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Febbraio, 2021

Feb 18

2021

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Essere Cortonesi c.a. Presidente Draghi

Cosa significa, oggi, essere Cortonesi?

Per me che sono nata nella Capitale posso rispondere che Essere Romana è un Sentimento che mi fa comprendere di essere Cittadina del Mondo.

Il giorno dell’Angelus il Papa sotto il cielo di Roma diffonde il suo messaggio che viene ascoltato da tutto il pianeta e per tutti i romani credenti e non, è un appuntamento che rispettiamo e del quale ci sentiamo partecipi.

L’imponenza del Colosseo ci ricorda che apparteniamo alla Storia ma, anche la semplice passeggiata sui sampietrini nei vicoli trasteverini dove durante i secoli passati il più povero, coperto di stracci, trovava dimora insieme ai topi, ti fa capire che Roma ha un’Anima Unica che respira attraverso il Ricco e il Disgraziato.

Non sto tessendo una trama attraente, ma con lo stesso spirito mi voglio immergere in quello della cittadina che ho scelto come seconda dimora: Cortona.

Mi succede quando ho un colloquio con impiegati in banca, al telefono con un call center, in fila al supermercato, nello studio di un notaio dove, se per caso mi ritrovo a nominare Cortona, la reazione immediata è sempre la stessa: “Cortona! Che bella! Ha casa proprio in centro? Che meraviglia! Io e mio marito siamo rimasti incantati!” .. Stesse identiche esclamazioni da persone diverse!

Allora mi chiedo come si sente veramente oggi un cortonese?

Non vorrei cadere nei soliti luoghi comuni ma veramente Cortona è conosciuta in tutto il mondo e se non fosse scoppiata questa pandemia saremmo stati pacificamente invasi anche dal turismo cinese in considerazione degli scambi culturali e scolastici che il liceo artistico ha avuto lo scorso anno con questo popoloso stato.

Cortona ha delle Mura che architettonicamente segnano una tangibile barriera del tempo, non c’è nulla di virtuale e superarle significa inoltrarsi in scenari del Passato.

Le foto dell’Ottocento pubblicate continuamente da codesto giornale la ritraggono identica ad oggi, solo con l’evidente crescita degli alberi.

Essere cortonesi significa non avere il fiatone passeggiando in salita e in discesa, significa entrare in una chiesa vuota e gelida in inverno e dire una preghiera, significa salutarsi in passeggiata al Parterre, alzare lo sguardo sul maschio del Comune per vedere che ore sono, significa darsi appuntamento al MAEC per partecipare ad una conferenza, incontrarsi al Teatro Signorelli e sentirsi in Casa.

Noi Romani spesso veniamo bloccati per ore nel traffico, voi Cortonesi in due ore avete letto un libro, potato tre ulivi e pagato un conto corrente alle poste.

Oggi essere Cortonesi significa smarrirsi negli splendidi ricordi, mentre si prova angoscia ad immaginare un futuro tra le inabitate case.

Ci sono pochi bambini da sgridare perché fanno chiasso o giocano a pallone. Purtroppo!

Ma la situazione potrebbe cambiare ed evolversi in meglio perché si sta presentando per tutti i piccoli comuni italiani un’importante novità: con lo smart working i paesi potranno riappropriarsi dei giovani emigrati al Nord per motivi di lavoro.

Sempre più spesso ascolto storie di lavoratori che da Milano a Conversano, da Torino a Trapani hanno abbandonato le grandi città e sono ritornati a vivere nelle loro città di origine, mantenendo le loro occupazioni. E’ un fenomeno che potrà non cessare se sapremo come farlo gestire dai Sindacati che non dovranno trovarsi impreparati di fronte al nuovo metodo di lavoro che sancirà nuovi Doveri e Diritti e avrà bisogno di nuove regole.

E perché non immaginare che possa accadere anche da Berlino, Parigi o Vienna, del resto l’Europa è nata anche per aggregare e facilitare lo sviluppo del lavoro?

Il Discorso è Complesso per chi non lo vuole Studiare, Difficile per chi non lo vuole Affrontare, Impossibile per chi non lo vuole Risolvere.

Le opportunità ci sono per accontentare tutti: le imprese con lo smart working hanno contratto i costi del lavoro, hanno aumentato i margini di investimento e sviluppo e i lavoratori, pur non ottenendo un adeguato aumento di stipendio non hanno più l’onere di affrontare i costi dell’affitto di un’abitazione di città molto costose dal punto di vista abitativo come Milano, Roma o Torino. Questa massa di lavoratori riacquisterà la dignità di appartenenza alla propria cultura e poi spopolando le grandi città (anche a causa del Covid19) scopriranno che sarà divertente prendere l’aperitivo anche a Putignano perché incontreranno tanti altri giovani che hanno fatto la stessa scelta.

E’ un processo rivoluzionario ma meno straordinario di quello che avvenne quando negli anni sessanta del secolo scorso, i nostri nonni furono costretti a lasciare le loro famiglie per partire dalla Sicilia e dalla Calabria, per andare a lavorare per la FIAT di Torino.

Spero che il Presidente Draghi prenda seriamente in considerazione questo fenomeno che si sta verificando in questo particolare momento storico e che scientificamente e tempestivamente possa organizzarlo attraverso i Ministeri del suo nuovo Governo: Il Lavoro e Politiche Sociali, l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, l’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, Il Sud e la Coesione Territoriale perché alleggerire le grandi città, decongestionarle e ripopolare i piccoli centri del Sud significa ridistribuire benessere sociale e tutelare più facilmente l’Ambiente.

