“LA GRANDE BELLEZZA” Un Documentario dell’Esistente
“LA GRANDE BELLEZZA” Un Documentario dell’Esistente
Mentre preparavo il goccino di grappa insieme al cioccolatino che avrei gustato davanti alla trasmissione serale del film “LA GRANDE BELLEZZA” di Sorrentino, pensavo che in quel preciso momento gran parte del popolo italiano si stava raccogliendo per lo stesso motivo. Pensavo anche a quanto sarebbe stato interessante studiare il numero degli ascolti registrati. Dai dialoghi che avevo ascoltato in ufficio, al supermercato, per strada e sul tram, avevano previsto ascolti pari ad una partita della nazionale. Mi è piaciuto scoprire che ci sia stata tantissima partecipazione, dialogo, critiche e confronti. Il Popolo Italiano è vivo, si risente, si ritrae, si spaventa, si offende, si dispiace, si scandalizza, ammira, ascolta e pensa ancora tanto. Il film di Sorrentino ha ridato agli italiani la necessità di riconoscere e difendere la nostra cultura cinematografica. La sua opera è un Documentario dell’Esistente in Italia, a Roma e gran parte della nostra Oligarchia è descritta nelle figure impresse in pellicola. Non sono gli italiani ad essere ritratti, quindi non rammarichiamoci troppo, lo sono i nostri rappresentanti. Del resto conosciamo le abitudini degli imperatori dell’antica Roma e non certo le vicende del popolo romano. Le nostre banali e difficili esistenze non fanno scoop! Noi siamo al lavoro, perlomeno i più fortunati, gli altri lo cercano, mentre “Loro” la sera giocano, guardano gli spogliarelli distrattamente, sbirciano annoiati, la maggior parte dei VIP hanno superato i vari “anta” ed è proprio buffo che abbiano la pretesa di frequentare le discoteche con le stesse gestualità dei diciottenni! Da ciò nasce il ridicolo ed il cattivo gusto ripreso. Per il contesto storico che stiamo vivendo certi comportamenti sono uno sfregio nei confronti dei disoccupati. Dunque Sorrentino non si è limitato a fotografare meravigliosamente Roma ma ha scattato documenti sul costume dei nostri “Potenti Intellettuali”, descrive di “Nobili Decaduti che affittano le loro presenze”, Alti prelati che dispensano ricette di cucina”… Lo stesso protagonista, pur avendo il talento di un ottimo scrittore, sceglie “la vita più facile” e scarta “le scelte difficili”. Si critica giustamente il “Bunga Bunga” e ci si può scandalizzare con lo stesso peso sul costume adottato dai commensali descritti da Sorrentino. Qualcuno “@andrea cervone “ ha scritto “che se non capite la Grande Bellezza è perché fate parte di questo grottesco ma reale mondo che descrive“. Sicuramente il film non piacerà anche per mille altri motivi. Sono molto contenta della risonanza che questo film ha suscitato e provocato, mi è piaciuto ed ho ammirato la capacità di sintesi scelta nella sceneggiatura, spot che si susseguono, tutti di forte impatto. L’Oscar d’oltre oceano è la testimonianza che con l’Arte si descrive la Storia e che, ci piaccia oppure no, parte del Nostro Ghota è realmente fotografato nella Grande Bellezza nella sua più sfolgorante Bruttezza!
Roberta Ramacciotti