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Gen 03

2023

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Ombre Cinesi

Mai come in questo momento l’uscita del romanzo di Giovanni Canestrelli “OMBRE CINESI” poteva essere più pertinente in considerazione dei titoli e degli annunci dei giornali e telegiornali riguardo le indagini sull’azione delle “agenzie di controllo cinesi sui cinesi” sul nostro territorio nazionale.

L’ombra sospetta della Triade, la temuta mafia cinese.

Leggendo il libro sembrerebbe che Fantasia e Realtà si confondano.

Ma, lasciamo lavorare silenziosamente la parte Sana delle nostre Istituzioni e torniamo a descrivere l’opera dell’autore Canestrelli che potrebbe rappresentare un’avvincente sceneggiatura per una fiction televisiva.

Canestrelli scrive bene, ha un’impostazione accademica che si legge d’un fiato, sia per la dinamicità dell’elaborazione delle indagini che per lo svolgimento dei sentimenti umani dei suoi personaggi, tutti di varia natura. Sono curatissimi i profili psicologici dei suoi protagonisti e sono precise e dettagliate le descrizioni dei luoghi, vie e piazze. Sono ben costruiti gli intrecci dei vari accadimenti e il susseguirsi delle storie parallele raccontate, arricchiscono le trame.

Giovanni Canestrelli studia e ricerca gli argomenti che tratta.

Il suo stile è piacevole, sa di buono e di sano.

Con i suoi racconti il lettore s’immerge istantaneamente in storie verosimili e nonostante le tematiche siano difficili e pericolose, chi legge non si spaventa perché lui le tratta con una sorprendente e serena lucidità.

Ogni suo romanzo porta alla luce diverse piaghe dell’umanità e il suo saper raccontare di questioni complicate con un metodo semplice è la strategia vincente che mette in atto.

La protagonista di “OMBRE CINESI” il maggiore dell’Arma dei Carabinieri Elena Parri, è pronta a combattere e sconfiggere la Triade.

Lo scrittore nella sua fantasia la immagina come una donna che mette in campo la sua intelligenza e meno la sua indiscutibile bellezza, controlla i suoi affetti in virtù del lavoro che deve svolgere e con coraggio sceglie di mettere al servizio dello Stato la propria vita.

La sua Elena Parri non è una Wonder Woman, Canestrelli non ha creato una vanitosa individualista perché lei sa soffrire da sola, ma le piace condividere tutte le sue vittorie con i colleghi.

E’ una leader e il lettore l’ammira perché non è mai fanatica.

Come non innamorarsi di lei?

Per come viene raccontata sembra sia fatta veramente di carne e ossa!

Giovanni Canestrelli è un estimatore della qualità professionale femminile che ha conosciuto nel mondo reale del suo lavoro, ma riconosce purtroppo quanto non sia premiata.

Seguo con piacere la sua lettura fin dal mio primo acquisto del suo primo libro nella libreria Nocentini di Cortona.

Giovanni Canestrelli risiede frequentemente in questa meravigliosa cittadina con la sua famiglia. Per questo ama inserire nei suoi racconti dei luoghi specifici del territorio cortonese come la “Cantina”, l’immaginaria sede dell’associazione segreta tra le Polizie di Stato Internazionali che pare sia ben nascosta nella Valdichiana, proprio nei pressi di Cortona.

Nella realtà questo luogo esiste ed è sede della rivendita di un famoso vino toscano.

“OMBRE CINESI” insieme a tutti i libri della serie che coinvolgono il Maggiore Parri è veramente un’ottima sceneggiatura, un prodotto prezioso per qualsiasi regista e pronta per il nostro puro divertimento per una fiction. Lo scrittore in un’intervista ha dichiarato di aver già immaginato gli attori che potrebbero interpretare i suoi personaggi che protegge come figli. Nel frattempo però vi consiglio di gustarvi le avvincenti avventure descritte nel suo ultimo libro “OMBRE CINESI”. Le ultime 50 pagine sono veramente “roccambolesche”!

Pensate che mi era stato spedito il pdf, ma a pagina 90 mi sono fermata perché volevo acquistare il libro e regalarmi la sua lettura in quei particolari momenti intimi della nostra giornata, dove abbiamo necessità di un gustoso gelato al cioccolato! Buona Lettura!

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Nov 20

2022

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IL TEATRO A.D. 2022

Cosa rappresenta il Teatro nell’Anno Domini 2022?

Tutto!

Sicuramente l’indispensabile benzina per alimentare la parte più nobile della vita dell’Uomo sulla Terra, perché solamente la più antica e sofisticata espressione dei racconti e dei pensieri tramandata dai saggi e dagli scrittori e commediografi fino ai tempi moderni, ci consente di non perdere la rotta positiva a noi destinata.

Per l’Uomo il Teatro è Critica, è un suo luogo sacro, la sua Chiesa Universale.

Dunque quanto è importante difendere la sua esistenza e quanto siamo disposti a lottare per la sua tutela?

E’ una domanda stimolante da rivolgere ad una mente libera e sensibile allo sviluppo dell’intelligenza, mentre risulta scomoda e pericolosa da porre ad un oscurantista che ha come obiettivo limitare gli orizzonti dell’Umanità.

Dunque il Teatro è anche Progresso!

Quando ammiriamo al MAEC le scene elleniche dipinte sui vasi e i frammenti datati VI sec. A.C ci accorgiamo che già allora l’Uomo sentiva il bisogno di rappresentare composizioni teatrali colme di significato. C’è un frammento conservato nel museo di un’anfora attica, databile al primo quarto del VI sec. a.C., (rinvenuto nel Tumulo II° del Sodo presso Cortona) che ritrae in soli pochi centimetri una complessa storia di 4 personaggi: Atena e Zeus testimoni della vittoria di Herakles su Kyknos. Figure che si accompagnano, sovrappongono, si combattono e sconfiggono. Possiamo ammirare che già nel VI sec. A.C. oltre la bellezza dell’immagine (sono dipinti persino i dettagli delle trame delle stoffe) c’era la capacità di studiare una complessa regia dove la sintesi non penalizzava un articolato racconto ma lo enfatizzava.