Da gravi Difficoltà possono sempre presentarsi delle Magnifiche Opportunità che hanno, in questo contesto, la qualità di riequilibrare dei fenomeni sociali come la Grande Depressione al Sud d’Italia a costo “Quasi Zero”.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Feb 15

2021

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Cortona Vi ASPETTA

Feb 09

2021

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Vaccinazione di Massa un Sogno non un’Utopia

Con l’inizio della Vaccinazione di Massa capiremo, per chi non l’abbia ancora compreso, che anche l’ultimo uomo sulla faccia della terra è parte essenziale di una comunità.

Il suo Benessere è anche il Mio e Viceversa!

Accettare con fiducia questa minuscola iniezione è un dono.

E’ la prima volta che tutto il pianeta investe un’immensità di soldi pubblici e privati per raggiungere un unico obiettivo: fabbricare il vaccino contro il Covid 19. Per questo tutta la comunità scientifica internazionale si è prodigata scambiandosi dati, esperimenti e scoperte e migliaia di Volontari si sono sottoposti con il loro corpo alla sperimentazione.

Per gli scettici scriverò solo che L’Unica Verità è che non possiamo permetterci di non fidarci e dobbiamo cogliere questo evento come una fondamentale partecipazione!

Ci sarà tempo per conoscere con “quanta saggezza” sia stato speso il nostro indebitamento riguardo l’acquisto di siringhe e mascherine … e c’è già chi se ne sta occupando, Noi Ora dobbiamo difenderci, subito!

Prima che scoppiasse la Pandemia era pensiero comune che i nostri tempi fossero espressione di grande degrado morale, etico e economico, per non parlare del danno per lo sfruttamento che abbiamo inferto alla Terra. Allora cogliamo la Vaccinazione che si presenta come un trampolino di lancio per ricominciare a “vedere e costruire positivo”.

La buona organizzazione per una vaccinazione di massa certamente deve essere pianificata da un’azione governativa ma è pur vero che anche noi possiamo rispondere collaborando presentandoci puntualmente. Sarà un atto di rispetto per noi stessi e uno di altruismo nei confronti della comunità, dove viviamo.

Le azioni positive che sono nate da questa necessaria alleanza mondiale per contrastare lo sterminatore Covid19 speriamo che si estendano anche al mondo della politica e che quest’ultima non pregiudichi l’andamento e la celerità della Vaccinazione.

Conosciamo tutti i compitini letti al telegiornale dai parlamentari di tutti gli schieramenti, mancano solo il fiocco azzurro e la filastrocca con la rima! Spero invece che abbiano seriamente compreso che si stanno tutti giocando il consenso elettorale attraverso quello che saranno in grado di mettere in campo per contrastare la lotta al Covid 19.

E’ un dato di fatto che l’Italia dal 2006 a oggi non ha avuto un Piano Pandemico aggiornato, l’Italiano, dal meno al più appassionato di politica, si scopre decisamente scoraggiato e disgustato da quello che sta emergendo dalla Procura di Bergamo e prima ancora dall’inchiesta giornalistica di Report riguardo l’argomento.

Per capire l’utilità di questo documento dobbiamo sapere che quando uno Stato si trova improvvisamente in una situazione di emergenza come terremoti, alluvioni … è importante che non debba trovarsi nella condizione di improvvisare. Il Piano, in questo caso pandemico, deve necessariamente aver previsto un’attenta e scrupolosa serie di adempimenti studiati per tempo come l’approvvigionamento, l’accantonamento e il mantenimento delle scorte di mascherine, di antigeni per produrre i tamponi e tante altre misure. Lo Stato non si deve trovare nella necessità di improvvisare, sicuramente deve ridurre al massimo questa estrema e pericolosa condizione, come invece è accaduto al nostro Governo. Il Piano serve per supportare momenti concitati riducendo la percentuale di errore, tradotto in soldoni: meno Morti e Malati che non guariranno mai del tutto ma si porteranno delle conseguenze a questa malattia, fortemente invalidanti.

Non dobbiamo rimanere inermi e vivere passivamente questa tragedia davanti al televisore come appassionati di una fiction catastrofica.

La chiamata per il vaccino quando ci sarà ci dovrà trovare collaborativi e puntuali.

Contrariamente a molte altre opinioni ritengo di appartenere a un popolo estremamente saggio e responsabile, la colpa di pochi, nonostante ricada su tutti, non ci deve far coinvolgere in anarchiche provocazioni di protesta ma dobbiamo sempre affidarci ai giudizi istituzionali e rappresentare le nostre legittime lamentele attraverso dimostrazioni pacifiche e democratiche.

In alcune regioni, in molti punti di vaccinazione si sono presentate persone in giorni diversi ai quali erano state destinate e i medici e gli infermieri, già duramente provati, pur di non rimandarle a casa, hanno fatto comunque le ore piccole. In un ospedale il personale di servizio responsabile della conservazione dei vaccini, non si è preoccupato durante la segnalazione di un allarme dei frigoriferi, non ha chiesto aiuto e la sua negligenza ha distrutto centinaia di dosi.

Questo non deve più accadere!

Ci dobbiamo scoprire disciplinati e corretti.

La Responsabilità non è un concetto astratto! Allora questa Vaccinazione rappresenterà anche un atto educativo per quelle generazioni che non conoscono ancora il valore del senso Civico!

Una curiosità che mi riempie di gioia e onore, c’è: ho letto che nella Comunità di Sant’Egidio tra le decine di volontari c’è Catia, una badante che viene dal Perù e che distribuisce insieme agli altri cibo e vestiti a chi ne ha bisogno, pensate che riceverà il vaccino anti Covid19, lei è incredula perché nel suo paese ancora non li stanno somministrando!

Il Miracolo Italiano!

Dunque è un diritto sperare in una buona vaccinazione di massa.

Un Sogno non un’Utopia.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®