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Written by Roberta Ramacciotti

Gen 16

2025

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DI LA’ DAL FIUME di Massimiliano DEIANA

Un caro amico mi ha mostrato un libro pubblicato nell’ormai passato 2024: DI LA’ DAL FIUME di Massimiliano Deiana.

Accolgo sempre con piacere le segnalazioni riguardo attività ed iniziative legate al nostro territorio perché “fanno comunità”. Il narrato è una favola vestita di storia e leggende legate alla vita di Leonardo da Vinci nella provincia di Arezzo ed all’incarico che al tempo ricevette dai Medici per progettare la bonifica della Val di Chiana. Il racconto ci avvicina persino alla Regina Elisabetta II del Regno Unito appassionata di storia e letteratura.

La trama è a tratti misteriosa e rocambolesca con vicende narrate a strati viaggiando nel tempo, attraverso i personaggi di una famiglia: c’è un nonno, adorato ed amato come un padre da un nipote, una mamma, un babbo, amici e una bella giovane donna di cui innamorarsi … Del resto una piccola saga familiare che ha legami diretti con la casa Reale d’Inghilterra è un’idea che incuriosisce certamente.

Cosa mi ha attirato in questo libro? La descrizione dei nostri viottoli e chiesette di campagna, bagnate da ruscelli dalle acque cristalline e il pensare che ci possa aver passeggiato Leonardo mi ha entusiasmato. Poi è descritto l’amore per i libri antichi e per la pittura e sono narrate le vicende, a volte banali, che si accompagnano alla creazione di un capolavoro.

Sul quadro della Gioconda e sulle sue “gemelle” dipinte dai suoi assistenti, i misteri storici si alimentano con il trascorrere della narrazione e si intrecciano con la storia dell’arte. In verità, in parte, li inventiamo anche noi che non conosciamo ovviamente tutte le vicende accadute nel quotidiano di allora e ci piace immaginare fatti affascinanti per costruire cinematograficamente un Passato accattivante.

E’ avvolgente anche il semplice calore umano che si scambiano i protagonisti, giovani e anziani che sconfina dalle pagine del libro e che in questi tempi bui, scalda il cuore di ognuno di noi.

Massimiliano Deiana è un avvocato che esercita la sua professione ma quando cessa di lavorare libera il suo spirito dipingendo e leggendo di storia dell’arte. Porta un cognome sardo di cui va fiero ma è nato in Toscana ed ama il suo forte legame con il territorio natale.

“DI LA’ DAL FIUME” è un libro per famiglie che ci tiene incollati su di una comoda poltrona fino all’ultima riga. Del resto basta l’amore per un simpatico e vivace racconto ben descritto a scuotere la nostra curiosità, un argomento per le piacevoli chiacchierate familiari a fine pasto con tozzetti e vin santo e poi le coincidenze storiche ci sono e gli stessi personaggi famosi sono realmente esistiti.

Dunque una promozione accattivante per una gita alla scoperta di una certa chiesetta in una valle aretina e per gli appassionati delle pitture botaniche di Leonardo da Vinci sono percorsi naturali dove riconosci le vegetazioni da lui stesso studiate. La storia dell’arte lo riconosce come il gran pittore ma in verità lui si annoiava nel dipingere, per lui era solo un mezzo per “annotare”  mentre si appassionava di più a trascorrere una giornata da “vero scout” ad ammirare gli intrecci naturali tra la flora e la fauna.

Questo libro ci provoca domande veramente interessanti e in forma leggera e leggibile per tutti, un piccolo trampolino di lancio per chi vorrà approfondire in seguito con studi più complessi. Spiega la fatica necessaria affrontata dagli “addetti ai lavori” inerenti le ricerche storiche, i costi, i sacrifici e quanto spesso dei piccoli colpi di fortuna aiutino per raggiungere l’obiettivo.

La lettura è divertente, calda e accogliente, piena di dubbi storici che offrono suspence come i suoi personaggi.

Trascrivo una nota dell’autore: “… dentro queste pagine c’è tutto l’amore che provo per ciò che ci circonda, la mia terra, la mia città, il mio lavoro, i miei valori, le mie passioni, la mie amicizie, la mia meravigliosa famiglia e le mie piccole cose, che non sono molte ma sono preziose, perché anche le cose possono avere un’anima…”

Cari lettori con questa sua riflessione vi lascio alla vostra quotidianità preziosa più di uno scoop pubblicitario che spesso è costosissimo ma anche tanto effimero.

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Dic 18

2024

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JOVANOTTI a BELVE

CHI di NOI non ha seguito l’intervista a Jovanotti della Fagnani a Belve?

Il sedici dicembre è stata trasmessa l’ultima puntata della stagione di Belve, una trasmissione di successo ideata e condotta dalla giornalista Francesca Fagnani in prima serata su RAI 2.

I riflettori sono solo due, come le domande e le risposte che si succedono apparentemente su calcolo binario.

Sempre e solo due sono i visi ripresi nei primissimi piani.

Le serate sono uno “special psicologico”, domande intelligenti e le più intime, vengono rivolte democraticamente a tutti i suoi prescelti.

Dunque i suoi ospiti, se hanno l’umiltà di studiare le puntate precedenti, non possono presentarsi impreparati o meravigliarsi!

Dalle prime inquadrature alla Fagnani colpiscono la sua bellezza e la vitalità che trasmette nello splendore del suo sguardo che cattura i suoi ospiti e inchioda gli spettatori fino alla sigla di chiusura del programma. Il suo primo piano è già uno show televisivo e nella trasmissione si confrontano vivacemente e sorprendentemente due personalità: l’Ospite e l’Intervistatrice.

In questo contesto Jovanotti ha raccontato la sua storia di Bambino, di Ragazzo, di Uomo.

E’ una star internazionale eppure tra gli ospiti del programma è stato tra i personaggi che “non si è dato un tono”.

Nel mondo televisivo che è quello dei più costruiti e per definizione “finti”, lui è riuscito a consegnarsi con autenticità.

Complimenti, ha Coraggio da Vendere nel Privato e nel Pubblico!

Con solarità e positività Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha risposto alle domande più insidiose che da Perfetta Belva la Francesca gli ha rivolto. Chi conosce la trasmissione, percepisce subito dallo sguardo della giornalista che sta già “gustando con ghiottoneria” la prossima zampata all’Ospite.

Il personaggio che la Fagnani interpreta in Belve mi ha sempre ricordato uno dei protagonisti di un vecchio film per ragazzi: “il libro della giungla”, Kaa un simpatico pitone desideroso di ipnotizzare e mangiare Mowgli un fanciullo indifeso nella giungla, ma Kaa fallisce sempre per fortuna, invece, l’intervistatrice spesso vince su Maggiorenni Vaccinati.

Anche in questa occasione ha cercato e sperato in un gossip scavando in una vecchia amicizia di Jovanotti con l’attrice Valeria Marini, ma lui, da vero gentleman, ha dichiarato che sono stati “colleghi nei primi anni di lavoro”.

Che Belloooo! Fa sempre piacere scoprire che esistano ancora sentimenti di autentica galanteria in uomini decisamente moderni come è lui.

Per il resto Lorenzo si è raccontato con disinvoltura e semplicità proprio come ci riesce chi è maturato seguendo un sano sviluppo decisamente interessante e creativo.

Sempre con il sorriso la Fagnani lo ha inseguito per tutta la durata dell’intervista con interrogativi sempre più profondi e intimi sul legame con sua moglie, poi sulla malattia della figlia, i suoi rapporti con i genitori e la terribile perdita del fratello, ma lui ha saputo svelare e non svelare del suo percorso di vita, mantenendo salda la sua privacy.