Sublimi e colti artisti!

Dunque un vaso, un piatto riportavano “scatti fotografici” di un vivere quotidiano, domestico e lussuoso, sereno quanto a volte drammatico e all’Uomo è sempre piaciuto: raccontarsi!

E’ un modo per conoscersi di più, un po’ come uno sportivo che si studia attraverso un video che lo ritrae, lo fanno anche un attore, un manager, può essere utile per correggersi e migliorarsi.

Dal VI sec. a.C. nel mondo Occidentale si svelava in Grecia anche il genere teatrale. Sono le prime tragedie scritte in versi da: Eschilo, Sofocle e Euripide insieme alle commedie di Aristofane e Menandro.

Narrano le mitiche storie degli dei che sorprendentemente ancor oggi risultano essere attuali per i  sentimenti più intimi dell’umanità. Sembra che l’esistenza dell’Uomo sulla Terra sia caratterizzata dal perpetuarsi del Buono e del Cattivo, della Luce e dell’Ombra, del Brutto e del Bello come della Felicità e della Drammaticità.

Questo è un aspetto veramente interessante, quanto scientifico e, se fossi un antropologo come uno psicologo o uno psichiatra, terrei in seria considerazione certi aspetti di molte narrazioni.

In verità si studiano e molto.

Il Teatro dunque è Storia, ma è soprattutto Ricerca nell’Anima dell’Uomo e della Donna, è espressione di Bellezza, di Conforto e di Commemorazione.

Non voglio lanciare un pensiero pubblicitario solo a favore della stagione teatrale del Signorelli di Cortona di cui attendo con piacere l’inizio, in verità desidero farlo nei confronti di tutti i teatri italiani che sono finalmente di nuovo al lavoro. Dopo le chiusure forzate purtroppo a causa della pandemia, sono pronti ad accogliere gli spettatori e le loro critiche.

Il Signorelli di Cortona ha presentato un programma che non ha nulla da invidiare ai principali palcoscenici dei capoluoghi italiani. Senza fare nomi posso evidenziare che sarà rivolto ai giovanissimi e non, agli appassionati del classico, e alla divertente commedia, alla buona musica e non mancherà il balletto.

Ci aspettano dei bellissimi appuntamenti e sarebbe un peccato mancarli.

Più degli Uomini Antichi, l’Uomo Tecnologico (noi!) ha necessità di ricordarsi che nelle proprie vene scorre del sangue liquido e rosso e non i cavi per della fibra.

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Ott 21

2022

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Cerimonia Restituzione di un San Giovanni Evangelista

Le Indagini sul furto sono ancora in corso ….

Il 15 ottobre alle h.16.00 nel Santuario della Chiesa rinascimentale di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio di Cortona, il Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, insieme al Capitano Antonio De Santis Comandante della Compagnia di Cortona, hanno consegnato al parroco Don Ottorino Cosimi un quadro che raffigura San Giovanni Evangelista. In verità il dipinto è solo una parte di una pala d’altare ben più grande, frammentata dai ladri con l’intento di rivendere più facilmente il prezioso oggetto. L’opera è stata trafugata, insieme ad altri oggetti, nella notte fra il 17 e 18 novembre dell’anno 1985 e ritrovata grazie all’attento lavoro investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e alla loro banca dati di oltre 6 milioni di beni culturali censiti.

Nel Santuario ha officiato la messa Don Giovanni Parroco della Cattedrale che insieme a Don Ottorino Cosimi hanno coinvolto nelle letture il Comandante De Santis e i Carabinieri presenti insieme ai fedeli. E’ stata una bellissima cerimonia che ha visto svelare verso la fine la refurtiva celata da un drappo rosso, poi: l’applauso sentito che ha preceduto il solenne momento della benedizione del quadro. Infine un ottimo rinfresco “fatto in casa” dagli amici del Calcinaio ha concluso un simpatico pomeriggio.

Si sono incontrate le rappresentanze istituzionali politiche, religiose, militari e laiche per un evento positivo. Cosa rara di questi tempi!

Oltre Don Ottorino, il padrone di casa, c’erano il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale Nicola Carini ad accogliere i rappresentanti del Reparto Operativo del TPC e, come spesso accade, la cittadinanza cortonese e alcune importanti rappresentanze culturali hanno brillato per la loro assenza.

Interessanti i racconti di uno dei carabinieri presenti che all’epoca ha presidiato il tempio dopo il furto per 3 giorni, perché si pensava che la refurtiva fosse stata nascosta dai ladri nella chiesa o nel vicino cimitero, magari con lo scopo di rimuoverla in tempi più adatti!

Era una delle ipotesi perseguite dalle indagini e sta di fatto che l’allora giovanissimo Carabiniere ha conosciuto i passaggi bui e segreti della chiesa. In verità le Basiliche come i Castelli e i Grandi Palazzi, già dai tempi antichi, hanno sempre avuto progettati degli spazi dedicati per facilitare la manutenzione dello stesso corpo di fabbrica, magari poi utilizzati anche per altri scopi.

Non sono un’esperta ma il quadro settecentesco, a prima vista, presenta in alcune sue parti dei recenti ed evidenti interventi di copertura pittorica, magari proprio per essere meno riconosciuto attraverso le esposizioni al pubblico per la vendita. Ed è proprio attraverso il catalogo di un antiquario dell’area romana presentato per un’asta che è stato riconosciuto.

