erano riusciti nel loro intento.
Dotti per la scelta di questi insoliti brani, coraggiosi per l’accostamento di un nobile strumento con le percussioni di sapore mediterraneo, del resto, era questo il messaggio voluto dal parallelismo dei due mondi.
Ancora bravi per la realizzazione della rappresentazione artistica, con un particolare elogio al Maestro Luca Scandali che speriamo di riavere presto a Cortona.
Roberta Ramacciotti
Pubblicato giornale L’Etruria 30.09.2009