Del resto la Fagnani è sempre border-line nell’incalzare l’intervistato/a, ma sa quando fermarsi e voltare pagina ed è abile nel mantenere un livello intellettualmente alto anche del pettegolezzo.

Il Cherubini è stato uno dei pochi che a Belve ha condotto la sua intervista invece di rimanerne prigioniero.

Bravo! Si vede che aveva studiato!

La sua normalità di essere uomo non ha mai penalizzato la sua genialità artistica e le droghe sono un mondo lontano da lui.

Ottimo messaggio per il mondo che lo segue! Chissà se certi personaggi “molto sopra le righe” non comincino a entrare in “Modalità Jovanotti”.

E’ un cantautore di successo perché si è sempre espresso fin dai primi tempi, con originalità consegnando al Pubblico prodotti all’avanguardia che però conservano sempre molto romanticismo. C’è amore nei suoi lavori. E questo all’Umanità che è stata e che sarà, piacerà sempre!

La sua Curiosità è il suo motore di ricerca. Ha dichiarato che lavora sempre con grande energia e si vede dalle opere che negli anni ha consegnato allo spettacolo.

E’ un Ricercatore della Fantasia più Elegante, la insegue e la fa sua.

Ma la sua particolarità è racchiusa nella sua poesia e si sa che è una cosa sacra e indispensabile per l’Umanità.

Colpiscono il soffio di vita che Jovanotti da alle parole delle sue canzoni.

Lui ha saputo far vibrare le corde della Poesia Universale, complimenti a lui e a noi che sappiamo godercelo.

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Dic 13

2024

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Ieri ho Incontrato Oscar Wilde

Ieri ho incontrato Oscar Wilde, l’ho ascoltato, l’ho osservato negli occhi, ho studiato la sua gestualità.

Si! Era proprio lui!

Un Uomo d’Altri Tempi Perfetto per i Nostri.

Si è raccontato da Uomo Vissuto, ha narrato i suoi drammi con la leggerezza di un Signor Poeta, con la modernità poco compresa di allora, quanto mai capita oggi.

Violenze subite e rivelate con l’ironia di un mattatore … Affascinante Incontro …

Daniele Pecci è l’Attore e Regista che ha trasportato sul Palco del Teatro Parioli Costanzo, grazie alla “sua magistrale macchina del tempo”, “Divagazioni e Delizie” testi teatrali di Oscar Wilde “assemblati” dallo scomparso autore statunitense John Gay.

Una serata Magnifica per la Bravura dell’attore Pecci e per la sua generosità. Si è donato alla recita con la sensibilità e la sapienza dei Grandi tanto che per il suo monologo il pubblico è rimasto completamente rapito per tutta la durata dello spettacolo.

BRAVO e non aggiungo altro perché i complimenti potrebbero essere interpretati falsi.

Grazie a Daniele Pecci

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Dic 11

2024

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DON CIOTTI

Subito dopo l’intervista a Don Ciotti nella sede del Centro Congressuale di Sant’Agostino a Cortona ho pensato: “Forse ho incontrato un Santo!”

I Manager si fanno pubblicità, i Santi No, perché quelli veri non hanno bisogno di spiegarti i Massimi Sistemi con parole difficili che tra l’altro intimoriscono e allontanano le persone, l’Amore Universale si condivide nelle società occidentali attraverso l’esercizio della giustizia, delle pari opportunità e con la generosa assistenza ai più bisognosi.

Rivolgo il benvenuto a Don Ciotti, ha gli occhi limpidi, non sfugge lo sguardo e gli pongo la mia prima domanda: “Don Ciotti lei si sente oggi nel 2024 più San Francesco il poeta dell’Amore Universale o più frate Elia suo ingegnere gestionale? “

Mi risponde:” Innanzitutto non esiste “un” Don Ciotti perché rappresento un Noi. Tutte le cose che sono state fatte lo sono state accogliendo l’enorme contributo delle forze etiche, sociali, culturali e politiche nel senso più profondo del termine, tutto è stato raccolto e ridistribuito al servizio del sociale, del più debole … mi sento vicino allo spirito di San Francesco e poi sono grato al Papa che ha voluto dare al suo pontificato un’impronta di sobrietà, di attenzione al povero con l’invito ad essere tutti più semplici”.

Quando si sveglia al mattino qual è il suo primo pensiero?: ”Ringrazio il Signore per i beni del Creato .. dormo poco, ma già nelle prime ore dell’alba dove ammiro la bellezza dei cieli, rifletto sui contenuti e le dinamiche degli incontri che avrò durante la giornata … Ringrazio il dono della Vita … Se dovessi ritornare sui miei primi passi, ripercorrendoli non farei certi errori, sicuramente ci metterei ancora più forza perché oggi più che mai la realtà è ancora più frantumata e in sofferenza, molti ambienti sociali soffrono di marginalità invalicabili, di esclusione allo studio, al lavoro, alla cura e sono abbandonati alla violenza. Non ricevono assistenza riguardo le loro fragilità … E’ stato fatto tanto in passato ma è necessario fare di Più perché i tempi cambiano e con essi anche i vari tipi di violenza, di soprusi e sopraffazioni. Oggi per fare del bene bisogna creare una politica sociale trasversale e nel qual caso i Governi non dovessero proteggere le classi più deboli divenire una spina nel fianco. Tacere diverrebbe una Colpa e Parlare un Obbligo Morale.”

Ma Don Ciotti non si limita ad essere il Grillo Parlante dei Governi, propone, promuove e coordina tutte le iniziative etiche di volontariato che si compiono intorno a e con lui. Ha l’appoggio di Papa Francesco ma sono i Governi che devono ascoltare le denunce, riconoscere i problemi e stanziare dei capitoli di spesa per difendere il Popolo dalla droga che viene spacciata indisturbata e che crea una filiera di negatività. Pensiamo alla violenza che genera, alla malattia del corpo e a quella dell’anima e non riflettiamo mai abbastanza riguardo l’assistenza necessaria per i figli dei drogati. Pensiamo ancora al gioco d’azzardo, alla prostituzione, all’usura, alla violenza delle donne, alla corruzione …

Don Ciotti dedica pensieri e strategie per combattere il male, ma cura la spiritualità delle azioni perché ci invita a cercare Dio in noi e tra di noi, pensa al peccato e al peccatore perché si devono salvare tutti dall’emarginazione e dalla violenza.

I suoi racconti sono molteplici ed esorta gli adulti ad ascoltare i giovani perché è attraverso il loro sentire che potranno arrivare le soluzioni.  Noi vecchi possiamo proporre solo vecchie soluzioni!

Allora ecco scendere in campo la forza del “Noi” che lui sottolinea di continuo perché il Nostro Buon Futuro Sociale lo raggiungeremo con pari diritti e dignità solo se capiremo che non possiamo solo delegare la totale responsabilità ai Politici, ai Magistrati e alle Forze dell’Ordine, ma vivendo anche noi nella quotidianità il sentimento dell’accoglienza.

