Una Bandiera in Volo

Una Bandiera in Volo

“Attraverso l’obbiettivo della mia macchina fotografica allargavo ed accorciavo le distanze sui i visi tesi degli atleti, li seguivo e studiavo le loro potenzialità. Alcuni erano più capaci di altri ed io cercavo il più bravo perché volevo catturare l’immagine più significativa della giornata.”

Ero intenta a fotografare dal Loggiato della Piazza della Repubblica una delle tante manifestazioni in costume che si svolgono di frequente nel centro storico di Cortona. Scattavo immagini di volti sorridenti, costumi colorati, drappi medioevali e di turisti sorpresi perchè rivivevano nell’anno 2013 costumi del’300. Al centro della piazza gli scambi delle bandiere tra i giovani in costume creavano coreografie indimenticabili. I tamburini dettavano il ritmo, il suono si insinuava negli animi di tutti, favoriva la concentrazione degli atleti e suscitava una profonda suggestione tra gli spettatori.

La partecipazione del pubblico festante aiutava nella buona riuscita della manifestazione, il tifo incoraggiava lo sbandieratore ad osare.

Forte era la gioia per il buon lancio quanto profondo e doloroso segnava l’errore. Poi lo “Scatto è arrivato”!

Avevo individuato due bravi lanciatori e mi ero concentrata a seguire le loro esibizioni. Avevo preso la mia decisione: avevo puntato la direzione dell’obiettivo della mia macchina fotografica nello spazio di cielo vicino all’Orologio del Palazzo del Comune. Sentivo che la bandiera sarebbe stata lanciata fin lassù, i due giovani erano in grado di riuscirci.

Volevo quella foto e sentivo che stava arrivando quell’attimo ed io ero lì per coglierlo.

Primo lancio: un vuoto nel cielo, la bandiera non era arrivata all’altezza che avevo scelto di puntare il mio sguardo, ma .., non sono una che si scoraggia facilmente! Non guardavo più la piazza, fissavo il celeste del cielo ed il maschio del Comune attraverso le lenti della macchina e seguivo le azioni giù della piazza attraverso l’udito. Percepivo l’energia dello sbandieratore: era carico e si apprestava al nuovo lancio. Il rullo dei tamburi che avevo tanto atteso, annunciava un nuovo lancio. Tifavo in cuor mio per lui, per me perché volevo quella foto e per tutto il pubblico che partecipava con gioia e meritava un bello spettacolo.

Ricordo come ora: respiro, lo trattengo, contraggo i muscoli dell’addome e appoggio i miei gomiti piegati sui pettorali per immobilizzare il tremito delle mie mani, il fuoco per lo zoom era stato calcolato poi: Silenzio …

Eccola! Vedo il Leone dello Stemma di San Marco disegnato sulla stoffa svolazzante attraverso il mio obiettivo e clicco la più bella bandiera sospesa nel vuoto!

Rido felice come una bambina mentre la folla applaude l’orgoglio che si legge sul viso dello sbandieratore.

E’ gioia per tutti.

Roberta Ramacciotti

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