“Matera la terza tra le più Antiche città al Mondo”
“Matera la terza tra le più Antiche città al Mondo”
Omaggiare Matera è Facile, entrare nel suo cuore ed innamorarsi è Inevitabile, Dimenticarsi di Lei è Impossibile!
.. Lunedì mattina e come per tutti gli inizi settimanali ci si presenta al lavoro “accasciati” perché ci pesa il distacco dal passato fine settimana soprattutto se trascorso in libertà ed in buona compagnia.
Cominciavo la settimana ricaricata come una duracell, ripensavo al recente viaggio nella città di Matera speso proprio nell’ultimo weekend. Camminavo a 20 cm da terra e dalle 7,00 ero in acqua per la mia nuotata. Le bracciate si susseguivano con la leggerezza di ali di farfalla, vasca dopo vasca …
La Magnifica Matera era ancora nei miei Occhi, immagini che mi resteranno sempre impresse nell’anima perché ho scoperto che dietro l’irregolare mosaico di case e finestre ritratto su tutte le cartoline in giro per il mondo, si celano storie di infinita saggezza e tenerezza, di sconfortanti crudeltà e di inimmaginabili bellezze.
L’ho percorsa insieme a mio marito Fabio e gli amici Tiziana ed Alberto perlustrando in lungo ed in largo i due antichissimi rioni: il Sasso Baresano e il Sasso Caveoso, Matera Sotterranea, le sue Chiese Rupestri ed i loro affreschi millenari. Ho fotografato i minuziosi lavori degli scalpellini sulle facciate delle numerose chiese, i messaggi simbolici in esse impressi, i palazzi storici, quelli nobiliari, le scale, i vicoli e le cisterne per la raccolta dell’acqua. Poi nella “magica gita” c’è stato l’incontro con l’alta tecnologia, con tre uomini appassionati di aeronautica, che stavano riprendendo con i loro droni il territorio. Giuseppe ci ha fotografato regalandoci scatti unici e Cristian ha postato sulla mia pagina facebook, una magnifica ripresa di Matera vista dall’alto. Grazie per i magnifici regali!
Studiando e osservando la location materana si riconoscono: l’antica cultura della Magna Grecia, le conquiste longobarde, il passaggio delle Crociate, le migrazioni da Costantinopoli ma si leggono le ferite, anche le più recenti, che questa città conserva impresse nella roccia. Intere popolazioni rapite e raggruppate per secoli per formare eserciti, giovani braccia levate alla sana e necessaria agricoltura, al grano, l’oro di queste terre, per alimentare l’industria di padroni lontani anni luce dalla loro cultura.
Abbiamo visitato anche una fabbrica fortificata del miele del 1500, immersa in un quartiere di palazzi moderni, munita persino di una torre di avvistamento e difesa dove al suo interno conserva una cappella di un bel gusto manierista con i volti dipinti con l’iconografia simile ai visi del Lippi e del Perugino. Percorsi che ci hanno stupito, meravigliato ed addirittura commosso, come la visita all’interno di quelle che furono abitazioni fino agli anni ‘60 nei sassi.
Attraverso una coltissima guida, il Signor Liborio, ( cell 39 320 727 4859 ) abbiamo ascoltato la narrazione di una tipica giornata di vita delle famiglie direttamente all’interno di un sasso oramai disabitato e da lui costantemente tenuto pulito. Con la gestualità che avrebbe fatto invidia ad un attore consumato, ha scandito metro per metro le azioni che si compivano di fronte ad un recesso, in un antro, mimava i gesti del nonno, spiegava quello che rappresentava il ricovero delle bestie, delimitava l’area del braciere come quello della cisterna. Le sue parole esprimevano l’amore per il ricordo di intimità familiari ormai perse, ma che rivive grazie al suo lavoro. E’ riuscito a ricostruire come in 3D le scene tanto da commuoverci per il senso di nostalgia evocato.
La guida ci ha fatto viaggiare nel tempo e comprendere.
