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Luglio, 2023

Lug 22

2023

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“Padre Nostro…”

“Padre Nostro che sei nei Nostri Cuori”

Apparentemente, quella mattina era cominciata con una nuotata come le altre.

Bracciata dopo bracciata, pregavo per le persone care, quelle che nella realtà di tutti i giorni non potevo più incontrare, questo per spiegare che quando nuoto vivo i miei pensieri più intimi e umani.

Poi mi è salita dal cuore una nuova supplica, inventata in quegli attimi e per questo colma di errori formali, ma il sentimento che sgorgava da questa mia rozza preghiera era drammaticamente da me sentito:

“Padre Nostro che sei nei Cieli donaci il coraggio di piantare tanti alberi, perché sotto le loro fronde essi custodiscono la vita sulla terra, sono gli Angeli Custodi di Gaia;

Padre Nostro che sei nei Nostri Cuori aiutaci a comprendere quanto tutti siamo indispensabili e per questo dobbiamo lavorare per dissetarci tutti;

Padre Nostro che sei nei Cieli aiutaci a convincere di abbandonare chi di corruzione vive;

Padre Nostro che sei nei nostri cuori aiutaci a descrivere ai nostri figli quanto fosse bella e florida la nostra Terra, azzurri e pescosi i nostri Mari, e raccontiamo loro che il paradiso terrestre è esistito sotto i nostri occhi di fanciulli;

Padre Nostro che sei nei Cieli aiuta questa preghiera affinché giunga alle orecchie di quei Potenti che pensano ancora di appartenere alla Razza Umana e che ritrovino il Coraggio di riguardare gli occhi sofferenti dei propri simili;

Padre Nostro mi manca l’aria fresca, il mare pulito, l’ombra di un bosco, l’acqua potabile, la luce accecante di un ghiacciaio, la serenità di una passeggiata e desidererei non dover chiudere più la porta di casa a chiave.

Ascoltami o Signore!

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Lug 18

2023

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“500”

Complimenti ai Bimbi ed alle loro Insegnanti dell’Istituto per l’Infanzia Scotoni di Camucia per aver preso l’impegno di partecipare al Concorso di pittura “Signorelli riapre Bottega” organizzato da AION Cultura, dalla Factory Dardano 44, dal Comune di Cortona, dagli studenti del Liceo Classico Signorelli, la Giuria e naturalmente da tutti gli artisti.

Non è scontato che un corpo insegnante debba accettare del lavoro in più, sono ore sottratte alle famiglie e al proprio tempo libero, ma loro hanno assunto quest’onere e lo hanno svolto egregiamente.

Hanno così sviluppato un profondo rapporto con le giovani menti, i loro metodi hanno affascinato gli studenti, li hanno incuriositi e divertiti perché hanno creato nel mondo di ogni bimbo un sentimento piacevole e di benessere “nell’andare a scuola”.

Brave, proprio Brave!

Non desidero replicare articoli già pubblicati sulla cronaca della manifestazione sento invece quanto sia importante sottolineare la qualità dell’opera “500” progettata dal gruppo di lavoro che presentava un range di età che andava dai 5 ai 6 anni appena compiuti insieme alle giovani maestre. La composizione restituisce un’interessante interpretazione del mondo Signorelli e si può leggere come vengano percepiti oggi dai bimbi i capolavori rinascimentali.

Come per un bassorilievo Hanno usato tecniche miste come le matite, il collage, la lana e importante è stata la ricostruzione d’insieme delle facciate architettoniche del Comune di Cortona, della Cattedrale di Santa Margherita e del Teatro Signorelli. Sono lodevoli l’espressività dei disegni sia nell’autoritratto di Luca Signorelli che quelle del tondo con Madonna e Santi.

I bambini trovandosi anche loro di fronte un foglio bianco e una matita hanno compreso quanto potesse essere veramente difficile imitare il Maestro, hanno osservato, si sono posti delle domande e hanno avuto il coraggio di elaborare.

Ho chiesto ad alcune maestre chi fosse di loro la leader del progetto e mi hanno risposto che tutte indistintamente hanno curato con la stessa responsabilità e competenza il percorso della conoscenza dei fanciulli riguardo il mondo dell’arte.

Lodevole risposta.

Hanno accompagnato i giovanissimi studenti al MAEC, li hanno seguiti e ascoltati e attraverso le loro riflessioni spontanee e sempre pertinenti si sono meravigliate del loro spirito critico.

I fanciulli, liberi da qualsiasi riverenza formale, esprimevano i loro pensieri riguardo i capolavori del Signorelli tanto che, per esempio, comprendevano che i colori non erano stati scelti a caso dal Maestro, studiavano le pose e le composizioni delle figure. Ammiravano le colonne, i pavimenti, le ali dell’angelo, i profili uguali e ripetuti. Hanno riconosciuto la città antica di Cortona e la sua Santa Margherita nel tondo della Madonna col Bambino con i Santi Michele, Vincenzo e Marco.

A loro è andato il Premio Speciale della Factory Dardano 44, meritatissimo perché la vivacità di quei bimbi si è trasformata in una potente e saggia energia che li accompagnerà con successo nei prossimi cicli di studio.

Complimenti ancora al Corpo Insegnante dell’Istituto per l’Infanzia Scotoni di Camucia.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Lug 17

2023

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Luca Signorelli Pittore Bambino

Possiamo cominciare con un “C’era una Volta un Bambino che si chiamava Luca”…

Faceva raffreddare i carboni del camino per disegnare, sopra una liscia pietra serena, le espressioni dei suoi cari e delle persone che incontrava in strada.