Don Ciotti ha ricevuto in eredità la sua missione dalla strada: da un barbone. Ha raccontato che da ragazzo andando tutti i giorni a scuola in autobus, aveva notato un uomo vestito di stracci seduto su una panchina: “Quest’uomo leggeva libri e sottolineava le pagine con quelle matite di una volta rosse e blu .. poi, superata la mia grande timidezza, ho preso contatto con lo sconosciuto e ho scoperto essere stato un medico molto amato e rispettato nel suo paese ma poi un dolore troppo grande, lo ha intrappolato nella sua paura di vivere .. allora quell’uomo sempre muto che non rispondeva mai a nessuna delle mie domande, un giorno improvvisamente mi disse: “guarda laggiù quei ragazzi che entrano ed escono dal bar, si sballano di alcol e farmaci!” Io non compresi immediatamente l’altruistico grido di allarme del barbone perché a Torino nei primi anni “70 non era ancora conosciuto il potere devastante e distruttivo dell’eroina e non raccolsi subito la gravità del messaggio.”

Don Ciotti non lo incontrò più, quell’uomo morì, ma gli rimase addosso l’eredità del suo dono: l’amore per la giustizia e la solidarietà nei confronti di chi ha bisogno. 

Purtroppo non è sufficiente un pasto al giorno, occorre molto ma molto di più!

Ognuno di noi nel suo piccolo mondo può determinare delle scelte. Ogni ragazzo, bambino, fanciulla che riusciamo ad allontanare dalle droghe è una vittoria, ogni donna alla quale offriamo un lavoro onesto la sottraiamo alla prostituzione, ogni uomo al quale concediamo un’occupazione lo sottraiamo all’usura, alla criminalità … e non si parla solo di immigrazione da paesi in guerra ma degli stessi nostri compaesani: milanesi, calabresi, siciliani, veneti e napoletani … Non occorre andare in India per fare volontariato probabilmente nel nostro stesso palazzo c’è dell’aiuto da offrire.

La Forza risiede nella Condivisione, nel Noi per poter esserci sempre, da Soli non è possibile!

Don Ciotti è tra gli Uomini Sacri al Genere Umano perché ha il coraggio con la sua mano destra di riceve la forza e l’energia dell’Amore Universale e con la Sinistra cerca di ostacolare il Male. Ci insegna ad individuare la strada che unisce la Terra e il Cielo.

E’ riduttivo e insignificante scrivere che viva una vita Difficile, i suoi incubi sono quelli di tutte le anime perseguitate. Lui va oltre il Religioso Sentimento Cattolico, segue il puro messaggio di Cristo, lo abbraccia totalmente: amore, comprensione e compassione verso il prossimo: donne, uomini e bambini, gialli, neri o con gli occhi a mandorla.

Don Ciotti è una persona di elevatissima profondità e coerenza umana al passo con i tempi, l’abbandono al materialismo è il suo rifugio.

Coglie il silenzioso grido di dolore dei giovani, nutre per loro un amore protettivo senza confini e pregiudizi, e denuncia il disagio delle loro connessioni internet che non sono relazioni tra coetanei.

Lui ci invita a seguirli educandoli e sostenendoli dando loro fiducia e responsabilità.

 “Allora è necessario restituire l’uomo a se stesso”.

E’ un uomo nato nelle montagne bellunesi e con la sua famiglia si è trasferito a Torino una città ai piedi delle Alpi. E’ un uomo mite che ha un profondo amore per la giustizia.

La registrazione di questa conferenza curata da Carlo Lancia sarà trasmessa nelle scuole ma a mio avviso far conoscere Don Ciotti alle scolaresche del territorio avrebbe rappresentato un enorme valore per i ragazzi. È un uomo che non si dimentica e che fa uscire il meglio dalle nostre persone.

Predica la teologia della fatica e ci invita a diffidare dei camminatori solitari e commuove il pubblico femminile riconoscendo l’enorme valore del sentimento umano delle donne: “gli apostoli hanno abbandonato il Cristo sotto la Croce le Donne erano lì a piangerlo e custodirlo”.

Riflettiamo sul nostro piccolo ma essenziale operato perché “la fiammella dura più di una vampata”

Grazie Don Ciotti

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Dic 08

2024

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PARTHENOPE SORRENTINO NAPOLI

Sorrentino non ha sprecato l’amore per la sua Napoli invano, lo ha donato nella sua totale interezza nel suo ultimo film “Parthenope” proiettato al Teatro Signorelli di Cortona.

Da Uomo e Regista maturo ha narrato la sua città attraverso la cura delle immagini, la sintesi dei dialoghi tra gli attori, le frasi pensate, la trasparenza dell’acqua di mare, la fotografia delle ville che si affacciano sul golfo, le pose dei corpi, gli sguardi.

Ha descritto le molteplici facce di una città secolare e cosmopolita ma che conserva prepotentemente la sua anima folcloristica che però fa sorridere i turisti e soffrire i napoletani.

Lui ha avuto il coraggio di dialogare direttamente con i suoi concittadini attraverso le parole che fa pronunciare nel film dalla Diva napoletana, la Divina per eccellenza. Il discorso uno sfogo magistrale. Non è piaciuto? A chi? Perché? Sono state parole dettate dal cuore di Sorrentino, dalla sofferenza nel riconoscere il dramma dello sfruttamento della povertà, della prevaricazione nei confronti dei deboli, della prostituzione, della debolezza degli animi, delle fragilità con l’accettazione che questo sia folclore.

Macché grida Sorrentino e lo fa per chi non può permettersi di farlo perché prigioniero della sua Miseria. Il film Parthenope è un atto di generosità per la sua città natale.

Sorrentino invita tutti i napoletani a non consentire di essere trattati male, ma di farsi rispettare e valorizzare perché se non lo facciamo noi stessi per primi, chi mai lo farà per noi? Bravo Sorrentino una bella lezione sociale di grande umanità.

Le metafore e i simbolismi sono di facile lettura e gli sono occorsi per lasciare allo spettatore l’interpretazione della sua lirica. Non è retorico e non gigiona. Sorrentino è franco e coraggioso, sofisticato, intelligente e schietto e l’ipocrisia non è di quest’opera. Cura magistralmente i primi piani degli attori che dialogano a “tu per tu” con le persone in sala, con te, si proprio con te che lo vedi comodamente seduta in poltrona!

Napoli ha la luminosità e il calore del sole catturati nelle sue ceramiche, peccato che quella magia non arriva nei bassifondi e quando li ritrae con lo scorrere dei fotogrammi, abitazioni di sopravvivenza umana, lui non lo fa per umiliare i napoletani, ma per denunciare, lui che può, proprio come Primo Levi lo fece per Matera riguardo la condizione inumana degli abitanti nei Sassi negli anni “50, solo che ora siamo nel 2024!

Ha audacia, ardimento la sua poesia, nuda, cruda, vera, ha sofferto per far emergere tutto ciò, per lui ha avuto il valore di un parto. C’è Odio per l’inettitudine ma c’è l’Amore viscerale per la sua città natale.

Ha curato la bellezza della giovinezza ed espresso il suo delirio di onnipotenza attraverso le più intime gestualità. La scoperta del mondo, il momento della riflessione, gli incidenti che rompono equilibri e riscrivono le storie di una famiglia. La nuova consapevolezza per l’assorbimento dell’esperienza, le scelte, l’ultima maturità. Un Carosello di Sentimenti Umani anche dei più strani ma reali.

Ha scolpito come uno scultore il film Parthenope che è il diario della sua vita, il vissuto di uomo napoletano che non accetta le contraddizioni feroci che gli sono offerte, una vita affascinante quanto drammatica, una vita da film.

Chi va al cinema a vedere Parthenope si regala un momento prezioso.

