Viaggio in Turchia
Viaggio in Turchia
Il “Viaggio in Turchia” appena trascorso, ha rappresentato la mia prima esperienza di gruppo impegnata in un tour all’estero in un paese euro-asiatico. Non è stata una leggera vacanza consumata a bordo piscina, ma una conquista della conoscenza archeologica del paese; ci siamo fatti trasportare sulle acque del Bosforo per rapire indimenticabili immagini di Istanbul. Abbiamo visitato le sue moschee, scoperto ed apprezzato l’arte decorativa a loro sacra, abbiamo passeggiato nella reggia dei sultani Ottomani ed io, affacciandomi dalla terrazza del Palazzo che offre una vista spettacolare sulle acque del Bosforo, ho pensato di essere una delle principesse ingioiellate e di rivedere la Istanbul del 1600.
Abbiamo passeggiato per i siti archeologici di Troia, di Efeso, di Kaunos e solo per citarne una piccola parte, ed abbiamo ridato vita alle passate storie, studiando i resti delle ricostruzioni grazie alla nostra guida Gaye ed alle sue sapienti ed opportune spiegazioni sulle politiche, le religioni ed i costumi delle antiche civiltà.
Tanto che avevamo tutti ricostruito nelle nostre menti un quadro così ricco da immaginarci di incontrare da un momento all’altro, una donna vestita di sete colorate, un pastorello con la sua capretta od un soldato con scudo ed elmo passeggiare fra noi sopra i lastricati millenari.
L’esperienza di una gita in un paese a me nuovo si trasforma, nella mia vita, in un sogno perché sono si, in una realtà a me contemporanea, ma occasionale, e solo questo pone la mia sensibilità ad analizzare “le cose ed i fatti” con un distacco a volte lucido e matematico.
Ma il “viaggio” per me, non ha riguardato solo i luoghi, ho fatto conoscenza con 40 persone contemporaneamente! Le vedevo salutarsi con sorrisi, non leggevo in nessuno dei partecipanti una banale voglia di divertimento, percepivo l’elettricità dell’anticipazione che nasceva dalla profonda voglia di vivere “la Turchia”.
L’impatto con un gruppo è sempre potente perché ognuno di noi è un mondo diverso di energia, forse non tutti la percepiscono, molti ne hanno timore ed altri la ignorano.
Ho sempre amato tutto il mio prossimo anche quello che mi è capitato di contrastare fortemente.
Ho osservato vortici di pensieri che aleggiavano sopra le nostre teste, si intrecciavano fra loro e si univano per voleri ancestrali, le simpatie, le antipatie … Molti gridavano le loro angosce silenziosamente fra il chiasso allegro di un viaggiare leggero, forse pochi percepivano le richieste di aiuto, o forse erano tutti più bravi di me a non essere sopraffatti dalla grande forza umana.
Gridavano con gli occhi il loro spavento di vivere, la paura di una malattia, il dolore straziante di una grande perdita subita, il tenero e doloroso ricordo della propria madre sofferente, la mancata riconoscenza della stima del proprio genitore, la paura di vivere nella vecchiaia, il timore della loro solitudine, il non rivedersi più belle, ammirate e vezzeggiate, gridavano l‘assenza del marito, la frustrazione di un amore proibito …
li sentivo ma come aiutarli ..
ma è bello farlo con leggerezza senza offendere la dignità di nessuno.
C’era chi gridava così tanto il bisogno degli altri che lo dimostrava con forse troppa audacia e rischiava di diventare addirittura antipatico, ma la sua esagerazione era: bisogno di essere capito …
Ma proprio per queste ragioni tutti avevano desiderio di stare insieme, di conoscersi, di spiegarsi e di aiutarsi.
Avevo capito subito che questo era un gruppo che aveva maturato con fatica e lavoro il loro stare insieme in armonia.
Sappiamo tutti quanto sia difficile e il mio rispetto per loro, era nato proprio da questo particolare …
Avrei preso esempio da loro.
