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Ottobre, 2022

Ott 21

2022

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Cerimonia Restituzione di un San Giovanni Evangelista

Le Indagini sul furto sono ancora in corso ….

Il 15 ottobre alle h.16.00 nel Santuario della Chiesa rinascimentale di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio di Cortona, il Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, insieme al Capitano Antonio De Santis Comandante della Compagnia di Cortona, hanno consegnato al parroco Don Ottorino Cosimi un quadro che raffigura San Giovanni Evangelista. In verità il dipinto è solo una parte di una pala d’altare ben più grande, frammentata dai ladri con l’intento di rivendere più facilmente il prezioso oggetto. L’opera è stata trafugata, insieme ad altri oggetti, nella notte fra il 17 e 18 novembre dell’anno 1985 e ritrovata grazie all’attento lavoro investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e alla loro banca dati di oltre 6 milioni di beni culturali censiti.

Nel Santuario ha officiato la messa Don Giovanni Parroco della Cattedrale che insieme a Don Ottorino Cosimi hanno coinvolto nelle letture il Comandante De Santis e i Carabinieri presenti insieme ai fedeli. E’ stata una bellissima cerimonia che ha visto svelare verso la fine la refurtiva celata da un drappo rosso, poi: l’applauso sentito che ha preceduto il solenne momento della benedizione del quadro. Infine un ottimo rinfresco “fatto in casa” dagli amici del Calcinaio ha concluso un simpatico pomeriggio.

Si sono incontrate le rappresentanze istituzionali politiche, religiose, militari e laiche per un evento positivo. Cosa rara di questi tempi!

Oltre Don Ottorino, il padrone di casa, c’erano il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale Nicola Carini ad accogliere i rappresentanti del Reparto Operativo del TPC e, come spesso accade, la cittadinanza cortonese e alcune importanti rappresentanze culturali hanno brillato per la loro assenza.

Interessanti i racconti di uno dei carabinieri presenti che all’epoca ha presidiato il tempio dopo il furto per 3 giorni, perché si pensava che la refurtiva fosse stata nascosta dai ladri nella chiesa o nel vicino cimitero, magari con lo scopo di rimuoverla in tempi più adatti!

Era una delle ipotesi perseguite dalle indagini e sta di fatto che l’allora giovanissimo Carabiniere ha conosciuto i passaggi bui e segreti della chiesa. In verità le Basiliche come i Castelli e i Grandi Palazzi, già dai tempi antichi, hanno sempre avuto progettati degli spazi dedicati per facilitare la manutenzione dello stesso corpo di fabbrica, magari poi utilizzati anche per altri scopi.

Non sono un’esperta ma il quadro settecentesco, a prima vista, presenta in alcune sue parti dei recenti ed evidenti interventi di copertura pittorica, magari proprio per essere meno riconosciuto attraverso le esposizioni al pubblico per la vendita. Ed è proprio attraverso il catalogo di un antiquario dell’area romana presentato per un’asta che è stato riconosciuto.

Poi i successivi approfondimenti tecnici eseguiti dalla Sezione Antiquariato, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, nonché le ricerche storiche operate dai funzionari della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo, documenti ritenuti indispensabili alla luce degli evidenti tagli e manomissioni della tela, hanno permesso di confermare la provenienza del bene d’arte dalla citata chiesa, consentendo ai militari dell’Arma di provvedere al sequestro del dipinto prima dello svolgimento dell’imminente asta. Sinergie efficienti e positive fra gli apparati dello Stato. Finalmente!

L’intendimento del Comando Carabinieri del TPC è quello di fronteggiare con strumenti moderni e di avanzata tecnologia l’allarmante fenomeno della depauperazione del più grande museo al mondo: l’Italia.

Oggi questo Organismo, formato da un gruppo di uomini selezionati con un alto profilo, si è sviluppato nel tempo attraverso l’uso di tecniche all’avanguardia, tanto da prestare consulenze in tutto il mondo. E’ uno dei fiori all’occhiello della nostra Nazione.

Fino ad oggi non si era mai parlato, scritto o letto notizie riguardo questo furto, io stessa ho indagato, senza nessun esito, attraverso l’archivio degli articoli del nostro giornale.

Ciò è stato voluto probabilmente da una precisa strategia d’indagine dei Carabinieri e ci piace immaginare che gli altri pezzi dell’opera possano riunirsi in breve tempo.

