Frate Elia S. Francesco Tommaso da Celano

Frate Elia S. Francesco Tommaso da Celano

Frate Elia

S.Francesco

Tommaso da Celano

E’ stato presentato a Cortona nel Complesso Conventuale della Chiesa di San Francesco il libro: “per Francesco che illumina la notte” scritto da Elsa Flacco una saggista letteraria specializzata della storia d’Abruzzo.

Il solo nome del Santo ha raccolto, in una deserta giornata invernale, tantissima gente, la sala era così gremita da stupire persino gli stessi frati che non si aspettavano proprio tanta partecipazione.

Questo interesse conferma quanto oggi le persone abbiano piacere di raccogliersi intorno a temi di grande spessore religioso, filosofico, politico e sentimentale e che riguardano anche le storie dei Fratelli di San Francesco, uomini e donne che si occupavano e preoccupavano per lui.

I contenuti dell’evento rappresentano, per il nostro attuale mondo moderno, dei saldi punti di riferimento.

Il libro è un’opera narrativa di ampio respiro, un romanzo storico perché oltre ad osservare con serietà assoluta i dati documentati, racconta di Tommaso da Celano, nobile ed erudito uomo, un sacerdote, accolto dallo stesso san Francesco nell’Ordine minoritico nell’anno 1215 circa, missionario in Germania dal 1221, custode e poi vicario di quella provincia religiosa dal 1223, che è anzitutto noto come il padre dell’agiografia francescana. Infatti fu lui l’autore della prima biografia del santo d’Assisi – Vita beati Francisci – voluta dal papa Gregorio IX e dal vicario generale d’allora, frate Elia, che vide la luce e l’approvazione ufficiale all’inizio nel 1229. E poi successivamente della Vita beati patris nostri Francisci, risalente a poco prima del 1239 (fu voluta dal generale dell’Ordine frate Elia), ed è stata recentemente scoperta nel 2015 da Jacques Dalarun e presentata al mondo francescano ed accademico.

Ed è proprio questa scoperta che induce la Flacco ad occuparsi di queste vite. Per la scrittrice inizia un lungo ed affascinante viaggio nel tempo passato, si immerge nei puzzi dell’epoca, nella frescura dell’aria pura, non inquinata, nei silenzi interrotti dai rumori degli scalpellini e dal rumore delle ruote dei carri sulla pietra serena. Immagina i visi illuminati dalle luci delle candele e coglie lo sguardo compiaciuto di Tommaso mentre tocca un foglio di carta di pergamena allora tanto preziosa.

La scrittrice ha inventato la figura di un amico che accompagna il biografo del Santo d’Assisi, un’efficace strategia per simulare i loro possibili dialoghi. Si comprende come le misere vesti del saio che indossano non li preservi dal freddo e come confidino nella carità di un tozzo di pane raffermo durante le loro missioni. Devono essere stati davvero tanto sporche e scheletriche le loro figure ma pregne di un energico idealismo: la loro fede in Cristo e l’amore, la stima e l’ammirazione per il loro Francesco.

Gli scritti originali di Tommaso da Celano sono giunti fino a noi nonostante uno dei più importanti Roghi Medievali che hanno bruciato preziosissime e antichissime testimonianze. Dobbiamo purtroppo riflettere che la Buona Novella non va mai di “pari passo” con il Mondo della Finanza dunque Allora, come Ora, gli Interessi di Potere dovevano poter interferire persino con l’Altissimo figuriamoci sui Vinti e gli Ultimi.

Nel corso dell’opera Elsa Flacco rimane “inaspettatamente rapita” ed ammirata dalla figura di Frate Elia, Ministro dell’Ordine il quale subisce la Scomunica dal Papa con la conseguente Damnatio Memoriae. Siamo nel periodo in cui La Chiesa Cattolica deve contrastare, per conservare il suo potere, quello dell’Imperatore Federico II.

La fedeltà alla Regola venne totalmente accantonata dopo la morte di Francesco. Gran parte del potente clero e dei frati non “Volendo Imitare” la vita del Santo progettarono una “Campagna di Venerazione” nei suoi confronti, sicuramente per loro meno scomoda!

Per volontà della scrittrice “Per Francesco che illumina la notte” nasce come una narrazione dedicata al periodo nel quale da Celano incontrava il Santo e descriveva con amore e dedizione le testimonianze per i posteri sulla Vita di San Francesco e la nascita del suo Ministero. Immagino la Scrittrice progettare il testo, elaborarlo, studiarlo, corredarlo delle ricerche e delle sue emotive annotazioni. Giorno dopo giorno, quando ci si impegna in una simile opera si viene trasportati nel XIII secolo. Rifletto sui legami che sono intercorsi tra Frate Elia e Santa Margherita con la città di Cortona. Risultano estremamente interessanti: un frate scomunicato è stato accolto in questa cittadina, dove fece costruire una chiesa e dove morirà nel 1253, la stessa chiesa dove qualche anno più tardi, nel 1272, Margherita, una giovane e bella donna con un figlio piccolo e senza un marito, troverà accoglienza.

Due situazioni decisamente “fuori dal comune” per quei tempi con un “comune denominatore” CORTONA …

Ora sono a pag 22 del libro … allora non ci resta che incontrarci a fine lettura.

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®

p.s. Al riguardo segnalo una visita, solo su prenotazione, nell’Aula Gotica del Monastero dei Santi Quattro Coronati a Roma. Il recente restauro della sala ha portato alla luce pitture parietali del 1240/6 di una bellezza e dinamicità uniche per la storia dell’arte di quel periodo, stessa epoca della storia narrata nel libro “per Francesco che illumina la notte” scritto da Elsa Flacco. Sono “fotografie che delineano il Gotico più luminoso per come sia stato descritto fin ad ora. Buon Viaggio :o) www.aulagoticasantiquattrocoronati.it e.mail: archeocontesti@gmail.com tel. 335495248

I miei scatti fotografici sono relativi al Complesso Conventuale della Chiesa di San Francesco di Cortona ed hai suoi interni,  progetto di Frate Elia. rr

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