Oggi andare al cinema per vedere un filmetto standard non ha senso perché i canali televisivi, tutti, ne trasmettono di belli e avvincenti. Il cinema oggi deve saper donare allo spettatore la teatralità di un racconto attraverso la tecnica più moderna del cinematografo, diversamente è noia, non ci sono stimoli, si torna a casa senza un arricchimento personale. Criticare è crescita di pensieri nuovi e Parthenope ne dona molti e tu Napoli fai pace con Sorrentino.

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Nov 21

2024

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LUCA MERCALLI PREMIO PANCRAZI

La Fondazione Nicodemo Settembrini di Cortona ha assegnato il Premio “Pietro Pancrazi”, alla sua XIII Edizione, al Prof. Luca Mercalli, Climatologo, Presidente della Società Metereologica Italiana e Direttore della rivista Nimbus da lui fondata.

La manifestazione è stata interessantissima per la cura dell’organizzazione che ha speso il Vice Presidente Mario Parigi. Lo stesso Mercalli ha dichiarato che non avrebbe potuto sceneggiarla meglio. La regia del Parigi con i testi e i video scelti, hanno tenuto alta l’attenzione degli spettatori offrendo dei contributi che hanno spiegato più di mille parole le catastrofi alluvionali.

Con grave danno per l’Umanità le fake news sul clima imperano e vorrebbero riportarci indietro di 50 anni, nonostante siano stati pubblicati al riguardo studi scientifici di altissimo profilo che spiegano le cause che hanno portato la crisi climatica e ambientale sulla terra.

Presente un pubblico di eccezione: tanti, tanti studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado dei licei di Cortona, tutti educatissimi e attenti ascoltatori e un bel po’ di boomer che però non guastano mai! :o) 

Nella sede del Teatro Signorelli di Cortona grazie all’ospitalità dell’Accademia degli Arditi con il Patrocinio del Comune, Luca Mercalli ha presentato attraverso la sua attività di giornalista il suo magistero critico, vivace, curioso e scientifico per nulla retorico. L’impegno per le sue divulgazioni sulla crisi climatica e ambientale della Terra è totale, un vero e proprio missionario. Pensate che a 17 anni ha costretto i suoi genitori ad accompagnarlo oltre confine per poter acquistare testi sulla meteorologia allora introvabili in Italia! Erano gli anni “80. Fin da piccolo ha avvertito e dimostrato una grande sensibilità verso le sue montagne Torinesi.

Gli scienziati di tutta la Terra purtroppo non vengono ancora ascoltati e lo dimostrano le assenze alla COP29 a Baku in Azerbaijan importante paese casualmente esportatore di petrolio e gas.

E’ ormai chiaro che gli Stati, le Compagnie Petrolifere, i proprietari delle miniere di carbone e le Multinazionali non vogliono affrontare l’inevitabile rivoluzione economica/finanziaria necessaria per salvare la Razza Umana dall’estinzione, non hanno mai veramente intrapreso delle azioni che potessero bloccare le emissioni dannose. Temono forti perdite per le loro ricchezze personali, invece noi comuni mortali temiamo per le nostre vite, dei figli e nipoti!

Mercalli però ci da una speranza perché afferma che è stata scoperta la causa che determina gli sconvolgimenti climatici e ambientali ed è l’Uomo, si siamo noi proprio noi, con le nostre abitudini consumistiche fatte di plastica, petrolio, carbone ad inquinare la Terra…!

Ma questo è anche un bene perché siamo in grado di individuare una reale soluzione! Ma aimè gli anni sono passati dalle prime denunce negli anni “60 e stiamo ancora nel 2024 attraversando la preistoria del percorso da attuare per mitigare le cause che porteranno alla distruzione della razza umana nel Mondo.

La Terra beninteso sopravviverà all’Uomo!

Allora accade che le bombe con le loro emissioni tossiche continuino ad esplodere e i paesi che sono in via di sviluppo bruciano gas e carbone mentre sono pochissimi i paesi virtuosi che stanno adottando ottime misure per contrastare il diabolico trend. Noti studi economici hanno inequivocabilmente stabilito che l’ammontare dei costi per ricostruire i Paesi colpiti per esempio da alluvioni molto vicino a noi come in Emilia e Romagna, sono 10 volte superiori a quelli che sarebbero necessari per pianificare già da oggi una linea comune “mondiale” di interventi veramente efficaci per evitare la distruzione che provocano gli eventi catastrofici climatici e ambientali.

Ma dobbiamo essere tutti d’accordo.

Forse l’Elite mondiale crede di gestire l’Immortalità o pensa di trovare un rifugio esclusivo su Marte?

In un’intervista prima della conferenza di Cortona ho domandato al prof Mercalli:

“Cosa posso fare io, mia figlia, i bimbi che incontro al parco, il commercialista, il panettiere, insomma le persone comuni, per interrompere l’aggravarsi dei fenomeni catastrofici metereologici?”

Mercalli: “Crisi climatica, crisi ambientale, crisi del nostro futuro .. la prima cosa da comprendere è che le risorse del nostro pianeta sono limitate e che ogni volta che noi consumiamo un prodotto della Terra riduciamo le ricchezze della sua miniera e in più abbiamo aumentato i materiali in discarica. In una società dove ci si sente realizzati attraverso il consumo sfrenato, cambiare consapevolmente attraverso un abito mentale più parsimonioso non vuol dire vivere in miseria ma ciò che poteva essere sufficiente 40 fa come chiudere il rubinetto dell’acqua quando ci laviamo i denti, serve a poco ed allora bisogna aumentare il peso del nostro impegno come, ad esempio, trasformare la nostra casa che attualmente è un dispersore di enormi quantità di energia. Si può lavorare sull’isolamento termico sostituendo gli infissi di porte e finestre e poi è significativo installare impianti che catturano le energie rinnovabili come gli impianti fotovoltaici e i pannelli termici per l’acqua calda. All’osservazione che l’Italia presenta città e borghi antichi nei quali è impossibile o addirittura deleterio applicare le nuove tecnologie si può rispondere che queste realtà occupano solo il 10% del territorio nazionale mentre nell’altro 90% ci sono capannoni, aree di parcheggio, centri commerciali, scuole e uffici, ministeri e anche brutte periferie di grandi città, tutte situazioni adatte a favorire l’installazione di pannelli solari o altro.

Nessuno chiede di mettere i pannelli solari sulla cupola del Brunelleschi o su S. Pietro ma si può certamente iniziare da situazioni più adatte.

Questo per quanto riguarda l’uso domestico, poi ci sono altre realtà come l’eolico e idroelettrico che sono gestite dagli Stati e dalle Grandi Industrie.

Il secondo tema sono i trasporti e l’incidenza sull’inquinamento dell’aria. Non usare l’aereo dove non è necessario vale 2 tonnellate e mezzo di Co2 ossia un terzo delle emissioni di un anno di un italiano. Utilizzare i mezzi pubblici, il telelavoro e il cellulare che aiutano le riunioni e diminuiscono gli spostamenti, poi c’è il tema del cibo che spesso viene sprecato perché acquistato, non consumato e buttato. Spesso, per moda, ci facciamo catturare da cibi esotici trasportati nei container oltreoceano, mentre dovremmo mangiare cibi locali freschi e stagionali e noi italiani in questo contesto siamo proprio fortunati! Mangiare poca carne perché gli allevamenti hanno una responsabilità importante sulle emissioni. Poi ci sono gli oggetti, nulla si conserva e tutto si butta anche se funziona ancora. Non va bene! Anche qui è necessario abbandonare le mode che esasperano i restyling. Ritornare a Riparare prima di Buttare in discarica, eliminare “l’usa e getta” dove si può.