Poi i successivi approfondimenti tecnici eseguiti dalla Sezione Antiquariato, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, nonché le ricerche storiche operate dai funzionari della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo, documenti ritenuti indispensabili alla luce degli evidenti tagli e manomissioni della tela, hanno permesso di confermare la provenienza del bene d’arte dalla citata chiesa, consentendo ai militari dell’Arma di provvedere al sequestro del dipinto prima dello svolgimento dell’imminente asta. Sinergie efficienti e positive fra gli apparati dello Stato. Finalmente!

L’intendimento del Comando Carabinieri del TPC è quello di fronteggiare con strumenti moderni e di avanzata tecnologia l’allarmante fenomeno della depauperazione del più grande museo al mondo: l’Italia.

Oggi questo Organismo, formato da un gruppo di uomini selezionati con un alto profilo, si è sviluppato nel tempo attraverso l’uso di tecniche all’avanguardia, tanto da prestare consulenze in tutto il mondo. E’ uno dei fiori all’occhiello della nostra Nazione.

Fino ad oggi non si era mai parlato, scritto o letto notizie riguardo questo furto, io stessa ho indagato, senza nessun esito, attraverso l’archivio degli articoli del nostro giornale.

Ciò è stato voluto probabilmente da una precisa strategia d’indagine dei Carabinieri e ci piace immaginare che gli altri pezzi dell’opera possano riunirsi in breve tempo.

Sarà interessante, ad indagini concluse, invitare il Reparto Operativo dei Carabinieri del TPC affinché possano esporre, questa volta in un’aula gremita di persone, il loro metodo d’indagine che si avvale anche di competenze esterne di archeologi, di storici dell’arte o di restauratori come nel nostro caso specifico.

Non mancherò di sottolineare come possa risultare interessante agli occhi di uno studente una manifestazione di questa natura, fondamentalmente per una sana educazione civica, ma anche per il fascino avventuroso dei racconti investigativi del giovane carabiniere che ha svelato l’esistenza di passaggi segreti e per l’appassionante mondo dell’arte che attraverso nuove scoperte riscrive la nostra storia, e in ultimo e non certo per ordine d’importanza, l’occasione straordinaria di far parte di un’Assemblea di una grande comunità raccolta fra le mura protettive di una Chiesa.

Sono momenti singolari nei quali la gente deve avvertire il piacere e il dovere di voler partecipare e si deve essere in grado di capire che ha un valore ringraziare con la semplice e umile presenza, il lavoro che i Carabinieri hanno svolto per restituire un pezzo della nostra storia.

Sommessamente ci hanno spiegato che, per loro, questi eventi sono molto gratificanti.

C’è necessità di riconoscere l’importanza dei contenuti nelle manifestazioni per evitare quelli inutili, le cosiddette “incoronazioni” o gli “incensamenti” e pubblicizzare invece quelli che ci fanno crescere come individui e come comunità.

Diffondere fin dai primi anni di vita questi sentimenti e abitudini forma una società culturalmente avanzata. Possedere un Patrimonio Artistico elevato è cosa importante, possederlo Umano è incommensurabile.

Diversamente TuTTa FuFFa!  

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Ott 21

2022

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Tessere di Severini

“Tessere di Severini” Un Evento che svela il Maestro Gino Severini attraverso gli Articoli del giornale L’ETRURIA.

La Mostra “Tessere di Severini” è nata dall’idea di scoprire e mettere in luce il rapporto che il Maestro Gino Severini ha avuto con Cortona, la sua città natale. La sua attività è stata ricostruita attraverso gli Articoli de L’Etruria, prezioso giornale locale indipendente e sempre testimone attento della vita dei suoi concittadini. E’ interessante l’idea di scoprire come il rapporto con il suo paese natio possa aver condizionato la realizzazione di alcune di esse.

Ed è proprio in codesto ambito che ruota l’egregio lavoro degli studenti dell’IIS ed in particolare: del Liceo Classico (4A e 4B) e delle Professoresse Maria Cristina Castelli, Barbara Gori (che mi ha presentato con passione la mostra) e Elisa Milichetti che hanno curato la ricerca Storico/Artistica attraverso le pubblicazioni de L’ETRURIA.

Hanno valorizzato aspetti poco conosciuti della vita cortonese del Severini ed hanno messo in luce alcune sue opere trascurate in Cortona. E’ stata suggerita per esempio una diversa collocazione del mosaico custodito nella Cattedrale di Cortona del Sacro Cuore di Gesù che era nell’ombra più totale, questo per valorizzarne la visione e la promozione turistica. Inoltre le uniche informazioni che lo accompagnavano erano scritte su di un foglietto di carta ingiallito attaccato al muro con lo scotch. (Utilizzo un verbo al passato perché spero che si sia già provveduto alla sua sostituzione!) L’attenta e scrupolosa ricerca degli studenti ha ancora suggerito di esporre nella Chiesa di San Niccolò una bellissima tempera colorata del Maestro, fin d’ora nascosta alle visite.

Tutti i contenuti della ricerca sono presenti in forma sintetica nei pannelli informativi che accompagnano i contenuti della mostra.

Poi gli alunni e i docenti del Liceo Artistico (1C, 2C, 3C e 4C) hanno approfondito, attraverso la riproduzione e la reinterpretazione delle opere in laboratorio, apprendendo la conoscenza delle tecniche artistiche che il Severini stesso sperimentava.

Tutto altamente formativo.

Con i docenti di discipline plastiche e pittoriche Marco Villani e Marco Rossetti, gli alunni hanno realizzato disegni in chiaro scuro ed elaborati scultorei, bassorilievi e altorilievi, riconoscendo le tematiche amate dal Maestro: il teatro, la musica e l’autoritratto.

