Con il FAI visita a Palazzo Baldelli

Con il FAI visita a Palazzo Baldelli

La giornata dedicata al FAI ha favorito la visita guidata a Palazzo Baldelli, ora sede dell’Hotel San Michele, che vanta le sue fondamenta in un’area datata XI e XII sec. La storia Medievale e Rinascimentale cortonese è passata attraverso codeste mura. Il ricevimento ha rappresentato l’occasione per allargare i confini della comprensione sui luoghi che amiamo. Fu residenza dei Marchesi del Monte S. Maria e nel 1206 vi aveva sede il Podestà. Era il Palazzo della Ragione. Per un periodo fu domicilio anche del Terziere di San Vincenzo. Nel 1410 fu donato dalla Repubblica fiorentina alla famiglia Baldelli che negli anni quattrocento e cinquecento curò importanti ristrutturazioni. Le tre foglie d’edera sopra una fascia obliqua sono lo Stemma dei Baldelli e si possono vedere intagliate sulla pietra serena, insieme a una bella civetta, sul portale d’ingresso di quella che fu la sala riunioni dell’Accademia Etrusca (che trae origine da un precedente sodalizio con gli Occulti), prima della concessione granducale dell’attuale sede in Palazzo Casali. Non dimentichiamoci che la civetta per gli etruschi rappresentava un animale sacro per essere il prediletto da Menrva denominata poi Minerva dai romani ….

Palazzo Baldelli è un atrio, un ventricolo del cuore di Cortona che racchiude in se una conoscenza intima e profonda della Storia Cortonese.

Sempre nella prestigiosa residenza, possiamo ammirare un importante dipinto parietale. E’ stato restaurato nell’anno 2010. Lo studio da anni e gli ho dedicato più di un articolo in passato raccontando le fasi e le azioni d’indagini che si devono affrontare quando si esaminano queste testimonianze storiche e artistiche. Per me rappresenta un Testamento dopo che la Peste Nera colpì Cortona nella seconda metà del ‘300. (all’interno del mio blog cortonamore.it sono registrati due articoli sull’argomento).

Ed è proprio attraverso le mie indagini che ho scoperto un altro affresco dello stesso Anonimo Autore nell’Oratorio del Complesso della Chiesa di San Francesco a Cortona datato dai frati seconda metà del trecento. Lo studio mi ha sensibilizzato sul lavoro silenzioso e sapiente del critico d’arte, fatto di rispetto per la storia vissuta da uomini che ora non possono più difendere le loro idee.

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