Tutto ciò può far molto ma la parte preponderante del problema appartiene alla politica dei Grandi Paesi condizionata dai Potenti produttori Petroliferi e di Gas e di Carbone. Anche se il Sistema Democrazia si sta indebolendo, ci consente ancora di votare allora pretendiamo dalle coalizioni italiane di Destra e Sinistra che abbraccino la richiesta trasversale del popolo italiano di mettere in atto le procedure per la transizione ecologica; penso che chi le inserirà per primo nel programma di Governo potrebbe avere anche l’appoggio del partito degli astensionisti. E’ facile chiedono solo Onestà!

In un mondo saturo di informazioni tossiche indirizziamoci verso le divulgazioni scientifiche che non sono manipolate da interessi contrattuali. Oggi la scienza ci ha dato una diagnosi ed anche se ci spaventa e appare scomoda, dobbiamo impegnarci ad accettarla perché l’alternativa sono le alluvioni in Emilia Romagna, la siccità prossima alla desertificazione in Sicilia, la tempesta Vaia, un vero e proprio uragano, che ha distrutto milioni di alberi e conifere nel nostro Nord Italia.

Il fatto umanamente triste è che purtroppo neppure personaggi carismatici mondiali come Antònio Guterres Segretario Generale delle Nazioni Unite e Papa Francesco sono riusciti a comunicare il dramma che abbiamo di fronte. “

Queste e tante altre parole sono state spese da Luca Mercalli per farci comprendere che gli eventi eccezionali che oggi viviamo sono eventi climatici e ambientali moderati rispetto a quelli che potranno capitare tra 10, 20 o 50 anni”.

E’ un po’ come se le persone che vivono all’occidentale siano oramai drogate dalle “vite facili”!

La Fondazione Settembrini ancora una volta ha portato a Cortona un personaggio di fama e cultura, prezioso per la nostra società moderna che ci ha illuminato sul nostro presente e prossimo futuro.

Ci ha scoperti ancora predatori dei tesori terrestri ma sta a noi redimerci e accettare con piccole e grandi rinunce di difendere la bellezza che ci circonda.

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Ott 23

2024

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Truffe e Raggiri

“2024 Educazione Finanziaria

Oggi per il tuo Domani”

Testimone d’eccezione Raffaele Cantone

Art. 47 della Costituzione Italiana.

“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.”,

L’argomento della conferenza “2024 Educazione Finanziaria Oggi per Domani” che si è svolta nella Sala Medicea del MAEC intimorisce forse per la nostra ignoranza, ma proprio per questo è fondamentale informarci per acquisire una visione propria e più corretta possibile riguardo le truffe e i raggiri.

Un tempo si entrava in Banca con la stessa reverenza di come si entrava in Chiesa, ora con gli scandali bancari e degli istituti finanziari è venuto alla luce quante volte fosse mal riposta la cieca fiducia degli ignari clienti. Forse ora siamo tutti più attenti e sarà bene allora istruire al riguardo i nostri figli che non sanno dell’esistenza di alcuni Uffici Disonesti.

Perché è pur vero che un istituto bancario/finanziario, in fondo, compra e vende soldi al “miglior prezzo”. Ma allora mi chiedo, come non è corretto che il titolare di un negozio di alimentari possa vendere cibi avariati intossicando la salute della sua clientela dovendone pagare giustamente le conseguenze allora lo stesso dovrebbe accadere per gli istituti bancari/finanziari che vendono prodotti inquinati.

E per Onestà e Professionalità molti magistrati lo fanno accadere.

Immaginiamo il dramma di chi in perfetta buona fede vede “sparire” la sua piccola liquidazione in un momento difficile della sua vita: la sua vecchiaia.

Allora pensiamo dunque ai nostri pochi risparmi, guadagnati con onestà e fatica, loro hanno il diritto di essere tutelati e a volte persino difesi!

Al riguardo non dobbiamo dimenticare il meraviglioso regalo che ci hanno fatto i Padri Costituenti concependo l’articolo 47.

Siamo sempre più spaventati da questa “dittatura digitale” che scopriamo avere un linguaggio che nasconde anch’essa una sua burocrazia che confonde spesso persino le persone più istruite.

Purtroppo i rapporti diretti e fisici tra il cliente e la sua banca, ufficio finanziario o assicurativo sono sempre più limitati dall’incapacità che soprattutto le persone anziane hanno nel prendere appuntamento via internet.

In una società civile stiamo lasciando indietro proprio le persone che sono più in difficoltà ma che invece sempre più spesso hanno, proprio loro, il potere economico per sostenere molte famiglie.

Dunque sperando sempre che possa migliorare il rapporto tra il cliente e questi Istituti attraverso la  trasparenza e la chiarezza, speriamo che le persone non siano costrette a nascondere sotto il materasso una parte delle loro risorse monetarie correndo rischi diversi per i furti nelle abitazioni.

Allora ecco che la Compagnia del Piccolo Teatro della Città di Cortona ha promosso un’importante iniziativa per informare la popolazione su un tema decisamente attuale e sentito: “2024 Educazione Finanziaria Oggi per il tuo Domani”.

La Conferenza è stata ideata e curata personalmente dal Consigliere del Piccolo Osvaldo Cucciniello, figura nota in Cortona perché ha collaborato con importanti Istituzioni del territorio, fornendo un’elevata competenza avendo maturato una lunga esperienza in un Istituto Bancario occupando posti di alto spessore in settori tecnici, gestionali, ispettivi e operativi.

Il dr. Cuciniello per l’occasione aveva invitato tutte le Banche e gli Istituti Finanziari del Territorio.

Gli altri relatori sono stati il nostro Cittadino Onorario Raffaele Cantone Procuratore della Repubblica a Perugia dal giugno 2020, ricordiamo anche che dal 27 marzo 2014 al 23 ottobre 2019 è stato Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, il dr. Enrico Zugari della Banca Tema che attualmente riveste il ruolo di Responsabile Coordinamento Commerciale e il Consulente bancario dr. Sergio Grifoni.

Il Presidente del Piccolo Mario Parigi, dopo un breve saluto da parte del nostro Sindaco Luciano Meoni, ha presentato la Manifestazione ed ha spiegato quanto la Compagnia del Piccolo di Cortona abbia a cuore la cura sociale della comunità accogliendo la proposta del dr. Cucciniello che ha illustrato un lavoro svolto dalla Banca d’Italia nell’anno in corso riguardante l’Educazione Finanziaria da diffondere già dai banchi di scuola.

Abbiamo appreso che è possibile consultare il sito della Banca d’Italia per ottenere facilmente informazioni soprattutto sulle truffe e raggiri presenti nel web e non solo e su come poter riconoscerle ed evitare.

Quanto spesso abbiamo avuto il sospetto che la nostra ignoranza poteva far comodo alle banche?

Un’altra informazione importante è consistita nello scoprire l’esistenza dell’Arbitro Bancario Finanziario AFB un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie tra i clienti e le banche o altri intermediari finanziari. Si tratta di un organismo indipendente e imparziale i cui costi sono prossimi allo zero.

Informazioni sul funzionamento del sistema e sulle modalità di presentazione del ricorso possono essere reperite sul sito www.arbitrobancariofinanziario.it

Dunque i presenti sono stati invitati ad ascoltare, leggere e studiare ma non si è mai “parlato” delle azioni che questi Istituti devono mettere in campo per riacquistare la Fiducia dei clienti perduti.