Sarà interessante, ad indagini concluse, invitare il Reparto Operativo dei Carabinieri del TPC affinché possano esporre, questa volta in un’aula gremita di persone, il loro metodo d’indagine che si avvale anche di competenze esterne di archeologi, di storici dell’arte o di restauratori come nel nostro caso specifico.

Non mancherò di sottolineare come possa risultare interessante agli occhi di uno studente una manifestazione di questa natura, fondamentalmente per una sana educazione civica, ma anche per il fascino avventuroso dei racconti investigativi del giovane carabiniere che ha svelato l’esistenza di passaggi segreti e per l’appassionante mondo dell’arte che attraverso nuove scoperte riscrive la nostra storia, e in ultimo e non certo per ordine d’importanza, l’occasione straordinaria di far parte di un’Assemblea di una grande comunità raccolta fra le mura protettive di una Chiesa.

Sono momenti singolari nei quali la gente deve avvertire il piacere e il dovere di voler partecipare e si deve essere in grado di capire che ha un valore ringraziare con la semplice e umile presenza, il lavoro che i Carabinieri hanno svolto per restituire un pezzo della nostra storia.

Sommessamente ci hanno spiegato che, per loro, questi eventi sono molto gratificanti.

C’è necessità di riconoscere l’importanza dei contenuti nelle manifestazioni per evitare quelli inutili, le cosiddette “incoronazioni” o gli “incensamenti” e pubblicizzare invece quelli che ci fanno crescere come individui e come comunità.

Diffondere fin dai primi anni di vita questi sentimenti e abitudini forma una società culturalmente avanzata. Possedere un Patrimonio Artistico elevato è cosa importante, possederlo Umano è incommensurabile.

Diversamente TuTTa FuFFa!  

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Ott 21

2022

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Furto Ritrovamento Restituzione

Tanto mistero ancora da scoprire sul “Furto Ritrovamento e Restituzione” di un frammento di una pala d’altare …. Protagonista un “San Giovanni Evangelista”

Il 15 ottobre alle h.16.00 nel Santuario dalla Chiesa rinascimentale di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio di Cortona, il Nucleo del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Roma insieme al Capitano Antonio De Santis, Comandante della Compagnia di Cortona, consegneranno al parroco Don Ottorino Cosimi una sezione di un’intera pala d’altareche raffigura San Giovanni Evangelista.

Quest’opera d’arte, frammentata dai ladri con l’intento di rivendere più facilmente il prezioso oggetto, fu trafugata presumibilmente nella notte fra il 17 e 18 novembre dell’anno 1985 e ritrovata grazie all’attento lavoro investigativo del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Fino ad oggi non si è mai accennato, scritto o letto notizie riguardo questo furto, ma ciò è  certamente voluto da una precisa strategia d’indagine e ci piace immaginare che il mistero si sveli del tutto e che gli altri pezzi dell’opera possano riunirsi in breve tempo.

Le origini del Comando Carabinieri TPC risalgono al 3 maggio 1969 sulla base di una lungimirante intuizione del Generale Arnaldo Ferrara che determinò di costituire, d’intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico.

L’intendimento era quello di fronteggiare con strumenti moderni e di avanzata tecnologia, l’allarmante fenomeno della depauperazione del più grande museo al mondo: l’Italia.

E così il nostro Bel Paese divenne la prima Nazione al Mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nel settore artistico, adottando varie misure volte a impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e a favorire il recupero di quelli trafugati.

Oggi questo Organismo, formato da un gruppo di uomini selezionati con un alto profilo, si è sviluppato nel tempo attraverso l’uso di tecniche all’avanguardia, tanto da prestare consulenze nel mondo. E’ uno dei fiori all’occhiello della nostra Nazione.

Questo è un evento per la Città di Cortona veramente singolare, quanto significativo, non solo per la Comunità Cortonese ma per tutto l’Aretino, perché il messaggio di fiducia e di positività che esprime si deve diffondere tra gli animi delle persone anche attraverso un semplice porta a porta perché “Profuma di Buono”.

Incontriamoci Tutti nel Santuario e riconosciamoci per Cultura e Solidarietà.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Ott 21

2022

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Tessere di Severini

“Tessere di Severini” Un Evento che svela il Maestro Gino Severini attraverso gli Articoli del giornale L’ETRURIA.

