Dal Relais il Falconiere di Cortona alla Locanda del Molino I Sigg. Baracchi eclettici nel gestirli …

Lo presento un po’ come un gossip ma è sicuramente un complimento che rivolgo alla famiglia Baracchi, nonna e figliolo compresi. Per amore del cliente hanno ideato il modo di accogliere i diversi ospiti e di renderli felici nelle loro varie residenze.

Silvia e Riccardo Baracchi sono i titolari del Falconiere, un favoloso resort di charme in Toscana (4 stelle L e ristorante Stella Michelin, al TOP in Italia, tutto meritato ma questo sarà fonte di un altro articolo) Una sera, portata da amici, mi sono recata a cena alla Locanda del Molino, proprietaria la signora Regi la nonna ottantenne dei Baracchi, per partecipare ad una serata a tema: la Vendemmia. Ho incontrato la figliola, la Silvia, vestita da contadinella con tanto di fazzoletto legato sulla chioma e grembiule “cinto in vita”. Naturalmente non aveva perso la sua naturale eleganza: brava, bravissima nella sua interpretazione, affascinava i turisti che sono rimasti letteralmente impazziti di entusiasmo quando ha invitato tutti a pigiare insieme l’uva nei tini. Bella e profonda idea la sensazione di far sentire sotto la pianta del piede nudo l’uva che si schiacciava, provavano gli autentici e primordiali gesti dell’uomo etrusco e porteranno con loro un magnifico ricordo.

E’ stata una serata incantata: il sapiente restauro conservativo del molino, un tempo si frangevano le olive, ha enfatizzato la bellezza dei luoghi che circondavano la residenza immersa nel verde della suggestiva campagna toscana. Il ristorante si presentava nelle migliori tradizioni con un accogliente salotto arredato come una bella casa privata, invitava gli ospiti in una grande sala dove un enorme fratino in castagno faceva “da padrone”. I candelabri, le travi, le luci soffuse, le tele di Busatti arredavano le tavole per i commensali con i calici dalle diverse forme, per i colori dei vini delle tenute Baracchi.

Quando mi avevano invitato a passare la serata con il tema della vendemmia con tanto di tini e pigiatura dell’uva, ho pensato “per carità una serata per turisti!”.

Non amo le finzioni, amo le autenticità e allora con la stessa franchezza vi segnalo una serata piacevolissima.

E’ stata un crescendo per l’ottima qualità dei vini e del cibo: il buffet era presentato con trionfi di salumi dai profumi speziati, crostini toscani, formaggi e tortini, pizze all’uva e focaccine calde (segrete purtroppo sono le ricette!) poi in tavola seduti: tagliatelle fatte a mano condite con il cinghiale, farro all’uva, coniglio “imporchettato” e anatra al forno. Riccardo Baracchi, Il titolare, è un cacciatore e ora che si è aperta la stagione, potranno essere servite in tavola le sue prede. Nel sito del Falconiere è riportata una frase riguardo il tema della caccia: ”O la si ama o la si odia. Non ci sono vie di mezzo, la caccia è come una donna, o ti innamori subito o ti resta indifferente per tutta la vita il mio è stato amore totale e da sempre. Forse per via dei riti che la accompagnano, forse perché nonni e babbo erano cacciatori appassionati e io mi sono “cibato” di questa passione sin da bambino”.

Allora questi signorotti di campagna hanno il pregio di riportare al turista le migliori tradizioni contadine toscane: la vivacità, la spontaneità e la baldanza espresse nella festa non hanno sminuito la “raffinata rusticità” del luogo e la serata è stata un successo perché la conduzione attenta dei Signori Baracchi ha unito romani, americani, napoletani, russi e toscani per condividere una profonda e autentica allegria multietnica.

Roberta Ramacciotti