Determinato, Confortante, Incisivo e Chiarificatore è stato l’intervento del Procuratore Cantone che ha insistito nel raccontare alla platea le molteplici truffe che per esperienza si è trovato a giudicare. Ha invitato tutti all’estrema cautela nel rispondere a SMS, email o qualsiasi altra telefonata “camuffata” perché siamo tutti potenzialmente esposti alle minacce di criminali altamente specializzati e fantasiosi.

Il magistrato ha sottolineato quanto le Banche e i relativi Istituti Finanziari dovranno lavorare ancora e molto per porsi alla clientela con maggiore chiarezza formulando, per esempio, contratti più comprensibili attraverso Modelli Unici Universali nei quali non possano più annidarsi clausole insidiose. Speriamo che la politica governativa possa aiutare in merito i cittadini con uno specifico intervento legislativo.

Dunque la strada riguardo l’adeguata informazione alla popolazione in materia di truffe e raggiri nel mondo bancario e finanziario è lunga e impervia anche perché la criminalità si avvale di alte competenze tecnico informatiche sempre in evoluzione e aggiornamento. E’ difficile, quindi, combatterle con efficacia ma sta al nostro impegno personale riuscire a sconfiggerle.

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Ott 08

2024

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“Cresciamo nel Piccolo Teatro della Città di Cortona”

Le socie della Compagnia del “Piccolo Teatro della Città di Cortona” Livia Angori e Francesca Barciulli hanno iniziato un’avventura meravigliosa nella quale si vedono protagoniste, insieme ad una quindicina di fanciulle/i dai 6 ai dieci anni per creare un laboratorio teatrale: “Cresciamo nel Piccolo”.

In pochi giorni si sono completate le iscrizioni e questo dimostra come la comunità Cortonese creda in questo progetto formativo dove i giochi teatrali, adeguati all’età dei fanciulli, saranno degli stimoli per la loro crescita e la conoscenza delle loro potenzialità.

Livia attraverso una mia intervista telefonica ha raccontato come ha presentato il suo progetto in una riunione con i genitori, li ha adeguatamente informati riguardo tutti i molteplici aspetti che l’attività del laboratorio teatrale affronterà. Primo fra tutti riconoscere nel bimbo il desiderio di imparare, di ascoltare e lavorare insieme agli altri compagni, ma che sarà sempre un gioco che li porterà ad avere una corretta presenza scenica. Ha inoltre sottolineato che i bimbi non dovranno mai scoraggiarsi “impariamo a ridere di noi stessi” ed a vivere con leggerezza le eventuali difficoltà.

E’ certo importante l’insegnamento dell’ironia.

Ha anche spiegato che la sede del Piccolo in Via Guelfa, 46 non sarà un luogo dove si potranno parcheggiare i propri figli o un doposcuola.

Penso che sarà fondamentale anche comprendere l’originale passione del bimbo perché a volte i genitori proiettano sulla prole tutti i sogni che loro non sono riusciti a realizzare, ed allora un qualsiasi fanciullo non a proprio agio con l’attività teatrale, in un altro sport o hobby potrebbe invece divenirne il campione.

Fare Teatro è una disciplina specifica che porterà i giovani appassionati ad impegnarsi fino a conoscere il proprio spirito di sacrificio. Non sempre tutti possiamo fare tutto e quando si tratta di bambini ricordiamoci che desiderano principalmente amore, solo e tanto amore.

Ci saranno delle regole da rispettare e la stessa Livia Angori mi ha spiegato che il loro obiettivo è creare un gruppo di lavoro di bimbi che imparino a crescere insieme conoscendosi, acquisendo consapevolezza di ciò che si compie.

Sarà un Gioco e sarà Bello!

Lavorare insieme è un’esperienza profonda per qualsiasi individuo. I fanciulli agiranno con giocosità e scopriranno quello che non immaginavano mai di poter esprimere, daranno fiducia alle loro inclinazioni e si ritroveranno altrettanto stupiti nell’ammirare la propria amichetta del cuore recitare la Gioia e la Tristezza, l’Antipatia e la Simpatia.

Impareranno a complimentarsi l’uno con l’altro ma anche ad aiutarsi, perché non tutto sarà sempre semplice. Nel conoscersi i bimbi non sempre saranno pronti nell’accettarsi e scoprirsi realmente “meno Alti e Belli dei loro Supereroi”!

Impareranno invece a condividere le difficoltà e questo li spaventerà di meno quando dovranno affrontare la loro trasformazione in giovani donne e uomini.

Ricordiamoci delle nostre infanzie e tutto sarà più comprensibile!

Dunque a Livia e Francesca spetta il compito più difficile e certamente delicato perché sono consapevoli dell’enorme responsabilità che si assumono sulla formazione dei giovani attori, il loro insegnamento serio e sensibile non si limiterà ad agire nell’ambito di un palcoscenico ma travalicherà inevitabilmente la profondità delle giovani anime desiderose di imparare ad esprimersi.

Il Teatro ha sempre affascinato l’Uomo perché in esso l’Umanità si è sempre rispecchiata con sacralità.

Livia e Francesca li affascineranno raccontando la favola della storia del Teatro e li prenderanno sempre per mano per inseguire il Sogno più antico del Mondo: il Racconto dell’Umanità, l’amore e l’odio, la sua bontà e crudeltà, la sua bellezza e la sua vanità.

Le due signore sono motivate dalla loro profonda passione per il teatro che hanno coltivato sempre “amatorialmente” nelle loro vite e con tanto successo.

Meritano la fiducia come accompagnatrici teatrali e Livia ha tenuto a dichiarare nella sua intervista, che è motivata principalmente dal suo sentimento di amore nei confronti dei bimbi.

E’ mamma e nonna ed è particolarmente protettiva del mondo fanciullesco.

A Cortona mancava proprio da tempo un laboratorio teatrale del Piccolo per i piccoli, allora non possiamo che augurare alle Belle Signore il miglior lavoro!

Dedicarsi con amore e passione alla conoscenza e diffusione dell’arte teatrale è un’altissima missione perché eleva ed espande lo spirito di chi la pratica e di chi la osserva. Ascoltare è anch’essa un’Arte delicata che muove note, a noi interne.

L’Attore ha la necessità fisiologica di avere un pubblico e lo spettatore può godere di un bel regalo.

E’ dunque ancora più importante per la vita riconoscere quanto sia necessario acquisire anche la conoscenza di giovarsi degli spettacoli teatrali perché questa pratica assume ricchezza per il proprio benessere. Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Set 02

2024

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Omaggio a Puccini

Le associazioni del “Piccolo Teatro della Città di Cortona” e gli “Amici della Musica di Cortona” insieme hanno organizzato nella Chiesa di San Domenico un bellissimo evento in memoria di Giacomo Puccini, sponsor il Comune di Cortona, la BCC e la Fondazione Nicodemo Settembrini.

Puccini riempie di pagine e pagine l’enciclopedia della Treccani, è tra gli uomini italiani più conosciuti nel mondo e per noi tutti è un piacere essere rappresentati da un simile talento.

Dunque per il dr. Mario Parigi Presidente del Piccolo e Direttore Artistico degli Amici della Musica” (per 20 anni ne è stato anche il Presidente) si è presentato un arduo lavoro ma il progetto e la sua realizzazione sono stati un successo e tanto e di più, è stato raccontato e rappresentato così elegantemente che la risposta del pubblico, con la sua standing ovation finale nei confronti dei musicisti sono stati un indiscusso trionfo.

