2 Opere di Gino Severini del MAEC a Milano

2 Opere di Gino Severini del MAEC a Milano

La creazione di un capolavoro artistico è consentita solo dalla presenza nell’artista di un’estrema sensibilità nel percepire quello che gli vive intorno, abile poi nel trasporre con originalità su tela, intagliando il legno, disegnando, fotografando o scolpendo la pietra, tutto il sentire della sua arte.

Importanti opere del periodo romantico di Gino Severini come La Bohemienne e il ritratto di Jeanne, proveniente dal MAEC di Cortona, sono esposte a Milano e porteranno il nome di Cortona in un contesto di rilievo internazionale.

La Fondazione PRADA presenta nella sede di Milano fino al 25 giugno una mostra che ha lo scopo di far conoscere il lavoro di ricerca e di raccolta delle opere d’arte del periodo intercorso fra le 2 grandi Guerre Mondiali: “POST ZANG TUMB TUUUM. ART LIFE POLITICS: ITALIA 1918-1943”.

Il progetto espositivo, curato da Germano Celant, mostra opere, documenti e fotografie storiche che offrono un’immediata ambientazione al visitatore. La Mostra ha dedicato al pittore Gino Severini, la ricostruzione parziale della sala della II Quadriennale del 1935 che si svolse nella sede del Palazzo delle Esposizioni dell’EUR a Roma dove vinse il Primo Premio; pochi quadri, rispetto alla sua prolifica produzione, tanto però da svelarne il genio pittorico, musicale, compositivo, fantasioso, matematico e romantico.

L’arco temporale che va dal 1918-1943 risulta essere un periodo Unico, Aggressivo, Inquietante, Forte.

Nella mostra le opere d’arte rapiscono l’ospite, tanto che le persone della mia età (60) riconoscono quella parte di storia mai studiata a scuola perché “non si faceva mai in tempo con il programma!” ma sempre raccontata in famiglia, vissuta dai nonni e dall’infanzia dei nostri genitori.

Dunque per i giovani di oggi è Tutto molto Nuovo!

Le opere sono di facile lettura perché sono evidenti le richieste della Committenza Dittatoriale:

Grande impatto Comunicativo, Propagandistico e Celebrativo.

Allora L’Italia passava da uno stato liberale ad essere sottomessa da due Atroci Regimi ma è pur vero che il genio artistico dell’uomo supera emotivamente tutti i limiti dettati dalle Prepotenti Richieste e riesce a creare comunque dei meravigliosi movimenti culturali.

Il Futurismo con il suo Dinamismo, Valori Plastici, Novecento, la Scuola romana, i cosiddetti Italiens de Paris … Opere originali di Giacomo Balla, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero, Filippo de Pisis, Arturo Martini, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Scipione, Gino Severini, Mario Sironi, Arturo Tosi e Adolfo Wildt …

Certo il condizionamento esistenziale dettato dal regime mussoliniano era totale come l’interdipendenza tra le forme d’arte e la politica. Tutto ciò si può conoscere attraverso questa mostra che osserva un metodo molto ampio nel presentare la produzione artistica, la correda con la pubblicazione di documenti dell’epoca, di scatti fotografici, dei manifesti delle esposizioni e rassegne d’arte italiana in ambiti nazionali ed internazionali, con le opere delle collezioni private, le architetture e i piani urbanistici, la grafica, la prima produzione in serie di arredi e sedie, comprese le grandi manifestazioni pubbliche che testimoniarono come le grandi platee di allora le accogliessero.

E’ una visione “a tutto tondo”, completa d’informazioni e pubblicazioni dettagliate, in base alla quale obiettivamente ognuno di noi può decidere di formare la propria interpretazione.

Dunque dietro i giudizi banali, semplicistici e sicuramente riduttivi che si sono espressi in passato riguardo l’arte del regime fascista italiano “solo tutto muscoli e poca sostanza”, (è comprensibile che il giudizio possa essere fortemente negativo subito dopo gli anni di liberazione) mentre riflettendo scopriamo un passaggio storico importante, forse inevitabile per la ricerca artistica. Di positivo rispetto a oggi c’era l’assoluta volontà di diffondere con convinzione la meravigliosa vena artistica Italiana.

Visitare nei tempi attuali e confrontare le proprie idee con ricognizioni culturali del livello della mostra “ POST ZANG TUMB TUUUM. ART LIFE POLITICS: ITALIA 1918-1943 ” porta l’individuo a riflettere e creare nuove coscienze politiche.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

p.s. Pubblico la foto del ritratto della moglie Jeanne eseguito dallo stesso Gino Severini, gentilmente inviatomi dalla figlia Romana Severini. La Signora Romana conserva con amore la collana di Conchiglie della Mamma. Si tratta di un olio su tela di cm 100×73 eseguito nel 1934 ed acquistato nel 1935 dall’allora Reggente di Ungheria Miklós Horthy ora custodito a Budapest, SZÉPMÜVÉSZETI MÚZEUM-

 

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