Archivi

Agosto, 2024

Ago 23

2024

0

commenti

Crazy Nautico Cincinnato

Carissimi,

quest’anno lo “Spettacolo dei Soci”, quello a noi dedicato, è stato il più disorganizzato ma anche il più interessante, profondo e divertente di quelli che si sono realizzati finora.

La tanto attesa pioggia scesa scrosciante proprio nelle ore di prova e il Covid, si ancora lui, che da qualche anno purtroppo ci terrorizza e dissocia, hanno causato enormi disagi organizzativi.

Allora con solo sei giorni senza prove condivise e con solo i compitini “fatti in casa”, singolarmente o in coppia, posso affermare senza essere smentita che lo spettacolo “Crazy Nautico Cincinnato” si è rivelato un Vero Successo!

E’ un evento aggregativo importante per la nostra piccola Comunità, anzi lo definirei essenziale perché tutti noi siamo indubbiamente “Cittadini Dentro” ma a volte anche molto “Paesani Fuori” nel significato più negativo del termine ( mi perdoneranno i paesani veri!). Infatti spesso manifestiamo il peggio di noi negli eccessivi e cattivi pettegolezzi che sporcano l’ambiente quanto la sporcizia che viene lasciata in spiaggia sotto i nostri stessi ombrelloni. Per fortuna non tutti sono così maleducati e incivili, ma quei pochi Fanno Danni!

Allora uno spettacolo di qualità come quello rappresentato ieri sera assume un importante valore comunicativo. Si sono presentate volontariamente sul Palco tante persone che si sono messe in gioco, Grandi e Piccini, sapendo di scoprirsi agli altri ma prima ancora a se stessi.

Un’esperienza che matura e che rilascia nel proprio intimo Bei Pensieri.

I registi i “Magnifici Quattro” sono partiti dall’idea del tema della “Follia” manifestato embrionalmente da Fabio Maramao, grande anfitrione teatrale che conosciamo, seguiamo e ammiriamo da anni, e rielaborato dai colti e capaci Alessandra Barbini, Mauro D’Alessandro e Vincenzo Chiaula. Hanno portato in scena con sensibilità ed incisività tanti aspetti del nostro essere folli, spesso celati ma anche pericolosamente esibiti. Dunque la follia rappresentata in tutte le salse, tragica comica, incompresa, delirante, esasperante, distruttiva e positivamente allegra.

Gli sceneggiatori Silvia Delle Site e Vincenzo Chiaula hanno rielaborato testi teatrali che hanno donato un contenuto intenso alla recita. Questi personaggi che dedicano amatorialmente nelle loro vite il loro tempo libero al teatro, hanno una vera e propria passione che vivono da veri Maestri. Hanno capacità professionali eccezionali e sono anche molto generosi perché scoprono e favoriscono nuovi talenti, li prendono per mano e li portano sul palco certi del loro successo. Bravi, non sono narcisisti e amano condividere la Conoscenza e il Divertimento.

In codesto concetto risiede l’enorme valore della serata che per la sua realizzazione, ha portato a conoscersi in molti, spendendo tutti bene il proprio tempo. E quanti di noi durante l’inverno ripenseranno piacevolmente a questa serata? Ci strapperà sicuramente un sorriso in un momento buio.  

Il sipario si apre scoprendo una Brillante l’IDEA: l’invenzione del Personaggio CINCINNATO! Veramente Fantastica perché sulla sua esistenza umana si potranno scrivere delle commedie divertenti.

Tanti sono gli aspetti della follia umana e tanti sono stati gli sketch rappresentati.

Molto Simpatica l’interpretazione di Marco Morici altro bravo attore, sempre affidabile sulla scena che insieme a Vincenzo hanno recitato una commediola di Lillo e Greg “L’amico Avvelenato”.

La presenza del Chiaula durante lo spettacolo è una sicurezza per tutti perché oltre ad essere un bravo presentatore e conduttore sa accompagnare con sensibilità i più insicuri in scena. E’ una Garanzia!

Brava Silvia per il lavoro che ha trascritto dal monologo di Stefano Benni “Le Beatrici” e bravissimi gli interpreti: Antonella e Roberta de Pero, Emanuela Dionisi, Monica Maramao, Corrado Artale, Fabrizio Diomedi e Francesco Sorino. Meraviglioso il dialetto toscanaccio, sono state veramente brave nel trasportarci in un’altra regione. Sempre più disinvolta e brava la Emanuela. Originali e Comiche le interpretazioni del Sorino di Dante e dell’Artale del Leopardi.

Anche la figura di Fabrizio Diomedi in scena è una sicurezza per la sua bellissima voce che spende bene sia come presentatore che come abilissimo cantante.

Bellissimo e raffinatissimo lo sketch del Diavolo curato e interpretato da Fabio Maramao, dalla sensuale Alessandra Barbini e Mauro D’Alessandro che si sono mossi con tanto buon gusto in una erotica coreografia.

