Pubblicato da Roberta Ramacciotti in News
Ospito con piacere nella mia Rubrica un’intervista che ho raccolto con il giovane attore Leonardo Ghini, dopo lo spettacolo “Quasi Amici”, scritto per un film dai registi francesi Olivier Nakache e Eric Toledano e riadattato per il teatro dal regista Alberto Ferrari.
E’ figlio d’arte ma non solo e lo scoprirete a breve. Il babbo è Massimo Ghini che non ha bisogno di presentazioni, ma per Leonardo, se da un lato questa realtà gli ha riservato dei vantaggi, lo ha anche appensantito di possibili pregiudizi.
Ho pensato che i pensieri e l’esperienza di un giovane professionista che ha le idee molto chiare riguardo le prospettive del suo mestiere, possano offrire utili consigli ai giovani appassionati dello spettacolo. Sono in molti che nel nostro territorio frequentano a livello amatoriale, i piccoli teatri comunali e di provincia.
Conosciamo a Cortona il successo che coltiva da anni la Compagnia “il Piccolo Teatro di Cortona” e l’ultimo lavoro cinematografico curato da Andrea Canoba Caneschi di “Cortona 70’s. Bischeri A Mano Armata. ”Il MANUFATTO” ha visto la partecipazione di gran parte della comunità cortonese suscitando un rinnovato spirito comunitario.
Quello che ho scoperto attraverso la nostra chiacchierata mi ha portato a superare i preconcetti e conoscere un Uomo Timido, Riservato quanto Colto e Determinato, appassionato per il suo lavoro ma sopra ogni cosa che vuole perseguire i suoi obiettivi dignitosamente, rispettando i colleghi.
Oggi il mondo del lavoro è competitivo quanto spesso scorretto ed anche il mondo artistico non ne è certo esonerato!
Insomma il ragazzo ce la mette tutta per meritarsi una scrittura!
Ha frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico una scuola che ha formato Anna Magnani, Vittorio Gasman, Nino Manfredi, Monica Vitti, Umberto Orsini, Giancarlo Giannini e questi sono solo una piccola parte dei nomi di Attrici e Attori da citare e, alla Domanda:
Come ti sei sentito studiando durante tutto il corso?
R: E’ stata per me un’esperienza fantastica e il ricordo lo conserverò per tutta la mia vita! Tre anni di sogno! E’ stato bello lavorare in gruppo, crescere insieme. Eravamo una classe fantastica!
D: Pensi che debbano essere aggiornati i corsi accademici?
R: Sicuramente tutto si può migliorare perché è necessario rimanere al passo con i tempi. La Società cambia e le nuove tecnologie modificano ovviamente anche le espressioni teatrali, potrebbe non avere senso imparare a recitare secondo vecchi stili. Ora s’indossano i microfoni, ma mi rendo conto che per alcuni lavori come quello al Signorelli, le voci impostate di tutti gli attori della nostra Compagnia sarebbero risultate meno metalliche e più calde ed avrebbero raggiunto l’ascolto di tutti i presenti, ma non sempre è ciò che accade. Poi ci sono i metodi e gli stili di recitazione … Certo è importante conoscere la storia del teatro ma forse si devono aggiungere nuove materie.
D: Secondo il tuo giudizio sei stato adeguatamente preparato per ciò che poi si deve affrontare sul palco, quello reale?
R: Si! L’Accademia mi ha formato e bene.
D: Ovviamente tra i corsi sono presenti anche il Canto e il Ballo. In quale eccellevi?
R: Il Ballo.
D: Che aria si respira in Accademia? C’è condivisione, si vive una sana competizione?
R: Stavo bene nella mia classe avevamo un ottimo lavoro di squadra ma come in tutti gli istituti possono esserci sezioni diverse. Io sono stato fortunato!