Ma non c’erano solo grida impaurite, tante erano di gioia di vivere, ammiravo la nostra coraggiosa Adriana ed ero piena della mia ammirazione per lei, come mi commuova il sentimento d’amore e di protezione della sua amica Giovanna, l’unione intensa e tenera di molte coppie ancora dopo “tanti anni” di matrimonio, la forza di Giovanna per come aveva preso la rottura della spalla e la tenerezza di Fabrizio che aveva nei confronti del “suo gruppo di amici”, ammiravo la serenità del nostro leader Valentino per come risolveva i problemi, la carineria di Carla, Isabella, Gigia, Daniela (tutte le Daniele, Beatrice, Elvira, Silvana, Giovanna, Giuliana, Franca, Maria Pia, Clara, Carla, Maria Silvia, Isabella, Alessandra Maria Rosaria, Idiana, Virginia, Mariantonietta, Laura, Vittoria e tutti i gentili Signori …
E “tutto” confrontando delle antiche e fredde pietre scolpite millenni or sono!
Con le fotografie catturavo l’arte di uomini antichi.
Linee scolpite da schiavi e pensavo che, pur capaci come Michelangelo, non avranno avuto allora la certezza “del pasto del giorno dopo”.
Per lo straniero che viene accompagnato in visita, la sua guida turistica diviene lo specchio del suo popolo e la nostra Gaye, responsabilmente, ci ha portato a conoscenza del suo paese analizzando la geografia, le culture che l’hanno arricchita, il pensiero religioso, la storia, le battaglie, le conquiste, il folklore, le industrie, l’agricoltura e piano piano, giorno dopo giorno, accompagnandoci in un meraviglioso viaggio speso nei siti archeologici dove le pietre decorate riprendevano vita sotto i nostri occhi ci ha insegnato ad amarlo e rispettarlo.
Brava Gaye il tuo paese deve andar fiero di te come tu sei orgogliosa della tua affascinante Turchia.
Roberta Ramacciotti
9 Comments
Parole scritte con le emozioni, veramente un bellissimo racconto !
Gentile Valentina,
ti ringrazio per il tuo commento e ti attendo nel blog per condividere nuove pubblicazioni.
cordialità
roberta ramacciotti
L’accurato e sentito diario di viaggio fà’ desidarere di poter ripercorrere personalmente lo stesso itinerario per poter provare le citate emozioni condividendole con una analoga compagnia umanamente bella e positiva. Alla prossima tappa narrata …. che aspetto presto !
cara enrica grazie per la preziosa attenzione che mi dedichi.
Sarà per me un piacere descrivere le mie prossime avventure di vita attraverso il disegno, la scrittura e le immagini fotografiche che scatterò.
roberta
Ciao Roberta
complimenti per l’articolo , dove cogli soprattutto l’aspetto umano della gita.
Sono sempre affascinato dalle tue foto , dove sai leggere la notizia di rilievo. Mi farebbe piacere vedere più foto sul tuo sito o sulla nostra pagina facebook.
In attesa un caro saluto a te e a Fabio
Ciao
Franco
grazie per la gentile attenzione che dedichi al mio amato lavoro. Ho appena creato una gallaria fotografica dedicata al viaggio in turchia.
cari saluti
roberta
Il “sintetico” diario del viaggio, come narrato, induce fortemente a visitare i luoghi per provare le magiche sottili emozioni descritte, con la speranza di trovare analoghi compagni ed atmosfere di quelle indicate per condividere al meglio il piacere del tutto e poter avere un magico ricordo per sempre.
Condivido pienamente i tuoi sentimenti e le tue “osservazioni” sull’umanità del gruppo, hai una sensibilità ed una delicatezza oserei dire da “fotografo analogico” 🙂 🙂 🙂 . E’ stato un bel viaggio ed una bellissima esperienza guidata ed arricchita dalla “nostra” Gaye! Un saluto a te ed a Fabio anche da Vittoria. A presto, Paolo.
Mille foto, anche bellissime, possono ritrarre solo l’ esterno. La scrittura rimarrà sempre l’ unica a poter ritrarre dall’ interno: le sensazioni, la gioia, le relazioni, gli sguardi, le ansie e le paure !
Roberta, ti ringrazio per questa ulteriore dimensione che ci hai offerto di vivere questo nostra esperienza di viaggio !
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