Con l’insegnante di Discipline Multimediali, Francesco Salis, gli alunni hanno realizzato un video di presentazione dell’autore e della sua Via Crucis ed un podcast scaricabile per l’ascolto.

Il Professor Marco Giappichini ha guidato i suoi studenti in una reinterpretazione fotografica dell’arte futurista del Severini con il progetto: Futurismo Contemporaneo.

Gli alunni dell’ITE (3A, 3B, 4A, 4B) con i docenti Laura Moretti, Valentina Moroni e Barbara Sacchi, hanno curato l’aspetto della promozione turistica delle opere musive di Severini (Via Crucis e San Marco) realizzando un video promo della mostra, inoltre hanno dato voce al podcast scaricabile per l’ascolto in italiano e in inglese.

L’IPSS classi 3A e 4B con la professoressa Valentina Tierno hanno affrontato lo studio del tema della maternità, dando massima libertà interpretativa e insieme alla professoressa Sara Pellegrini sono stati inseriti nei progetti della mostra tutti gli studenti per le pari opportunità.

Sono state rispettate le diverse competenze dei corsi delle classi e ciò ha portato una produzione diversificata di elementi, come l’animazione di una litografia a colori della Commedia dell’Arte del Maestro (1958) con una tecnica video ad opera dell’alunna Helena Kolodziejczyk 2C liceo Artistico.

BRAVI! Tutti Veri professionisti! E cosa non da poco Zero Sponsor!

Una mostra curata nei dettagli e approfondita culturalmente, con una visione di lettura moderna offerta grazie agli articoli de L’ETRURIA, senza trascurare il rispetto investigativo che fa parte della Storia dell’Arte. Mirabile la volontà progettuale dei docenti che vuole il lavoro sia proiettato anche per una fruizione turistica, quindi industriale.

L’interessante ed inedito sviluppo degli studi su Severini da parte degli studenti cortonesi, le testimonianze raccolte fedelmente dagli articoli dell’Etruria, meriterebbero una piccola appendice all’interno della permanente Ala Severini al MAEC.

Lo meritano questi Giovani e Grandi Cortonesi Colti dell’IIS che hanno lavorato per dare una particolare e unica testimonianza a un Cortonese Famoso nel Mondo.

Le energie, le profondità dei conflitti personali nascono dal fuoco interno di un artista, è un processo intimo che scoppia come l’eruttazione di un vulcano su di un foglio bianco, una tela, dal grezzo di una pietra o dalla fusione del ferro e gli studenti cortonesi, grazie alle loro sperimentazioni,  oggi possono affermare di comprendere intimamente il Maestro.

E’ una mostra che esprime sensibilità e spirito di sacrificio e soprattutto merita l’attenzione riguardo il coinvolgimento delle risorse interne. E’ un evento che diffonde nuova energia, assolutamente necessaria all’antica e “chiusa” Cortona.

Sono parole pronunciate dallo stesso Severini a Cortona: “la gente è ruvida, superba, e indipendente. Sento in me i segni di quella ruvidezza e di quella indipendenza e un po’ di quel succo vitale, sève (linfa) scorre forse nelle mie vene: per questo mi pare di amarla in modo particolare.”

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Ago 20

2022

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Santa Maria delle Grazie al Calcinaio

Un Luogo Incantato, Una Chiesa Rinascimentale,

Un Santuario Mariano ..

E’ Storia su cui Nessuno Vuole Puntare neppure con i soldi che le spettano!

La Chiesa Santa Maria delle Grazie al Calcinaio ha un disegno ideato per il luogo dove è stata fatta sorgere.

Ancora oggi restituisce l’antica energia, la commozione e la volontà dei calzolai, gli operai che lavoravano la pelle con la calce viva nelle vasche, che con i loro sacrifici devozionali a un’immagine dipinta di una Madonna con il Bambino, che si trova ancora all’interno del Tempio, offrirono i loro pochi soldi per poter dare inizio alla sua costruzione nel 1485.

E’ Unica per eleganza estetica e per calcoli Rinascimentali. L’architetto Francesco di Giorgio Martini specializzato a quei tempi nella costruzione di fortezze, accettando un modesto compenso che altri non accolsero, fu l’uomo che ebbe il coraggio di affrontare la pendenza del terreno, il “bisciaio” e lo scorrere delle acque al suo interno.

E’ collocata sulla collina di Cortona e rappresenta il suo più prestigioso biglietto da visita arrivando dalla pianura.

Peccato per l’evidente decadenza, lo stato odierno lo testimonia.

Non è possibile pensare che la Diocesi di Arezzo Cortona e San Sepolcro e il Comune di Cortona se ne siano completamente dimenticate!

Però è un Fatto sotto gli Occhi di Tutti! Inconfutabile.

Sono passati solo pochi giorni da quando sono andata in passeggiata sotto le sue mura.

Il luogo è incantato!

Non ci sono rumori, c’è solo il silenzio che accompagna lo stridio delle rondini e i miei passi sull’erba secca.

Più mi avvicino alla Chiesa da una stradina in discesa che si imbocca dalla Panoramica di Cortona e più i miei occhi fotografano indimenticabili immagini di finestroni ornati, di oblò e cornicioni in pietra posati nel 1500 da uomini che non ci sono più. E’ un’affascinante passeggiata perché è come se “volassi” accanto a una magnifica Chiesa Rinascimentale. Sono pochi al mondo i Templi di grandi dimensioni che possono essere visitati da tutti i punti cardinali con i propri piedi e senza usare un drone!

Ma mentre m’immergo nella vegetazione circostante e scopro il bellissimo casale della diocesi adagiato sulle terrazze collinari, l’animo comincia ad essere rapito anche da qualcos’altro.