Sempre fantastico Giorgio con il suo mimo delicato ed elegante sempre tanto espressivo.

Interessante da ascoltare Gigi con le sue curiose e preziose cronache dell’Antica Roma.

Deliziose le due coreografie curate personalmente dalle bimbe: Claudia, Elisa, Martina e Vera sono proprio delle promettenti ballerine!

Toccante l’interpretazione viscerale di Fabio nella sua rielaborazione tratta dal monologo “Psicosi delle 4 e 48” di Sarah Kane. Incisiva e diretta allo spettatore anche la scenografia.

Spettacolare il duetto di danza moderna di Gianmarco, una rivelazione assoluta di grande talento accompagnato dalla brava Giulia anche lei cresciuta negli anni. Mi sono rammaricata di non aver chiesto il Bis.Vi rivogliamo presto sul palco con più esibizioni!

Una bella rivelazione recitativa e di sicura presenza scenica quella di Fabrizia Florio, irriconoscibile se non dai suoi pantaloni!

Toccante la recita della canzone di Cristicchi “ti regalerò una rosa” letta e interpretata magistralmente da Alessandra. La Barbini è un elemento di spicco negli spettacoli dei Soci perché con la sua intelligenza teatrale e la grande avvenenza ha la capacità di ricoprire ruoli sempre diversi, e insieme al bravo Fabrizio, accompagnati dalla chitarra di Lucio Gnessi con i suoi armoniosi arrangiamenti musicali hanno rapito il pubblico in un magico ascolto.

Esplosiva e fantastica la coreografia finale del balletto di Mauro D’Alessandro sempre un bravissimo e dinamico ballerino attorniato da un folto corpo di ballo e molte agli esordi come la Lory.

Il saggio monologo sulla Violenza della Guerra scritto da Vincenzo ci ha riportati tutti tristemente con i piedi per terra. Sullo sfondo scorrevano i drammatici scatti fotografici che hanno segnato i terribili appuntamenti nella storia delle vecchie guerre, Vietnam, Tienanmen … tutte immagini elaborate da Alessandra, Fabio e Vincenzo. Sono stati messaggi coerenti, mai purtroppo fuori luogo perché purtroppo attualissimi anche se inascoltati.

Del resto per l’Uomo il Teatro è Critica, è un suo luogo sacro, la sua Chiesa Universale.

Significativa la scelta della canzone di Baglioni “Ninna Nanna Nanna Ninna” con i testi di Trilussa cantata da Alessandra, Fabrizio, Vincenzo, Fabio e Mauro che accompagnati dalla presenza corale di tutta la compagnia ha rappresentato un Finale di Grande Emozione. C’erano tutti dai più piccoli ai più grandi. Bravi!

E poi ci sono state le figure nascoste ma che valorizzano da sempre il lavoro di tutti: Simone Salvati ha curato con precisione il montaggio post produzione, oggi questo lavoro rappresenta la più rielaborata delle regie per le opere cinematografiche, televisive e teatrali.

Marcello Maroder è stato un indispensabile risolutore di problemi.

Non riesco a citare tutti, eravate tantissimi ed avete avuto il pregio di alimentare allegria e positività.

E in ultimo un applauso Speciale va a Claudio Colantoni prezioso e imprescindibile Uomo Ovunque dello spettacolo.

Grazie per la bella anteprima che spero si trasformi in un completo spettacolo, curato e ampliato per poterlo “gustare maturo” il prossimo anno.

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Ago 11

2024

0

commenti

La “Maternità” di Gino Severini

Come dipingerebbe Gino Severini oggi la sua “Maternità”?

Già perché allora nel 1916 era ammirata come un’opera laica di grande contemporaneità, mentre noi oggi la studiamo come un prodotto oramai classico di sofisticata tradizione interpretativa.

Come uomo Severini “fotografò” nella sua “Maternità” il suo dramma personale di padre e marito per la grave malattia del suo bimbo appena nato, che morì di polmonite poco dopo la nascita, ma come artista dipinse per il mondo, l’orrore per il conflitto in corso della Prima Guerra Mondiale dove persero la vita milioni e milioni di persone, tutti figli sacrificati.

Ma per quale causa, visto che la violenza oggi è decuplicata?

Nel Santuario di Santa Margherita di Cortona c’è una cappella votiva ai caduti cortonesi della Prima Guerra Mondiale, un affresco dipinto da Osvaldo Bignami che riporta i nomi di oltre seicento concittadini che non fecero mai ritorno in Valdichiana. E’ una pittura che mi sconvolge ogni volta che la guardo perché mi scuote nell’animo.

Da mamma penso alla “morte nel cuore” delle altrettante loro mamme.