Bilanciati e gradevoli i testi preparati dal Parigi che insieme alle immagini proiettate hanno spiegato un mondo che non c’è più e preparato la platea all’ascolto musicale.  Una Regia Perfetta!

Interessante anche l’intervento del Direttore Artistico del Piccolo Vito A. Cozzi Lepri che ha raccontato il Puccini. Brave ed eleganti le attrici del Piccolo Donella Baccheschi e Rita Adreani che hanno accompagnato il pubblico nelle presentazioni dei brani lirici.

Serata Superba, Raffinata accolta da un Pubblico Attento e Preparato che ha saputo apprezzare il lavoro. Bravi Sempre Così!

Dunque un intenso pomeriggio musicale dedicato al racconto del Puccini Bambino, Uomo, Cacciatore, Poeta, Compositore ed a queste narrazioni è seguita la splendida interpretazione canora del Soprano Noemi Umani accompagnata al pianoforte dal Maestro Oberdan Mearini.

La chiesa ha accolto un folto pubblico anche di stranieri, bella gente veramente e mi fa piacere pensare che questi signori tornando nei loro paesi conserveranno un magnifico ricordo di Cortona. Per l’ospitalità ringraziamo il padrone di casa Don Giovanni Ferrari.

Poi il Canto Lirico: la Soprano Noemi Umani si è rivelata una vera professionista, la sua potente e intonata voce ha riempito la grandezza degli spazi del tempio, oltre che brava è stata molto generosa concedendo anche uno splendido bis “Quando men vo” tratto dalla Boheme. La Noemi Umani si è diplomata in Canto Lirico presso il Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze, nasce ad Arezzo nel 1993 ed è dunque giovanissima ma presenta un curriculum di studio e di performance di eccellenza. Solo con ore e ore dedicate agli esercizi giornalieri si raggiungono dei risultati eccellenti e lei oltre a mietere consensi e successi tra il pubblico ha il rispetto dei colleghi.

I brani eseguiti: “Chi il bel sogno di Doretta” da La Rondine 1917; “In quelle trine morbide” dalla Manon Lescaut 1892; “Si, mi chiamano Mimì” da La Boheme 1895; “Sogno d’or” Ninna Nanna per canto e Pianoforte 1912; “Un bel dì vedremo” Madama Butterfly 1903; “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi 1918; “Vissi d’arte” dalla Tosca 1899.

Dunque un programma di sala dei più ambiziosi e dei più richiesti ma anche dei più difficili, una bella sfida per la Umani perchè al giorno d’oggi, qualsiasi ascoltatore può digitare contemporaneamente sul proprio cellulare le esecuzioni della leggendaria Callas nelle opere pucciniane e si sa quanto siano uniche, ma è anche vero che è molto emozionante ascoltare la musica e il canto dal vivo se eseguite, come nel nostro caso, con passione e dedizione.

Massimo apprezzamento per la Soprano che è stata all’altezza delle esigenze di Puccini ed un plauso anche al pianista Oberdan Mearini, noto ai cortonesi come docente presso l’Istituto di Istruzione Superiore “L.Signorelli” e collaboratore con la Scuola Comunale di Musica di Cortona. Insieme hanno donato una serata da brividi ma anche di nostalgia per un mondo che sta sparendo dai nostri orizzonti.

Ma dedichiamo anche uno spazio al Grande tra i Grandi: Giacomo Puccini. Nasce in Toscana a Lucca il 22 dicembre del 1858 e muore in Belgio a Bruxelles il 29 novembre 1924, ma non immaginiamoci la capitale dell’Europa e la Lucca di oggi. Thomas Edison brevetterà la sua illuminazione nel mondo solo nel 1879 e nel 1861 avviene la proclamazione del Regno d’Italia ma ancora altri conflitti si succederanno in Italia, nel 1866 la terza guerra d’Indipendenza e la Prima Guerra Mondiale nel 1914-18.

Siamo dunque ancora lontani dal mondo odierno, solo il 24 dicembre 1906 Fessendon effettuerà la prima trasmissione via radio di voce umana e la televisione e internet non sono neppure immaginate dalla fantascienza.

Allora possiamo affermare che le meravigliose note che ha composto Puccini nell’arco della sua vita non le avrebbe potute immaginare fra il frastuono contemporaneo delle suonerie dei cellulari, dei motori dei frigoriferi o dei condizionatori. Per nostra fortuna è vissuto prima ed ha espresso per noi una poesia musicale irripetibile, mentre la tecnologia oggi ci regala invece la possibilità di riascoltarla a nostro piacimento.

Puccini nasce in una famiglia di musicisti, sono da generazioni Maestri di Cappella al Duomo di Lucca ma alla morte del padre, cadendo la famiglia in ristrettezze, fu seguito musicalmente da uno zio materno che lo trovava troppo vivace e scapestrato e con scarso talento ma che per fortuna lo introdusse lo stesso allo studio della tastiera e canto corale. Grazie Zio l’umanità ti è grata!

L’innamoramento per la lirica nacque in lui quando assistette all’Aida di Giuseppe Verdi al Teatro Nuovo di Pisa allora ebbe chiara la Via della sua Vita.

Dunque Puccini è stato uno dei geni italiani che ha ideato e scritto in musica poemi teatrali: l’Opera Lirica, una grande rappresentazione di recitazione, di canto, sinfonie, preludi e overture di grandi orchestre, potenti cori, balletti dalle splendide coreografie e scenografie, è un’arte delle più sofisticate e complesse ed anche delle più complete. Le sceneggiature spaziano dalle fiabe, ai romanzi e le trame spesso celano moti rivoluzionari. Puccini espresse drammi amorosi intensi come forte fu la sua passione per le tante donne che desiderò nella vita e che del resto furono la sua magnifica ispirazione. La vita di sua moglie, Elvira Bonturi, fu difficile ma purtroppo per la signora, alla storia passeranno solamente il genio musicale pucciniano e non certo il suo maschilismo.

Era un uomo solitario, amava la vita in campagna, la caccia e coltivava altre mille passioni. Visse felicemente nella villa a Torre del Lago (Viareggio) che fu per lui il luogo che amò perché riusciva a comporre contemplando l’acqua e i meravigliosi panorami e gli piaceva ritirarsi in allegria con gli amici artisti.

Dopo i primi stenti nella carriera ebbe un enorme successo mondiale, fu acclamato, tanto invidiato e anche poco stimato dagli intellettuali perchè non fece politica in un mondo dove la politica produsse guerre su guerre.

Ancora oggi le note di Puccini penetrano nel nostro intimo e ci fanno conoscere mondi a noi celati dalla frenesia del nostro quotidiano.

Questo e molto altro ci è stato donato in un colto pomeriggio cortonese, un momento per menti che sanno espandersi, poco mondano forse, privo di parolacce e battute volgari, ma a noi piace così.  

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Ago 23

2024

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Crazy Nautico Cincinnato

Carissimi,

quest’anno lo “Spettacolo dei Soci”, quello a noi dedicato, è stato il più disorganizzato ma anche il più interessante, profondo e divertente di quelli che si sono realizzati finora.

La tanto attesa pioggia scesa scrosciante proprio nelle ore di prova e il Covid, si ancora lui, che da qualche anno purtroppo ci terrorizza e dissocia, hanno causato enormi disagi organizzativi.

Allora con solo sei giorni senza prove condivise e con solo i compitini “fatti in casa”, singolarmente o in coppia, posso affermare senza essere smentita che lo spettacolo “Crazy Nautico Cincinnato” si è rivelato un Vero Successo!