La sacralità del luogo colpisce l’intimo, il minuscolo borgo si affaccia sullo sconfinato panorama della Val di Chiana e del Lago Trasimeno. Un piccolo cimitero, eretto proprio accanto alla chiesa, ricorda a tutti gli Uomini la brevità e la preziosità della Vita.

In questo contesto, apparentemente fermo nel tempo, è attiva una Comunità di donne e uomini che si prodigano nei confronti del Prossimo: L’Associazione del Calcinaio e gli Amici di Francesca.

Queste persone tanto hanno fatto per il prossimo bisognoso e tanto fanno ancora; in passato hanno potuto fornire assistenza ospitando persone e famiglie senza casa.

Ma oggi questa concreta carità non è più possibile.

Molta pietra è crollata e molto altro sta per accadere per mancata manutenzione.

Questo è un vero delitto perché è stata una delle poche case religiose in Italia che ha ospitato uomini, donne e bambini di notte e di giorno e non ha mai lasciato nessuno fuori dall’uscio; forse solo qualche turista che non ha consultato gli orari di apertura sul sito.

Don Ottorino Cosimi, incaricato dalla Diocesi di Arezzo Cortona e San Sepolcro di gestire l’intero corpo di fabbrica del Calcinaio ha fatto il possibile e anche l’impossibile insieme all’esigua comunità di uomini e donne sempre molto disponibili.

Come non si può aiutare una comunità di uomini che svolge Attività di Vangelo nel terzo millennio e un parroco che è disposto ad aprire la sua casa ai poveri e che viene ostacolato dalla Burocrazia! Come si può arrivare a Tanto?

A Don Ottorino non interessa il “Passato” ma è deciso nel sollecitare nell’Immediato Futuro la realizzazione del completo restauro dell’area. Pare, Si Dice, Si Racconta che sia stato stanziato dal Ministero più di un Milione di EURO per i lavori di ripristino della Chiesa e dell’intera area e Don Ottorino parlando con il Ministro Franceschini, di recente ospite a Cortona, ne ha avuta conferma.  Non si può voltare la faccia a un sacerdote che desidera poter ristrutturare i locali a lui assegnati dalla Diocesi per ospitare opere di Carità e non certo per vanità personali.

E’ il vero modo di vivere la Messa tutti i giorni, perché non è sufficiente andare in Chiesa la Domenica!

Aggiungo che noi “VIP del Calcinaio e degli Amici di Francesca” siamo delle “Vere Innamorate Persone” delle pietre del ‘500 che hanno la grande potenzialità di restituire nel 2022 una pace abitativa dell’anima e del corpo.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

p.s. in Settembre stiamo immaginando di organizzare un “Festa Incontro” al Calcinaio dove sarà desiderio di Don Ottorino vedere riunite le popolazioni di Cortona e Camucia ….

Giu 02

2022

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La Guerra in Tavola e l’Arma e’ il Grano

Il Grano non ha bisogno di presentazioni, ha necessità però di essere difeso e preservato dalla speculazione che in Europa genererebbe inflazione mentre, secondo una stima delle Nazioni Unite, la sua mancata distribuzione provocherebbe solo carestie, malattie e morti in 53 Paesi nel Mondo.

Il Grano rappresenta per l’Uomo una priorità e per il “Mondo della Pace” il mezzo imprescindibile per mantenere una stabilità politica tra i Popoli.

La Guerra nella vicina Ucraina ha cambiato gli obiettivi dell’Europa che si prefigge di raggiungere l’indipendenza alimentare in soli tre anni seguendo un modello italiano, anzi toscano.

Più che di Globalizzazione Indiscriminata in passato si doveva lavorare per una rispettosa Collaborazione Economica, ma del resto sapete che credo ancora nelle Fate Buone e speriamo che si possa ora porre rimedio!

Dunque l’Italia non soffre “un allarme grano” lo riceve dal Canada, dagli Stati Uniti e dall’Europa, in più ha una crescente produzione interna di buona qualità come quella della stessa Val di Chiana.

Pensate che un pastificio a Castiglion Fiorentino riesce a produrre 100 tonnellate al giorno di pasta con materia prima toscana e italiana e che viene esportata in 70 Paesi.

Certo i costi di semina, crescita e raccolta insieme alle spese del trasporto del grano sono ancora in aumento tanto che il prezzo della pasta al Kg per le produzioni di alta qualità è quasi raddoppiato in un anno.

Il Mondo del Grano Italiano (come del resto tutte le produzioni agricole alimentari) fa fatica perché non è pagato con il giusto valore. Per eccesso costa di più la plastica che lo avvolge!

I produttori della Val di Chiana che hanno aderito al  contratto di filiera corta di Coldiretti hanno garantito un prezzo minimo di vendita del grano che copre i prezzi di produzione. In sostanza l’agricoltore nel momento della sua semina già conosce il potenziale acquirente e si spera che venga sempre rispettato il patto sulla qualità e sul prezzo.

Il raccolto è vicino e sono previsti 50 quintali per ettaro, sono ottime stime!

Recuperare autosufficienza significa però riattivare proprietari e agricoltori di terreni incolti ma anche accompagnare i processi con l’abbattimento burocratico e lo sgravamento degli oneri. Non ci sono produttori pigri solo tassazioni complicate e in eccesso!

Solo in Toscana ci sono 60.000 ettari di terreni che sono stati abbandonati nel passato a causa delle direttive imposte dalla UE riguardo le importazioni di grano e cereali dall’estero.

Qualcosa sta cambiando e siamo anche noi consumatori che possiamo indirizzare con le nostre scelte le politiche commerciali.

Personalmente posso fare economia su un capo di vestiario, sull’acquisto di un’utilitaria più economica, spendere per una serata da trascorrere con gli amici in pizzeria invece che in un super ristorante e molto altro .. ma se posso scelgo ancora di mangiare con qualità la pasta, la farina e l’olio che mi nutrono, insieme all’acqua buona, materie che incontrano il mio apparato digestivo tutti i giorni.