Ho sempre avuto a cuore la mia dignità e quella delle persone che mi sono vicine e per me che privilegio nella vita la qualità nei miei rapporti umani, è stato bello studiare in quel contesto. Nel lavoro purtroppo non sempre la buona educazione “gestisce” i rapporti sul set, ma non per questo rinuncio a pretenderla.
D: Come ti senti in scena insieme a due attori famosi senza considerare che uno di loro è il tuo babbo?
R: Il palcoscenico è un luogo democratico dove il lavoro di gruppo premia tutti e favorisce il successo a chi ha il giusto merito, in più sconfigge tutte le barriere e ci mette tutti sullo stesso piano tanto che ci si riconosce come colleghi e poi a casa come parenti!
R: Nel tuo mondo di bambino quali sono stati i pensieri e i giochi che ti hanno fatto comprendere di voler diventare un Attore? E’ stata una scelta dettata dall’istinto o tutto è nato per l’amore e la tua profonda ammirazione per il tuo babbo? Tutto ciò ti ha forse condizionato?
R: E’ stata una scelta dettata dall’istinto. La mia passione è esplosa dalla mia paura di non saper riconoscere cosa avrei voluto fare da grande, si è fatta strada da sola e con prepotenza, forse ha temuto che la reprimessi! Non mi vanto e non conto mai sul privilegio della mia famosa parentela, anche se riconosco che con lui mi è stato sempre naturale avvicinarmi mentre leggeva le sceneggiature. Ho sempre respirato teatro a colazione, pranzo e cena!
D: Senti di meritarti la parte che stai interpretando o pensi di poter sostenere qualcosa di più impegnativo?
R: Trovo il ruolo sia giusto. Certo che aspiro a molto di più perché studio tanto per poterlo ottenere, ma trovo sia necessario attendere il momento adatto. Per esempio in “Quasi Amici” tutti noi giovani attori siamo impegnati persino ad aiutare i macchinisti e questo lo ritengo opportuno quanto necessario. L’umiltà non ha mai ostacolato la bravura.
D: Sei sereno dentro?
R: Dipende dalle situazioni. Il mio carattere mi porta ad accettare con coraggio le sfide. Mi piace lavorare e quando non lo faccio in teatro cerco interessi anche in altre attività. Ho persino fatto il cameriere, ho lavorato in un B&B, insomma quando non c’è proprio nulla soffro molto ma cerco di reagire, di cacciare i brutti pensieri.
D. Per te il mondo è solo il palcoscenico? Ti rigeneri anche in altre occupazioni?
R: La mia passione è Recitare ma al primo piano ci sono i rapporti umani, il rispetto, questi valori accompagnano tutte le mie passioni e progetti.
D: A Cortona esiste la Compagnia “il Piccolo Teatro di Cortona” e molti giovani anche in tutto territorio della Val di Chiana s’impegnano tanto, anche dopo una dura giornata di lavoro, a loro cosa senti di raccontare di te?
R: Di conservare e preservare la loro normalità, l’ambizione non deve trasformare il loro essere donne o uomini. Vedo e incontro gente che pur di ottenere una parte calpesterebbero i principi più sacri, non li capisco e non mi piacciono. Io giudico un individuo per quello che è, non per quello che in una società come la nostra riuscirà a realizzare. Seguire le proprie aspirazioni è importante e sano per qualsiasi individuo, ma non a costo di perdere il proprio amor proprio.
D: Quali sono i tuoi Desideri?
R. Desidero lasciare una traccia sulla Terra. Mi piace pensare che dopo di me altri uomini mi ricordino per come ho recitato, scritto, diretto.
D: Quali sono le tue Difficoltà?
R: La concorrenza spietata uccide sul nascere degli ottimi progetti. La competizione e la mancanza di meritocrazia offuscano talenti. I Social rendono presuntuosi illustri sconosciuti, campioni spesso di Ignoranza. Qualsiasi lavoro non può essere improvvisato nemmeno quello dell’attore! Invece oggi basta aver scattato una foto e sei diventato un fotografo, basta pubblicare su facebook due righe che ti meriti l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti! Insomma dobbiamo rimanere lucidi e con i piedi ben piantati nel terreno!