Dunque l’avvento della Grande Guerra uccise anche tutte le libere sperimentazioni pittoriche e materiche che tanto avevano affascinato gli artisti all’epoca perché tutta la loro fantasia si sciolse al sole di fronte alle atrocità perpetuate sugli uomini. La stessa luce elettrica cambierà in quegli anni la visione delle accecanti giornate estive o i chiari di luna, si percepirono infatti nuove strade artistiche ma ciò non poté rassicurare molti di loro che per non smarrirsi nell’orrore abbandonarono le sperimentazioni e cercarono conforto in un ritorno al recente passato pittorico. I geni creativi avevano necessità di riavvolgere la matassa del tempo per ritrovarsi esseri pietosi, cercarono di ridesiderare le cose semplici e di riportare l’ordine naturale delle cose.

Gli Artisti sopra ogni cosa sono e saranno sempre donne e uomini con particolari sensibilità, pronti a sacrificare le loro comfort zone per liberare la passione della loro poesia, raccontare la loro filosofia, mostrare la loro pittura, scultura e architettura.

Nella visione della “Maternità” di Gino Severini conservata al MAEC sono racchiusi tutti codesti pensieri.

Purtroppo Ora come Allora continuiamo a vivere a braccetto con le atrocità delle guerre diffuse per il mondo a macchia di leopardo, con l’aggravante di non aver imparato Nulla per difenderci dalla parte Crudele dell’Uomo.

In un solo giorno di bombardamenti nella sola Ucraina, la nostra atmosfera si avvelena portandoci di 50 anni in avanti e poi parliamo di auto Elettriche, Nuove Fonti Rinnovabili?

NO COMMENT!!!

Allora di fronte alla conoscenza di dover rispettare oggi la sostenibilità ambientale ed economica nel mondo per il mondo come rappresenterebbe la sua Maternità il Severini?

In verità penso che il pittore avendo già allora dipinto laicamente la sua Madonna con il Bimbo oggi non aggiungerebbe nulla di più e questo eleva l’opera ad essere tutt’ora un lavoro di grande avanguardia.

Lui ritrae l’istinto materno, la cura per un figlio e prima ancora il sacrificio della donna e la responsabilità che mette nella sua gravidanza dove ama far crescere un feto sano.

La Donna è un elemento Sacro per il proseguimento della specie umana e il tutto non potrebbe che essere interpretato diversamente!

Più volte come pittrice, di fronte ad un immacolato foglio bianco, mi sono posta lo stesso quesito perché nel mondo la Donna continua ad avere una vita Difficile.

Sono tante le immagini che propongono le artiste contemporanee e non sempre rimandano l’immagine serena di una madre con in braccio il suo bimbo che nutre.

Oggi molte figure di donne vengono ritratte crocifisse o mentre allattano, hanno il viso incappucciato da un passamontagna nero come nell’importante opera di Argelia Bravo.

Del resto viviamo un’umanità violenta!

Ma non meravigliamoci o scandalizziamoci perché già il Maestro Hieronymus Bosch nel 1497 dipingeva una santa crocifissa e conosciamo bene quanto le donne debbano sacrificarsi per raggiungere ”l’uguaglianza” con il maschio.

L’Arte Vera è lo specchio del nostro vivere perché mette a nudo Verità Comode e Scomode.

Posso aggiungere che per alleggerire la visione delle cose ho ammirato la Presidente Giorgia Meloni scendere la scaletta con la sua figliuola per intraprendere l’ultima missione economica e politica in Cina. Del resto le scuole sono chiuse ed un fanciullo apprezza di conoscere il lavoro del proprio genitore e sa comprendere così, a volte più dei grandi, il perché delle sue assenze da casa.

Mi ha riempito d’orgoglio vedere e sapere l’inserirsi della Signora Meloni nell’impenetrabile mondo maschile dove solo la sensibilità di una donna e madre possono scalfire i muri dell’indifferenza.

Spero dunque si dia più fiducia e potere alle donne perché visti i risultati attuali ottenuti dai secoli precedenti di sola conduzione maschile, non ci resta che provare.

Da progressista ho sperato di veder ricoprire da Donne della Sinistra Italiana le cariche più alte dello Stato, non è stato così, allora è importante sostenere “Tutte” la Presidente Meloni nella sua doppia lotta: quella Visibile della Politica/Partitica e quella Invisibile e più subdola dei Maschi al Potere perché è importante non essere “fascisti dentro” considerando purtroppo quanti finti “personaggi di sinistra” girino indisturbati.

Dunque siamo partiti dalla visione poetica che Gino Severini aveva della “Maternità” nell’Arte fino ad arrivare ai giorni nostri.

Credo che oggi disegnando, mi affiderei comunque a una visione dolce della donna madre perché qualsiasi altro pensiero l’allontanerebbe dalla sua natura di leonessa protettrice della specie, questo non limiterebbe nel modo più assoluto per qualsiasi donna di vivere la propria esistenza senza necessariamente intraprendere il ruolo di madre.

Siamo partiti da un capolavoro pittorico ma ciò è coerente perché l’Arte stessa è scienza nella storia dell’Uomo ma questo sarà fonte di approfondimento per un altro articolo per il futuro.

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®