Il nostro fegato vale sul mercato più di una Ferrari!

Lo scrivo con rispetto perché sono consapevole che lo stato di povertà non permette scelte all’apparenza sofisticate, ma se possiamo, diamo ancora priorità assoluta alla cura del corpo perché la nostra salute è un Bene Inestimabile.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

“Foto Pixabay”

Mar 20

2022

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L’EUROPA NON VUOLE LA GUERRA

Siamo di fronte all’annientamento di uno Stato Cuscinetto, ricco di risorse per le quali esercitava liberamente rapporti commerciali multilaterali e che voleva vivere all’europea.

Le sue risorse interne sono importanti.

Vanta ricchi giacimenti di materie prime come carbone, ferro, gas, petrolio, argilla, ghiaia, pietrisco. E’ un deposito europeo di sabbie minerali da cui si estrae lo zircone e si coltivano orzo, frumento, segale, avena e riso.

In questi giorni sono stati bombardati gli stabilimenti siderurgici.

L’Ucraina ha i più grandi giacimenti di Uranio in Europa.

Prima dell’invasione russa doveva essere un Paese veramente Ricco, ma non so se questo benessere era ridistribuito tra la popolazione!

Nella storia gli stati cuscinetto hanno sempre consentito di evitare, quantomeno rimandare, i conflitti tra stati prepotenti con vocazione all’espansione. 

L’Ucraina fa gola!

Siamo anche di fronte a un conflitto tra due diverse concezioni di progresso. L’Una che lotta per difendere la libertà dell’individuo, la cura del Pianeta e la Pace, l’Altra non riconosce il valore delle persone anzi le annienta e le opprime fino alla morte e schiera un esercito armato contro civili indifesi.

L’Europa Unita ha scelto la Democrazia e la Diplomazia come deterrente alle forze militari che stanno invadendo l’Ucraina e questo ci porterà sicuramente nel prossimo futuro ad avere freddo, a mangiare di meno, a consumare meno gas e benzina e ad essere meno ricchi o più poveri ma non saremo complici della morte di bimbi, donne, vecchi, infermi e di coraggiosi uomini e medici trucidati dalle bombe.

E’ facile e certo che l’Europa non voglia nessuna Guerra.

Le nuove generazioni europee vogliono lottare per il benessere della Madre Terra e anche se non possono avere raccontati i ricordi tragici di 80 anni fa della 2° Guerra Mondiale, sono maturi per aver compreso le giuste priorità Essenziali per l’Umanità.

Gli unici a non volerle accettare sono i Potenti Mafiosi e le lobby economiche perché con le guerre si fanno grossi affari.

Dunque solamente poche persone, quelle che si contano sulle dita di una mano, vogliono i conflitti contro altri milioni d’individui che continuano a manifestare contro.

Assistiamo ammirati alle proteste del popolo Russo nonostante le paghino sulla propria pelle a caro prezzo.

La guerra in Ucraina è uno stoppino ormai acceso e non sappiamo quanto sia lunga la miccia che ci potrebbe catapultare nell’esplosione nucleare, ma la paura di questa irreversibile minaccia, sta facendo reagire l’Europa con una compattezza mai messa prima in campo.

L’Europa sta esprimendo la sua identità morale e commerciale. Aiuta i profughi e li ospita e ha dato “una accelerata” allo sviluppo e alla realizzazione delle energie rinnovabili. Speriamo che al nostro interno prevalga l’equità economica. Si rispetti un Matrimonio in “Comunione di Beni” tra i Paesi Membri.

Forse si sta compiendo un piccolo miracolo.

Oggi le Masse per loro volontà non abbracciano più le guerre di espansione, con le promesse d’ipotetiche ricchezze di cui hanno goduto figure come Hitler, Mussolini o Stalin. L’Umanità nel corso della storia ha cambiato i suoi obiettivi, ha cercato il benessere, l’assistenza sociale, la cura della salute, il diritto alla diffusione della conoscenza ma ora ha come priorità la sopravvivenza della sua specie di fronte alla minaccia dei cambiamenti climatici mentre i Capi di Stato Prepotenti hanno sempre lo stesso obiettivo: guadagnare dall’oppressione con il dominio assoluto!

L’Unione Europea, Noi, dobbiamo rafforzare la nostra Sovranità, Brillare per la nostra Umanità, Cultura e Bellezza e dobbiamo trovare la forza di diffidare di chi ci vuole portare a braccetto dentro un conflitto mondiale.

Siamo Una Giovane e Fragile Europa, Gioiello di una Democrazia moderna nel Mondo, Imperfetta certo, ma che si distingue per i Diritti sanciti sul Rispetto della Singola Vita Umana.

Oggi comprendiamo quanto l’Uomo di Strada valga Poco o Nulla di fronte alle Prepotenze Politiche ma sappiamo anche che la verità sta sempre nel mezzo e questa scomoda, ma reale visione analitica, si chiama comunque Civiltà, dunque usiamo saggiamente la Diplomazia Europea a 360 gradi affinché l’obiettivo sia LA PACE.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Mar 02

2022

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Puro Fascino Recitativo

Giulietta e Romeo e l’Amore è Saltimbanco

“Stivalaccio Teatro/Teatro Stabile del Veneto”

E’ stato coinvolgente il Puro Fascino Recitativo della Compagnia “Stivalaccio Teatro/Teatro Stabile del Veneto” che ha presentato al Signorelli “Giulietta e Romeo e l’amore è saltimbanco” un soggetto originale scritto e diretto dalla regia di Marco Zoppello con Anna De Franceschi, Michele Mori e con lo stesso Marco Zoppello come attori.

Il Turno Giallo degli abbonati al Teatro Signorelli di Cortona finisce in Pura Bellezza.