E’ un evento aggregativo importante per la nostra piccola Comunità, anzi lo definirei essenziale perché tutti noi siamo indubbiamente “Cittadini Dentro” ma a volte anche molto “Paesani Fuori” nel significato più negativo del termine ( mi perdoneranno i paesani veri!). Infatti spesso manifestiamo il peggio di noi negli eccessivi e cattivi pettegolezzi che sporcano l’ambiente quanto la sporcizia che viene lasciata in spiaggia sotto i nostri stessi ombrelloni. Per fortuna non tutti sono così maleducati e incivili, ma quei pochi Fanno Danni!

Allora uno spettacolo di qualità come quello rappresentato ieri sera assume un importante valore comunicativo. Si sono presentate volontariamente sul Palco tante persone che si sono messe in gioco, Grandi e Piccini, sapendo di scoprirsi agli altri ma prima ancora a se stessi.

Un’esperienza che matura e che rilascia nel proprio intimo Bei Pensieri.

I registi i “Magnifici Quattro” sono partiti dall’idea del tema della “Follia” manifestato embrionalmente da Fabio Maramao, grande anfitrione teatrale che conosciamo, seguiamo e ammiriamo da anni, e rielaborato dai colti e capaci Alessandra Barbini, Mauro D’Alessandro e Vincenzo Chiaula. Hanno portato in scena con sensibilità ed incisività tanti aspetti del nostro essere folli, spesso celati ma anche pericolosamente esibiti. Dunque la follia rappresentata in tutte le salse, tragica comica, incompresa, delirante, esasperante, distruttiva e positivamente allegra.

Gli sceneggiatori Silvia Delle Site e Vincenzo Chiaula hanno rielaborato testi teatrali che hanno donato un contenuto intenso alla recita. Questi personaggi che dedicano amatorialmente nelle loro vite il loro tempo libero al teatro, hanno una vera e propria passione che vivono da veri Maestri. Hanno capacità professionali eccezionali e sono anche molto generosi perché scoprono e favoriscono nuovi talenti, li prendono per mano e li portano sul palco certi del loro successo. Bravi, non sono narcisisti e amano condividere la Conoscenza e il Divertimento.

In codesto concetto risiede l’enorme valore della serata che per la sua realizzazione, ha portato a conoscersi in molti, spendendo tutti bene il proprio tempo. E quanti di noi durante l’inverno ripenseranno piacevolmente a questa serata? Ci strapperà sicuramente un sorriso in un momento buio.  

Il sipario si apre scoprendo una Brillante l’IDEA: l’invenzione del Personaggio CINCINNATO! Veramente Fantastica perché sulla sua esistenza umana si potranno scrivere delle commedie divertenti.

Tanti sono gli aspetti della follia umana e tanti sono stati gli sketch rappresentati.

Molto Simpatica l’interpretazione di Marco Morici altro bravo attore, sempre affidabile sulla scena che insieme a Vincenzo hanno recitato una commediola di Lillo e Greg “L’amico Avvelenato”.

La presenza del Chiaula durante lo spettacolo è una sicurezza per tutti perché oltre ad essere un bravo presentatore e conduttore sa accompagnare con sensibilità i più insicuri in scena. E’ una Garanzia!

Brava Silvia per il lavoro che ha trascritto dal monologo di Stefano Benni “Le Beatrici” e bravissimi gli interpreti: Antonella e Roberta de Pero, Emanuela Dionisi, Monica Maramao, Corrado Artale, Fabrizio Diomedi e Francesco Sorino. Meraviglioso il dialetto toscanaccio, sono state veramente brave nel trasportarci in un’altra regione. Sempre più disinvolta e brava la Emanuela. Originali e Comiche le interpretazioni del Sorino di Dante e dell’Artale del Leopardi.

Anche la figura di Fabrizio Diomedi in scena è una sicurezza per la sua bellissima voce che spende bene sia come presentatore che come abilissimo cantante.

Bellissimo e raffinatissimo lo sketch del Diavolo curato e interpretato da Fabio Maramao, dalla sensuale Alessandra Barbini e Mauro D’Alessandro che si sono mossi con tanto buon gusto in una erotica coreografia.

Sempre fantastico Giorgio con il suo mimo delicato ed elegante sempre tanto espressivo.

Interessante da ascoltare Gigi con le sue curiose e preziose cronache dell’Antica Roma.

Deliziose le due coreografie curate personalmente dalle bimbe: Claudia, Elisa, Martina e Vera sono proprio delle promettenti ballerine!

Toccante l’interpretazione viscerale di Fabio nella sua rielaborazione tratta dal monologo “Psicosi delle 4 e 48” di Sarah Kane. Incisiva e diretta allo spettatore anche la scenografia.

Spettacolare il duetto di danza moderna di Gianmarco, una rivelazione assoluta di grande talento accompagnato dalla brava Giulia anche lei cresciuta negli anni. Mi sono rammaricata di non aver chiesto il Bis.Vi rivogliamo presto sul palco con più esibizioni!

Una bella rivelazione recitativa e di sicura presenza scenica quella di Fabrizia Florio, irriconoscibile se non dai suoi pantaloni!

Toccante la recita della canzone di Cristicchi “ti regalerò una rosa” letta e interpretata magistralmente da Alessandra. La Barbini è un elemento di spicco negli spettacoli dei Soci perché con la sua intelligenza teatrale e la grande avvenenza ha la capacità di ricoprire ruoli sempre diversi, e insieme al bravo Fabrizio, accompagnati dalla chitarra di Lucio Gnessi con i suoi armoniosi arrangiamenti musicali hanno rapito il pubblico in un magico ascolto.

Esplosiva e fantastica la coreografia finale del balletto di Mauro D’Alessandro sempre un bravissimo e dinamico ballerino attorniato da un folto corpo di ballo e molte agli esordi come la Lory.

Il saggio monologo sulla Violenza della Guerra scritto da Vincenzo ci ha riportati tutti tristemente con i piedi per terra. Sullo sfondo scorrevano i drammatici scatti fotografici che hanno segnato i terribili appuntamenti nella storia delle vecchie guerre, Vietnam, Tienanmen … tutte immagini elaborate da Alessandra, Fabio e Vincenzo. Sono stati messaggi coerenti, mai purtroppo fuori luogo perché purtroppo attualissimi anche se inascoltati.

Del resto per l’Uomo il Teatro è Critica, è un suo luogo sacro, la sua Chiesa Universale.

Significativa la scelta della canzone di Baglioni “Ninna Nanna Nanna Ninna” con i testi di Trilussa cantata da Alessandra, Fabrizio, Vincenzo, Fabio e Mauro che accompagnati dalla presenza corale di tutta la compagnia ha rappresentato un Finale di Grande Emozione. C’erano tutti dai più piccoli ai più grandi. Bravi!

E poi ci sono state le figure nascoste ma che valorizzano da sempre il lavoro di tutti: Simone Salvati ha curato con precisione il montaggio post produzione, oggi questo lavoro rappresenta la più rielaborata delle regie per le opere cinematografiche, televisive e teatrali.

Marcello Maroder è stato un indispensabile risolutore di problemi.

Non riesco a citare tutti, eravate tantissimi ed avete avuto il pregio di alimentare allegria e positività.

E in ultimo un applauso Speciale va a Claudio Colantoni prezioso e imprescindibile Uomo Ovunque dello spettacolo.

Grazie per la bella anteprima che spero si trasformi in un completo spettacolo, curato e ampliato per poterlo “gustare maturo” il prossimo anno.

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®