Ma il nostro stupore ha superato persino le nostre aspettative perché ci ha con orgoglio insegnato che la povertà può essere una condizione, ma la dignità eleva l’ingegno di qualsiasi uomo, anche quello con meno mezzi e così ci ha spiegato il significato della nobiltà della civiltà contadina che nulla getta. Superlativo è stato il lavoro di ricostruzione dei suoi avi nei sassi. Questi antri abitativi, scavati nella morbida e calda roccia con piccoli pezzi di ferro appuntiti o solamente con rocce acuminate come facevano gli uomini preistorici, presentavano soluzioni architettoniche ecosostenibili degne del grande Gaudì di Barcellona. Si scavava con l’inclinazione verso il basso del pavimento e del soffitto scalettato, per consentire di poter far entrare il più possibile la luce al suo interno (spostavano lo Zenit!), per bucare le eventuali bolle di gas derivate dalla fermentazione del mosto si creavano sul soffitto delle sporgenze rocciose angolari e per un ricircolo virtuoso e rinnovabile dell’aria si creava un buco in basso confinante con l’esterno. Liborio è stato un Eccellente Ambasciatore della sua città.
Passeggiando per le caratteristiche viuzze tra le botteghe e buoni profumi dei pani appena sfornati, purtroppo abbiamo osservato anche che “dietro“ i percorsi turistici era depositata la solita spazzatura dell’incivile, speriamo di essere stati gli unici sfortunati a scovarla!
Meraviglioso il presepe in cartapesta e terracotta realizzato dal maestro Mario Daddiego “la Natività nei Sassi” opera esposta al Quirinale per la mostra “Presepi d’Italia – le tradizioni regionali” attualmente esposto in una bottega nel centro del Sasso Caveoso.
Per chi volesse visitare anche i dintorni di Matera consiglio la visita alla Cripta del Peccato Originale che è impreziosita da un ciclo di affreschi datati tra l’VIII e il IX secolo, stesi da un’artista noto come il “Pittore dei Fiori di Matera”, un suggestivo luogo di culto di un insediamento rurale altomedievale. Impossibile da scovare da soli perché immerso tra campi sconfinati di grano e vigne. (info@criptadelpeccatooriginale.it- www.criptadelpeccatooriginale.it è alto il professionismo delle guide).
Un pomeriggio, rientrando stanchi all’imbrunire nel cuore del Sasso Caveoso ci siamo “arrampicati” (in verità le stradine sono tutte percorribili) su uno sperone di roccia bianca che domina il complesso del Monterrone. Il luogo è molto suggestivo soprattutto di sera, da una terrazza naturale si viene letteralmente rapiti dal presepe vivente rappresentato dalla stessa Matera. Minuto per minuto si moltiplicavano le luci e dove sparivano i confini murari, i volumi cambiavano segnando con profondità i selciati delle stradine, l’inclinazione dei piccoli tetti, sparivano le tegole ed emergevano le piazzette, i ferri battuti delle lampade di strada. Ho visitato ancora due chiese scavate quasi completamente nella roccia, la più datata risaliva al XI sec che presentava affreschi dove la fissità degli sguardi dei Santi ci consente di capire come l’espressione dell’uomo nell’arte sia profondamente mutata, ora addirittura spregiudicata! I miei amici nel frattempo erano stramazzati al suolo, storditi da tale bellezza ma tramortiti da tanta stanchezza! Infatti è opportuna una buona programmazione per la visita ai Sassi anche per chi conserva buone gambe, perché l’ottimizzazione della fatica consente di visitare più ambienti dove lo stupore è sempre assicurato.
Di più non vi svelo perché, come per un bel libro, lascio a voi tutte le scoperte e le interpretazioni di un bel posto come Matera e dintorni.
Spero che il lavoro del Comune di Matera, Città eletta Capitale Europea della Cultura 2019 emerga come “esempio virtuoso” dimostrando di spendere bene i Milioni di Euro ricevuti dall’Europa e riscatti la macchia di malcostume che ha colpito parte della Pubblica amministrazione Italiana.
Matera la terza tra le più Antiche città al Mondo solo dopo Aleppo in Siria e Gerico in Cisgiordania … Ora comprendo perché riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®