Una serata che ha fatto sentire e comprendere al pubblico presente la forza comunicativa che ha la Commedia dell’Arte, quella che si rappresentava nella seconda metà del 1500. Uomini e pochissime donne, del resto conosciamo la storia, che con mille difficoltà ma tanta energia, fantasia e amore riuscivano ad attirare e intrattenere il popolo e i regnanti in piazze su palchi improvvisati e solo poi, ma molto dopo in teatro.

Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Zoppello si presentano tra il pubblico vestiti di meravigliosi stracci colorati. I costumi di Antonia Munaretti ci trasportano subito indietro nel tempo quando non esistevano le lavatrici e la povera gente non indossava di certo i velluti e le vesti calde dei potenti.

Gli attori recitano e ci guardano subito negli occhi tutti. Vogliono subito metterci in confusione e ci riescono.

In sala, cresce l’agitazione perché si prova il timore di essere interpellati. In vero quello che compiono gli attori è il primo “miracolo” della serata perché stimolano la massima attenzione anche del più distratto, catturano tutti subito e lo spettacolo ha inizio.

Fantastici! Sicuri! Creativi! Lucidi e Innovativi!

Anche le scenografie di Alberto Nonnato, immense stoffe a telaio che piovono dall’alto, incorniciano con molta eleganza e semplicità un rozzo palco che sarà il fulcro delle storie, un vero e proprio cappello a cilindro.

Avverrà di tutto!

Dalla prosa dell’opera shakespeariana, molto ben recitata dagli attori, si passa in un attimo alle battute più moderne e attuali, per nulla scontate, originali e mai copiate.

Sono leggiadri in scena, come l’acqua che scorre in un ruscello, ma in un attimo sanno anche trasformarsi in un torrente in piena.

Sono drammaturghi, provano la fatica dei saltimbanchi, praticano egregiamente la raffinata recitazione dei classici, amano Shakespeare e rispettano l’immortalità dei suoi scritti ma la narrano nei giorni moderni.

Non vorrei raccontarvi troppo per non sciupare le magnifiche sorprese riservate alla sala.

Sono bravissimi, del resto le loro formazioni accademiche sono tra le migliori.

Sono Poeti Sono Comici.

Le Maschere indossate in scena di Roberto Maria Macchi e i duelli studiati da Giorgio Sgaravatto e tutta la bella musica improvvisata scritta dalla stessa Compagnia, sono un altro indizio dell’estrema cura con cui è stato concepito lo spettacolo.

“L’Improvvisazione” sarà la Regina della serata ma in verità è Sapienza teatrale.

Gli attori sono padroni dei loro personaggi e la loro disinvoltura racconta le loro esperienze sceniche fin da giovanissimi. Hanno tutti “fatto la gavetta” ma da attori di epoca moderna sono culturalmente laureati e ciò si percepisce.

L’abbonato non sceglie il programma e prende ciò che gli viene offerto ma dopo l’esperienza vissuta con la Compagnia “Stivalaccio Teatro” penso di poter rappresentare il consenso di un cospicuo numero di spettatori chiedendo per il prossimo anno di inserire nel cartellone la commedia del “Don Chisciotte” che fa parte della loro trilogia di spettacoli.

Gli attori non si limitano ad essere solo bravi, desiderano far sentire anche al singolo spettatore quel brivido che si prova prima di entrare in scena, l’adrenalina che ti ribolle in pancia quando “l‘io” si sta per rivolgere a una folla di sconosciuti. Quando recitano non assumono l’atteggiamento da vecchi e polverosi  parrucconi ma amano coinvolgere il pubblico per far comprendere lo spirito della Commedia dell’Arte, un inestimabile patrimonio popolare.

“Giulietta e Romeo e l’amore è saltimbanco” è una recita vissuta “senza muri” tra il pubblico e il palcoscenico tanto che verso la fine dello spettacolo si avvertiva dalla platea una partecipazione da stadio conclusa con la chicca della chiusura del sipario con il mimo dei tre attori che lo chiudono.

Avrei ancora molto da scrivere su di loro ma … aspetto la prossima Recita al Signorelli.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

p.s. Si distingue il particolare messaggio alle donne della Magnifica Persona di Anna De Franceschi che come donna si dona con tutti i suoi “meravigliosi e burrosi etti in più”.  E’ un dono per tutte le donne che non si amano per quello che sono.

Grazie, meravigliosa Anna, sei un bellissimo esempio per tutte le nostre amiche.

Feb 12

2022

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“Alessio Boni e Marcello Prayer”

Il 29 dicembre 2021 sono tornati i protagonisti di quella che fu, nella primavera scorsa, la riapertura teatrale del Teatro Signorelli a Cortona: Alessio Boni e Marcello Prayer.

Li rincontriamo con piacere come autori e attori della ballata per Cesare Pavese “L’estate perduta”.

Sono stati accompagnati dai bravi musicisti e cantanti, Roberto Aldorasi e Francesco Forni.

Nell’opera gli attori Boni & Prayerrecitano i sentimenti amorosi della vita di Cesare Pavese, i suoi pensieri, le delusioni, i trasporti e le speranze della vita del famoso scrittore in un racconto sensibile a due voci.

Una formula già adottata anche per lo spettacolo di primavera “Anima Smarrita” su Dante Alighieri, quello che definii allora “Un Sommo Spettacolo” sicuramente per la superba qualità di recitazione di entrambe gli attori, soprattutto penalizzati al tempo dalle ristrettezze sulla gestualità scenica dovute ai sistemi di sicurezza sanitaria.

