I ragazzi dell’Università d’Arte della Georgia
I ragazzi dell’Università d’Arte della Georgia
…Una delle cose che mi colpiva dell’ambiente cortonese era quello di possedere un carattere internazionale. Pensavo “qui, senza prendere l’aereo, potrei tenere aggiornato il mio inglese!”
I ragazzi dell’Università d’Arte della Georgia frequentavano corsi annuali nella sede di Cortona diventando parte integrante del tessuto cittadino.
La loro spensieratezza, vitalità, curiosità ed ammirazione per la cultura del nostro paese, bene si associavano con l’ospitalità toscana.
Quando li vedevo sparsi per la città, concentrati sulle tele poggiate sui cavalletti, ora di rado perché sono cambiate le tecniche di espressione, mi chiedevo quali fossero le immagini delle loro città natali che si portavano teneramente nel cuore. Certamente diverse dalla nostra Cortona, ma sicuramente interessanti da conoscere per noi italiani!
Ho visitato la loro mostra tenuta nei giorni 23 e 24 luglio a Palazzo Vagnotti a conclusione del corso invernale 2010.
Ero contenta di rituffarmi in un evento che io stessa avevo vissuto da ragazza avendo frequentato gli studi d’arte; ne conoscevo la fatica, la gioia, lo studio, il confronto ed ero felicemente pronta ad accogliere le nuove “ventate di idee”.
Non ci dobbiamo dimenticare che le gallerie d’arte americane sono state le protagoniste del rinnovamento artistico del secondo dopoguerra.
Nessuno mi ha deluso, ma alcuni meritano particolarmente di essere menzionati per la cura, l’applicazione e l’originalità dimostrata.
Bravo Alex Kareotes per la sua ricerca avanguardista, colma di studiati equilibri dentro, accanto e fuori lo spazio accademico del quadro rappresentati con Time lapse lifeline Photographic collage; ottima e di pensata leggerezza la grafica di Angela Watson con Mostra Poster; encomiabile Glen Dasher con Gothic line una classica e coraggiosa composizione di marmo e bronzo; interessante per un possibile utilizzo pubblicitario la tela ad olio di Nicole Barre P.I.O.V. che pone in primo piano un calice riempito per metà da un liquido chiaro su un paesaggio rupestre; belle le opere delle ceramiste Marie Starkey con Fish e di Amanda Gould con Boccale, che per le loro forme ricercate ed armoniche, ricordano i lavori divertenti ed originali di Picasso. Il Maestro aveva innalzato il linguaggio espressivo della ceramica al livello della sua Grande Arte che esprimeva solitamente attraverso la tecnica dell’olio.
In ultimo sottolineo il bellissimo e coinvolgente lavoro di gruppo proposto dal professore Bob Chance della Ceramics Class. Il maestro ha guidato i suoi allievi nelle visite delle chiese cortonesi e poi li ha invitati ad esprimersi attraverso la fabbricazione di nicchie in terracotta di forme diverse, con all’interno l’oggetto d’ispirazione per il luogo di culto che più li aveva colpiti.
Il risultato è stata una collezione che per purezza non stonerebbe in nuove edicole sparse nei vicoli di Cortona.
“ La chiave nella nicchia del professore simboleggia il modo in cui questa esperienza artistica aiuta ad aprire una porta per comprendere lo spirito di questo luogo magico che è capace di svegliare la creatività che è in ognuno di noi ”…….
Roberta Ramacciotti