Pittura… e non solo …
Pittura… e non solo …
Quando mi accingo a disegnare sono come di fronte ad una palla di vetro, ho l’indefinito candore dei grandi fogli ed in più di un’occasione, mi fermo a riflettere sulle infinite possibilità che ho di utilizzare i migliaia di punti neri che, nel loro insieme, diverranno delle originali composizioni visive.
Le curve, le linee, le forme, sono la musica e le note dei miei pensieri.
Ma non vengo catturata dal “potere onnipotente” che ho di gestire quello spazio, che da piatto e vuoto, muto ed inanimato, anonimo e senza tempo, diverrà testimonianza di un esperimento, di uno scarabocchio o di un piccolo capolavoro relegato in un preciso spazio di tempo, vengo invece, assorbita dall’avventura che mi accingo a vivere con la mente, con la mia filosofia.
Mentre guardo quel candore che mi acceca con i suoi misteri ancora non svelati, sono subito rapita dalla matematica dei miei pensieri, un compito che svolgo alla ricerca dell’armonia e dell’equilibrio degli oggetti o delle situazioni fantasiose da rappresentare.
Penso al mondo, alle sue mille azioni, cose, volti, paesaggi, timbri di voci, armonie musicali e rumori.
Tutto mi vola nella mente.
Elaboro concetti, utopie, speranze, risoluzioni.
Poi a volte, come ora, mi blocco e penso alle tante persone che come me e con migliori risultati, si dedicano alla conoscenza ed all’arricchimento della mente.
Siamo un esercito che muove inesorabilmente una marea silenziosa, ma potentissima, uno tsunami composto di pensieri.
Noi pittori del nuovo, svolgiamo continue riflessioni, sono allenamenti per mantenere viva la sensibilità che è il nostro potente radar, il quale ha la capacità di catturare fotografie di nuove ispirazioni.
Non mi manca di vivere la depressione di un momento, quando tutte le difficoltà di ordine pratico sembrano affogarti. Allora mi urlo: “con la meditazione non riuscirò ad innaffiare l’orto!”, alzati e cerca l’acqua!
Ma la cura per la tristezza e la sfiducia che mi assale, quando tutto è troppo più grande di me, crudele e maligno, non la ottengo nel lavorare per guadagnare di più, nell’andare a fare shopping o nel guidare un’auto potente, la mia vera cura me la offre la lettura di un buon libro o di un articolo interessante; tutto ciò risveglia l’intimo rapporto con la nostra anima e per questo tipo di processo, non bisogna andare troppo lontano.
le letture sono per me dei piacevoli appuntamenti per mettermi a confronto, per rigenerarmi, mi fanno sentire meno sola nella meravigliosa ma difficile voglia di vivere.
Roberta Ramacciotti
Pubblicato giornale L’Etruria anno 2008