Replicava le immagini di quelli che si fermavano a conversare e, appena poteva, scappava dal fondo del babbo pittore e s’intrufolava nel Palazzo Baldelli, oggi l’Hotel San Michele, per osservare nell’affresco quattrocentesco, le barbe dei Santi. Quella di Sant’Antonio Abate lo affascinava particolarmente perché era dipinta con particolare cura. Vi si perdeva con lo sguardo tra le onde della sua folta peluria e rifletteva sulla scelta dell’autore perché quella composizione poteva essere disegnata anche con forme diverse.  

Pensiamo allora a quando dipingerà le sue barbe nella Cappella Nova di Orvieto!

Poi la domenica durante la Messa nella Chiesa di Santa Margherita, quella che non c’è più, s’incantava a guardare gli affreschi dei Lorenzetti. Che belli i capelli della Maddalena! Il prato, i fiori, le rocce! Ammirava come contornavano le figure di scuro, quella delineatura rendeva eleganti i visi, allungava lo sguardo delle Madonne, impreziosiva persino il disegno delle orecchie e delle bocche. Però non gli piacevano quelle dita e allora pensava che avrebbe imparato a dipingerle meglio di loro. Noi sappiamo che ci sarebbe poi riuscito egregiamente e conosciamo la perfezione dei gesti che riprodusse, insieme alla potenza dei messaggi sentimentali che rappresentavano.

Le sue mani dipinte sono capolavori strutturali, postine di messaggi storici!

Già da piccino ci provava spesso ad imitare gli antichi maestri, tanto che gli facevano sempre i complimenti.

Sei Bravo! Del resto aveva respirato i colori fin da neonato.

Luca Signorelli prima di diventare un Maestro Immortale dell’Arte è stato dapprima un bambino curioso, un intelligente osservatore, un regista per i suoi progetti di fantasia.

Gli piaceva costruire nella sua testa l’intera scena, nascevano come vignette, poi finivano come Capolavori.

E come gli piaceva slanciare le gambe e disegnare le torsioni dei busti, sempre con quella linea nera, a volte quasi invisibile all’occhio che disegnava il confine delle sue figure.

La purezza di quel tratto rivoluzionò la maniera della pittura perché non la usava per abbellire ma per sintetizzare la posa dei corpi.

Fu un sommo architetto nel rappresentare il nudo, la figura dell’uomo lo affascinava.

Disegnava i corpi anche quando era sovrappensiero, lo faceva in continuazione, forse era il suo antistress!

In bottega il fanciullo, accanto al grandissimo Maestro Piero della Francesca, fu subito lui! Del resto Piero, Genio di filosofie matematiche astratte che traduceva ai suoi simili attraverso la pittura, presto si accorse della bravura del nostro Luca.

Il Signorelli Bambino lo osservava e studiava il “perché e il per come” il Maestro scegliesse le sue composizioni geometriche, come le combinava fra loro, e meditava persino su quelle che Piero scartava!

La sua determinazione gli chiedeva sempre il perché di ogni cosa!

Il Signorelli ha catturato il mondo della storia dell’arte tanto da scriverne Uno Tutto Suo.

Ha rapito gli osservatori con i suoi dipinti delle figure degli ignudi, inserendole nelle complessità iconografiche del tempo. I committenti gli commissionavano le composizioni tradizionali ma lui risolveva sempre il suo lavoro con insolite impaginazioni.

Era Creativo ed Audace. La sua pittura era colta, raffinata e sempre d’avanguardia.

Il colore per suscitare passione, le scene teatrali per narrare un miracolo, accontentava il cliente, mentre le figure nelle quinte, narravano la “Sua Storia dell’Uomo”.

Era un fanciullo gentile ed educato e per questo nessuno rifiutava la sua presenza tanto che per lui si presentavano occasioni uniche.

Poteva ascoltare i grandi mentre conversavano!

Pensate dunque Piero della Francesca parlare della sua pittura umanista e della filosofia sulla matematica astratta con altri letterati mentre Luca, in un angolino, impastava i colori!

Le opere di Piero avevano più piani interpretativi, fogli strappati da un’enciclopedia, uno sovrapposto all’altro armonizzati per l’occhio umano dalla sua magnetica pittura.

Il giovane Luca è cresciuto in questa Accademia di Armonia e Sapienza.

Cresceva, studiava e non si vantava, era gentile, umile ma mai sottomesso e la sua pittura lo spiega attraverso 500 anni.

Vi strappo un sorriso: Pensate al giorno d’oggi, quanti talenti possa aver strappato alla Storia dell’Uomo un programma televisivo come il Grande Fratello!

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

p.s. Per un errore di stampa, su un precedente articolo pubblicato sulla prima pagina dell’ETRURIA riguardo l’inaugurazione della Mostra del Signorelli, non ho scritto che il prof. Tom Henry ha affermato che Luca Signorelli “non” fu l’ultimo pittore del ‘400 ma fu il primo del ‘500. Sento con emozione che Luca fu il geniale anello di congiunzione tra il primo Rinascimento e il Padre Artistico delle intuizioni di Michelangelo, di Raffaello e Leonardo e il respiro dei suoi corpi in movimento è giunto fino al ‘600 … Grazie Luca.