La Mostra “Tessere di Severini” è nata dall’idea di scoprire e mettere in luce il rapporto che il Maestro Gino Severini ha avuto con Cortona, la sua città natale. La sua attività è stata ricostruita attraverso gli Articoli de L’Etruria, prezioso giornale locale indipendente e sempre testimone attento della vita dei suoi concittadini. E’ interessante l’idea di scoprire come il rapporto con il suo paese natio possa aver condizionato la realizzazione di alcune di esse.

Ed è proprio in codesto ambito che ruota l’egregio lavoro degli studenti dell’IIS ed in particolare: del Liceo Classico (4A e 4B) e delle Professoresse Maria Cristina Castelli, Barbara Gori (che mi ha presentato con passione la mostra) e Elisa Milichetti che hanno curato la ricerca Storico/Artistica attraverso le pubblicazioni de L’ETRURIA.

Hanno valorizzato aspetti poco conosciuti della vita cortonese del Severini ed hanno messo in luce alcune sue opere trascurate in Cortona. E’ stata suggerita per esempio una diversa collocazione del mosaico custodito nella Cattedrale di Cortona del Sacro Cuore di Gesù che era nell’ombra più totale, questo per valorizzarne la visione e la promozione turistica. Inoltre le uniche informazioni che lo accompagnavano erano scritte su di un foglietto di carta ingiallito attaccato al muro con lo scotch. (Utilizzo un verbo al passato perché spero che si sia già provveduto alla sua sostituzione!) L’attenta e scrupolosa ricerca degli studenti ha ancora suggerito di esporre nella Chiesa di San Niccolò una bellissima tempera colorata del Maestro, fin d’ora nascosta alle visite.

Tutti i contenuti della ricerca sono presenti in forma sintetica nei pannelli informativi che accompagnano i contenuti della mostra.

Poi gli alunni e i docenti del Liceo Artistico (1C, 2C, 3C e 4C) hanno approfondito, attraverso la riproduzione e la reinterpretazione delle opere in laboratorio, apprendendo la conoscenza delle tecniche artistiche che il Severini stesso sperimentava.

Tutto altamente formativo.

Con i docenti di discipline plastiche e pittoriche Marco Villani e Marco Rossetti, gli alunni hanno realizzato disegni in chiaro scuro ed elaborati scultorei, bassorilievi e altorilievi, riconoscendo le tematiche amate dal Maestro: il teatro, la musica e l’autoritratto.

Con l’insegnante di Discipline Multimediali, Francesco Salis, gli alunni hanno realizzato un video di presentazione dell’autore e della sua Via Crucis ed un podcast scaricabile per l’ascolto.

Il Professor Marco Giappichini ha guidato i suoi studenti in una reinterpretazione fotografica dell’arte futurista del Severini con il progetto: Futurismo Contemporaneo.

Gli alunni dell’ITE (3A, 3B, 4A, 4B) con i docenti Laura Moretti, Valentina Moroni e Barbara Sacchi, hanno curato l’aspetto della promozione turistica delle opere musive di Severini (Via Crucis e San Marco) realizzando un video promo della mostra, inoltre hanno dato voce al podcast scaricabile per l’ascolto in italiano e in inglese.

L’IPSS classi 3A e 4B con la professoressa Valentina Tierno hanno affrontato lo studio del tema della maternità, dando massima libertà interpretativa e insieme alla professoressa Sara Pellegrini sono stati inseriti nei progetti della mostra tutti gli studenti per le pari opportunità.

Sono state rispettate le diverse competenze dei corsi delle classi e ciò ha portato una produzione diversificata di elementi, come l’animazione di una litografia a colori della Commedia dell’Arte del Maestro (1958) con una tecnica video ad opera dell’alunna Helena Kolodziejczyk 2C liceo Artistico.

BRAVI! Tutti Veri professionisti! E cosa non da poco Zero Sponsor!

Una mostra curata nei dettagli e approfondita culturalmente, con una visione di lettura moderna offerta grazie agli articoli de L’ETRURIA, senza trascurare il rispetto investigativo che fa parte della Storia dell’Arte. Mirabile la volontà progettuale dei docenti che vuole il lavoro sia proiettato anche per una fruizione turistica, quindi industriale.

L’interessante ed inedito sviluppo degli studi su Severini da parte degli studenti cortonesi, le testimonianze raccolte fedelmente dagli articoli dell’Etruria, meriterebbero una piccola appendice all’interno della permanente Ala Severini al MAEC.