D: Quante volte ti sei detto: Caspita! Potevo fare di meglio!!!!!!
R: Tutte le volte! Non mi fermo mai in un percorso cerco sempre di migliorarmi. Non mi piace la pigrizia mentale!
D: Ti senti Adulto?
R: Abbastanza.
D: Che rapporto hai con lo specchio?
R: Non mi ci guardo.
D: Le tue prime esperienze teatrali come ti hanno fatto stare? Sei stato subito disinvolto? Sei stato Timoroso?
R: Ho due Battesimi che ricordo con piacere. La prima mia esperienza come aiuto regista è stata accanto al mio papà, lo affiancai in “Un’ora di tranquillità” di Florian Zoeller. Fu un’esperienza importantissima, imparai moltissimo. Poi, Le Belle Notti di Gianni Clementi.
D: Dalle ultime foto del tuo profilo professionale mi accorgo che hai look diversi. Con la barba, senza, stai curando un look particolare o cosa?
R: Sono un Attore e devo essere preparato a saper ricoprire tutti i ruoli possibili dettati dalla sceneggiatura.
D: Hai già maturato dei giudizi nei confronti di colleghi? Cosa cerchi nella bravura di un Attore e cosa ti infastidisce?
R: Detesto la mancanza di rispetto umano. In molti attori di primissimo piano noto quasi il gusto sadico nel godere quando qualcuno sbaglia. Invece di aiutarlo e di suggerirgli la battuta tace pur sapendo quale danno può provocare al collega.
D: Cosa ti piace nel tuo lavoro?
R: Mi piace l’esperienza, la tranquillità generata dallo studio e dalla preparazione. Osservo molto i grandi attori, non solo sulla scena anche fuori. Vedo come gestiscono i rapporti con i produttori, i macchinisti, i truccatori. Mi piace ancora di più quando scelgono di aiutarmi. Mi piace apprendere da quelli bravi. Gli sono grato.
D: Per quale regista desidereresti lavorare escludendo Ferrari con cui lo stai già facendo e bene?
R: Sorrentino, Carrone, perché accettano sceneggiature di film che hanno contesti interessanti, profondi.
D: Ovviamente ti piace la tua professione ma pensi un giorno di scrivere una sceneggiatura e di dirigerla?
R: Si mi piacerebbe dirigere una regia.
D: Se ne avessi la possibilità quale sceneggiatura produrresti?
Teatrale? Televisiva? Cinematografica?
R. Per la televisione.
D: Secondo te in Italia esistono Produttori Illuminati che bilanciano tra profitti, pareggi e perdite e alla fine sanno proporre al pubblico “Qualcosa di Buono”?
R: In Italia no. Non ci sono buone idee. All’estero Si, è tutta un’altra storia.
D: Sei nei primi passi della tua carriera come ti giudichi? Un pigro, un efficiente, un umile, uno sgobbone?
R. Umile e Sgobbone
D: Hai subito torti?
R: Si.
D:Sei Vendicativo?
R: No
D. Sei un Buono?
R: Si
D: Sei Vanitoso?
R: Il giusto. Sono del Leone.
D: Un tuo Sogno Vicino che desidereresti realizzare?
R: Uscire con un buon prodotto che mi dia la possibilità di esprimere le mie capacità. So che non deluderei nessuno.
D: Un tuo Sogno Lontano?
R: Vincere un Premio.
Allora forse ho solo anticipato la scoperta di un “nuovo fiore all’occhiello” fra gli emergenti attori italiani. Ha una personalità preziosa sotto un profilo umano e professionale. Un buon esempio da seguire per le giovani leve artistiche.
Grazie Leonardo Ghini per la tua onestà intellettuale meriti il meglio!
Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®