Apprezzai quello che allora pensai fosse un eccellente escamotage: “Un Palcoscenico, due Attori vestiti di nero, due Voci che intonano i versi danteschi sovrapponendosi fino a divenire una sola nota. Soli pochi gesti delle mani, intonati al sentimento e al trasporto appassionato della lettura sono stati sufficienti a coinvolgere gli spettatori…”

Questa formula è stata ripresentata e il pubblico pur rimanendo ammirato dalla bravura dei protagonisti non è però tornato a casa portandosi dietro quella particolare emozione che dopo una serata in teatro ti arricchisce l’anima.

Oramai nelle più belle e storiche biblioteche d’Italia per non parlare nelle librerie commerciali si allestiscono egregie recitazioni anche accompagnate da solisti musicali.

Allora perché non formulare in teatro per il teatro uno spettacolo più articolato?

Perché non donare di più?

Anche il pubblico più vergine è disposto a vivere una bella esperienza. Gli spettatori si rianimano solo per l’aspettativa di una rappresentazione, figuriamoci quando si mangia con gli occhi il sipario aperto!

La mia vuole essere una critica costruttiva, per questo desidero offrire una soluzione: perché non introdurre in scena una ballerina che volteggiando a passo di danza, vestita di tulle colorati, riempia la scena e che incanti incarnando le diverse personalità femminili che Cesare Pavese ha amato e desiderato?

Gli attori recitano Pavese che ricorda l’amore per le donne che ha incontrato, allora perché non inserire in scena una coreografia femminile?

Completerebbe lo spettacolo per coerenza ma soprattutto regalerebbe, leggerezza, animazione, fantasia e ammirazione per la forma d’arte che è anche la danza.

Peccato perché la soluzione sarebbe stata veramente semplice per i due attori con la loro grande esperienza. Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

Set 27

2020

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Laura Laureto Classe Stile e Simpatia

Il Messaggio di Moda che propone Laura Laureto, una stilista napoletana di adozione cortonese dove vive dal 1998, è: “Classe, Stile e Simpatia”.

Ha ideato nel suo atelier in Piazzetta Baldelli un ambiente di arte e cultura per la ricerca dell’oggetto Raffinato e Ricercato che su richiesta espressa dal cliente può diventare anche Unico.

Una “casa studio” dove le Signore ed i Signori possono immediatamente sentirsi a loro agio per dichiarare i loro desideri alla stilista.

Non solo tradizione, ma anche modernità.

Tutto gestito dalla Laureto, con molta pacatezza, umiltà, sapienza e tanta, tanta classe.

Un tempo le nostre nonne andavano dalla Sarta. Era uno dei pochi luoghi di aggregazione concessi al popolo femminile, era per loro un prezioso momento. Durante quegli appuntamenti esprimevano alla Sarta i loro desideri, a volte anche i segreti.

Altri Tempi!

Ero seduta in strada a chiacchierare piacevolmente con il direttore del giornale L’Etruria, come solo nei piccoli centri si puoi fare, ed ero anche molto felice di sentirlo nuovamente in forze dopo un periodo per lui proprio difficile. Eravamo proprio di fronte alla sua Farmacia quando una voce femminile ci ha invitato all’inaugurazione del suo nuovo atelier in piazza Baldelli a Cortona.

Era la Laura Laurito.

Alzo gli occhi e riesco a cogliere una visione di bellezza ormai lontana fra la folla di gente in Ruga Piana. Di spalle solo una chioma ondulata di lunghi capelli castani, ballerine, caviglie sottili, jeans aderente indossato con disinvoltura sotto uno svolazzante poncho di cachemire, uno dei tanti che avrei riconosciuto e ammirato tra le sue creazioni alla presentazione.

“Roby allora vai tu!” mi ordina Vincenzo Lucente.

Arrivo in Piazza del Comune e già si respira aria di festa perché gli Eventi sono persino due! Si svolge anche il matrimonio di Mario Berti, il nostro fioraio di Cortona al quale faccio i migliori Auguri.

Una macchina antica con esibite le grandi buste bianche della Laura Laureto è parcheggiata proprio di fronte all’entrata di Piazzetta Baldelli che è stata tutta decorata con drappi di stoffa e fiori. Dall’originalità degli addobbi e dalla cura per il particolare, comprendo quanto quest’azienda di moda sia ben organizzata, un requisito che rappresenta un ottimo biglietto da visita!

Al taglio del nastro c’è persino il sindaco Luciano Meoni insieme alla sua Signora accompagnati da un folto pubblico fascinoso, nonostante la costrizione delle antipatiche mascherine.

Noto una signora scicchissima: avvolta in uno scialle ricamato a fiori con fili d’oro sopra uno sfondo di un particolare tono di verde acqua intenso, sfoggia anche un anello con una pietra spettacolare rettangolare montato con un’architettura che ne risalta la bellezza ma non ne ostenta il valore; meraviglioso l’oggetto e divina la Lei che ho scoperto poi, essere guarda caso, la maestra di design della Laura Laureto.

Seguo la presentazione del nuovo showroom dietro la stilista e il sindaco e scopro quanta qualità venga proposta alla clientela. La Laureto insieme alle produzioni di famosi brand napoletani, mostra giacche in stoffa su misura e in pelle cucite a mano, abiti, camicie su misura, abbigliamento in cashmere, borse dipinte a mano e vari accessori, tutti eseguiti con materiali di primissimo ordine. Le scarpe su misura sono illustrate direttamente da Paolo Scafora titolare dell’azienda di famiglia alla terza generazione.

Gli ambienti sono arredati da opere d’arte di gusto moderno anch’esse in vendita e l’insieme risulta decisamente molto piacevole.

La moda che propone la giovane stilista è semplice, molto pratica nel taglio e curata nella definizione dei dettagli.

Un generoso rinfresco ha completato l’inaugurazione dell’atelier di Laura Laureto che ha offerto a Cortona Gossip e Novità!

Tutto questo non può che farci Bene!

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®