Circolo Culturale Gino Severini

Circolo Culturale Gino Severini

Cortona si apre al Contemporaneo

“Mentre viviamo momenti colmi d’incertezze, in tempi svuotati dalle garanzie dei Diritti/Doveri nei confronti dei Cittadini/Lavoratori, la Confusione, vestita di Miseria, approfitta per Creare Business Negativo: la Delinquenza Criminale”. Da qui l’importanza di sostenere attività come quelle svolte dai Soci del Circolo Culturale di Gino Severini di Cortona”.

Il loro impegno, oltre ad alimentare occasioni di lavoro, rappresenta un punto di riferimento per la comunità fortemente impoverita. Forse la Ripresa Economica del Nostro Paese rimane ancora nascosta ai più” ma, personalmente, credo che dal bello, offerto dall’arte, sarà facile ripartire.

E’ positivo riunirsi, confrontarsi, studiare e proporre insieme iniziative ed eventi che testimonino la ricerca creativa, artistica e filosofica. E’ un buon esempio di Vita Sociale.

Il nostro Primo Cittadino, Francesca Basanieri ha dichiarato in più occasioni l’importanza per Cortona di aprirsi al Nuovo attraverso l’Arte Contemporanea. Ultimo esempio principe: il “Premio Internazionale di Arti Visive” organizzato dal Circolo Severini per la Città Etrusca. Rappresenta un valido tentativo di dialogo tra un passato tanto amato, un presente poco compreso, un futuro tutto da ricostruire. Dove non c’è, si deve creare l’Anello di Congiunzione perché i Grandi Palazzi hanno necessità di Solide Fondamenta. Non mi soffermerò a descrivere l’ultima manifestazione del Circolo Severini, noti sono gli articoli dedicati e diffusi dal nostro giornale, mi dimostrerò, meno noiosa, nel descrivere le sensazioni che questa mostra ha lasciato.

Tra gli artisti internazionali ospiti nelle sale del MAEC emergono per maturità artistica le foto di Elena Santucci per come propone la rilettura di un suo scatto all’ambiente in un quadro cubista; la geniale sintesi grafica di Riccardo Mikan; le composizioni pittoriche di tecnica mista di Luciana Severi e Walter Malandrini. Si distingue anche Aniello Iazzetta con le sue sculture delle Ombre che non si limitano ad esistere matericamente nei confini della loro fusione perché, illuminate, si riflettono sulla parete retrostante rappresentando l’espandersi di un’intuizione che segna una nuova e diversa sezione dello spazio di fronte a noi. Se sarete catturati dalla sua misteriosa forma, l’ombra si distinguerà per protagonismo rispetto alla stessa scultura. La sua “Venere in Gabbia” esce dalla prigione e vola libera sulla parete! È avanguardia, delle più serie e meditate.

Gino Severini prima di portare a compimento una sua opera studiava la tradizione, il vissuto, ciò che era stato percorso, poi sezionava la sua idea per scomporla scientificamente, non sempre per dissacrarla, anche se ciò, a volte era necessario per rinascere a nuova vita e maturare novità. Lo abbiamo studiato e ammirato attraverso il divisionismo, il cubismo, il dinamismo futurista per aver dato agli oggetti un “nuovo ruolo”. Immaginiamoci nel secolo scorso come poteva essere interpretato lo studio conservato al MAEC del “Pulcinella Arlecchino e Colombina in Concerto”! Nel mondo moderno dava loro, un’altra storia, infatti, nei volti di questi personaggi, ha impresso il fiato metafisico, lo stesso che De Chirico esprimeva nei suoi manichini con altre quinte teatrali. Di fronte ai quadri di Severini ti sembra di udire il frastuono causato dal vortice di un’elica nel mare, lo sferragliare delle rotaie di un treno, hai la sensazione di percepire il peso del fumo nell’aria, il vociare della gente. Dissezionava per ricomporre, usava ritmi diversi originali per l’epoca, impegnava i soggetti in torsioni barocche dove l’aria diventava terra e l’acqua aria. Dinamismo. Era un grande architetto della pittura ma è nell’Espressionismo classico, con la tecnica del mosaico, che l’amore per l’arte gli cattura l’anima …

Dunque il Circolo è promotore insieme ai suoi sponsor di opportunità per la scoperta di nuovi Maestri.

Il vero grande artista è quello che si esprime a ”tutto tondo” in un unico insieme di concetti. E’ bravo se riesce a rappresentare le Profondità Illusorie ed i pensieri filosofici che prendono forma e materia nelle opere.

L’Arte musica e spettacolo sono portatori di grandi energie moderne e insieme alla filosofia, sono il termometro e la medicina per curare l’anima della Società.

Interessante e graditissima alla Manifestazione l’anticipazione del Vice Lucumone dell’Accademia Etrusca Paolo Bruschetti dell’esistenza di un progetto che sta elaborando la possibilità di dedicare delle nuove sale del MAEC all’arte Moderna.

Sensibile la riflessione espressa nell’intervento della figlia del grande artista, Romana Severini sulla condizione di privilegio e di libertà che possedevano gli artisti bohemien nell’Ottocento rispetto alla condizione di povertà che subiscono quelli di oggi tassati anche dal fisco! La povertà costa di più agli artisti di oggi!

Roberta Ramacciotti

 

2 Comments

  • lilly magi on Ago 26, 2019 Reply

    Grazie, per le belle parole pubblicato in questo spazio e rivolte al circolo culturale Gino Severini. questo ci gratifica molto per gli sforzi che facciamo per sopravvivere e per portare avanti le nostre iniziative. Gentilissima le vorrei chiedere il permesso di pubblicare almeno dei brani di questa sua pubblicazione, che metteremo in un libretto che andremo a pubblixare in occasione della mostra internazionale arti visive – Omaggio a Gino Severini – Premio Città di Cortona, il 12 ottobre prossimo, ovviamente è invitata all’inaugurazione, grazie ancora Lilly Magi

    • Roberta Ramacciotti on Set 20, 2019 Reply

      Grazie per per l’attenzione, sarà per me un piacere contribuire con il mio articolo al vostro lavoro.
      cordialità Roberta Ramacciotti

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