Cortona e le Sue “Piante Incatenate”

Cortona e le Sue “Piante Incatenate”

Cortona è una città che può essere ammirata dai quattro punti cardinali, è un mondo di tetti, tegole, comignoli e campanili dalle forme antiche. Vista dall’alto appare come un disegno cubista, passeggiare poi per le sue stradine e vicoletti rappresenta per chiunque un momento di pace e benessere.

Le migliori camminate sono quelle che compio al mattino presto, quando la notte restituisce al sole il suo predominio di luce e calore. Non ci sono auto in circolazione e le poche parcheggiate appaiono come dei giganti “maggiolini metallici” ancora addormentati.

Mani in tasca e bavero del giaccone alzato seguo random, ancora calda di letto, un percorso sinuoso come un serpente, costeggio botteghe ancora chiuse dai battenti dal legno consumato, osservo le facciate dei palazzi e distinguo il disegno dei portali e dei cornicioni in pietra serena. Attraverso gli archi in pietra delle mura scatto istantanee indimenticabili al panorama della Val Di Chiana che si staglia improvviso. In pieno giorno alcune direttrici, in queste ore quietamente assonnate, sono percorse da una moltitudine di turisti. Nel cerchio cortonese tutte le cose, anche le più preziose, sono offerte alla vista di chiunque per poterne godere e il turista si sente subito parte di un tutto, forse, l’ama subito proprio per questo!

Eccellenti fotografi come il cortonese Roberto Massarelli in esposizione nella Galleria il Pozzo 10/12 in Ruga Piana, consacra con meravigliose immagini il centro storico: il duecentesco Palazzo del Comune, restaurato a fine ottocento, il Teatro Signorelli che con il suo grande loggiato è il vero salotto naturale della città, l’imponente Palazzo Casali la cui costruzione risale ai primi decenni del trecento che presenta sulla sua parete laterale, la bellissima testimonianza degli stemmi consumati in pietra serena degli antichi Comandanti: storie vissute di condottieri duri ed impavidi, di glorie e sconfitte, di alleanze e tradimenti. Non sono meno preziose le foto delle piccole piazze ornate da piccole fontanelle, i particolari del rosone della Cattedrale di Santa Margherita, la “porta del morto”, l’orologio del maschio del Comune, i mosaici di Severini, i particolari della facciata del Duomo.

Ogni angolo riserva leggende e racconti alcuni persi per sempre. In questo meraviglioso contesto che ci invidia gran parte del mondo sono stata profondamente colpita da una Brutta Nota Stonata, ho fotografato in più di una stradina delle piante in vaso incatenate!

Si! Nel mezzo del loro verde brillante e dei deliziosi fiori colorati, grazie alle cure amorevoli dei loro proprietari, spiccava il lucido acciaio di catene nuove di zecca! Ammiro sempre gli abitanti di un paese che abbelliscono i loro usci, in Toscana poi sono poste in caratteristici vasi di terracotta che sono espressione di una rustica eleganza.

Ma come possono presentarsi simili situazioni e che cosa sta accadendo nella Magnifica Cortona?

Il Bello dovrebbe educare facilmente al Bello ed al piacere di condividerlo, ma forse ciò non è più sufficiente per vivere serenamente il rispetto per l’altro? Che cosa porta un individuo a rubare una piantina del valore di € 5,00? Certamente non la fame perché non sono commestibili, allora? Perché sfregiare una rispettosa iniziativa che abbellisce ed ossigena il vicolo dove viviamo? In questo caso non mi sento di Commentare oltre ma è mio dovere Riferire.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

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