Lo meritano questi Giovani e Grandi Cortonesi Colti dell’IIS che hanno lavorato per dare una particolare e unica testimonianza a un Cortonese Famoso nel Mondo.

Le energie, le profondità dei conflitti personali nascono dal fuoco interno di un artista, è un processo intimo che scoppia come l’eruttazione di un vulcano su di un foglio bianco, una tela, dal grezzo di una pietra o dalla fusione del ferro e gli studenti cortonesi, grazie alle loro sperimentazioni,  oggi possono affermare di comprendere intimamente il Maestro.

E’ una mostra che esprime sensibilità e spirito di sacrificio e soprattutto merita l’attenzione riguardo il coinvolgimento delle risorse interne. E’ un evento che diffonde nuova energia, assolutamente necessaria all’antica e “chiusa” Cortona.

Sono parole pronunciate dallo stesso Severini a Cortona: “la gente è ruvida, superba, e indipendente. Sento in me i segni di quella ruvidezza e di quella indipendenza e un po’ di quel succo vitale, sève (linfa) scorre forse nelle mie vene: per questo mi pare di amarla in modo particolare.”

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Ott 21

2022

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Magnifico Barocco Romano al MAEC

“Magnifico Barocco Romano al MAEC”

Proprio come nel titolo, non potrei esprimere nel migliore dei modi i sentimenti di meraviglia e stupore che suscita nell’animo romano, la visita al MAEC della mostra:“ Del Barocco Ingegno Pietro da Cortona e i disegni di architettura del’600 e ‘700 della collezione Gnerucci.”(chiuderà il 18 settembre p.v.).

Una mostra certamente sofisticata e di nicchia per gli appassionati del disegno tecnico architettonico ma fortemente intima per come svela lo stile Barocco nei dettagli più significativi.

Essere colpiti dalla grandiosità di un Palazzo Patrizio o da una grande Basilica è facile per la statura naturale dell’uomo, difficile è riconoscere gli elementi che ne determinano uno stile. 

Questa è la forza comunicativa del disegno, è istantanea e svela fin nei minimi particolari i suoi temi d’ornato.

Per i romani, che vivono quotidianamente fra le monumentalità progettate da Pietro da Cortona come SS Luca e Martina, Santa Maria in via Lata, o il pronao semicircolare di S. Maria della Pace, costruite nell’enorme centro storico di Roma, è stato interessante ritrovare i disegni originali di questi capolavori.

Pergamene chiare riempite di modelli creativi, di forme curvilinee, cornicioni, timpani, archi e conchiglie, disegni di natura sperimentale, nuovi volumi, ma anche piccole incertezze, tratti incisi e rimarcati altri solo accennati, che non caratterizzano solo la trionfale espressione della Chiesa ma l’animo stesso dell’artista.

Pietro da Cortona è stato il Barocco insieme al Borromini e al Bernini, con altri uomini il gusto barocco sarebbe risultato diverso! La loro firma segna un’epoca!

Mirabili i disegni a penna inchiostro bruno e acquarello su carta eseguiti dal giovane Berrettini, opere di riproduzione di particolari dei bassorilievi della Colonna Traiana. Studi che testimoniano l’ammirazione che il Maestro aveva per l’Antico.

Sono decisamente affascinanti e da ammirare anche le due ricostruzioni di modelli lignei realizzati nel 2006 in occasione delle celebrazioni su “Roma e la nascita del Barocco” che ricostruiscono altrettanti capolavori progettuali di Pietro da Cortona per un palazzo fontana per i Chigi in Piazza Colonna a Roma (1659) e l’altro per il completamento del Louvre, la Reggia del Re di Francia XIV(1664). Opere non realizzate ma che rappresentano comunque un modello di grande ispirazione per le epoche successive.

Poter afferrare il Pensiero Progettuale dei lavori non realizzati dai Grandi Maestri del Passato attraverso i loro disegni, significa riportare in vita una loro Nuvola di Pensiero.

Nella mostra sono anche molto interessanti le testimonianze per come le botteghe del Radi e dei Berrettini hanno interpretato il gusto barocco in Cortona, ma c’è anche da sottolineare che Pietro da Cortona solo grazie alla enorme “spazialità romana” ha potuto svelare completamente la sua Grande Arte.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®