Il Panorama dalla Fortezza del Girifalco

Il Panorama dalla Fortezza del Girifalco

… L’arrivo alla casa della mia amica a Cortona non si era ancora concluso perché per raggiungere la zona del Torreone, eri costretto a “circumnavigare” il centro urbano, proseguendo in direzione nord, ma senza accederci. La cittadina mi appariva ancora misteriosa dietro le mura e dagli scorci “afferrati” dalle aperture delle porte: Santa Maria e Colonia, avevo scattato delle foto con gli occhi, che mi rimandavano un luogo fermo al tardo medioevo. Non sbagliavo di molto, quella era la parte che prendeva meno il sole, quella più fredda e per quei tempi, più povera. I palazzi signorili li avrei rivisti all’interno della cittadina. La strada continuava a salire tra gli immancabili cipressi toscani, avevo lasciato, sul fianco sinistro in basso, Santa Maria Nuova. Dalla tipologia delle strade e dalla cura che il comune ed i suoi abitanti spendono per esse, in termini economici per il primo, e per la civiltà per i secondi, si può apprendere molto del luogo che stai per conoscere: mi sembravano piuttosto curate!

Poi, alla metà di un grosso tornante, Paola mi segnalava una stradina che ridiscendeva la vallata:<<Roberta, per quella direzione, si raggiunge l’Eremo delle Celle. E’ stato costruito in un bosco bellissimo, l’impatto è di grande suggestione, domani ti ci porto! E’ stato voluto da S. Francesco e si respira tuttora il suo messaggio d’amore per la natura. Dopo ti sentirai benissimo.>>

Stavo mettendo in fila molti appuntamenti: il primo con la chiesa Santa Maria del Calcinaio, con Santa Maria Nuova, poi con le Celle.

<< Ora, prima di andare a casa, ti porto a vedere Cortona da molto in alto, andiamo al Santuario di Santa Margherita ed alla Fortezza del Girifalco.>>

Così, da un crocevia che segnava come valico il culmine di un contrafforte del monte Sant’Egidio, avevamo imboccato una strada che percorreva a ritroso la direzione opposta a quella appena salita che ci aveva portato alle spalle di Cortona. Incrociavamo alcuni passanti e capivi dalla serenità dei loro sguardi, che si stavano gustando una bella camminata salutare.

Ancora non lo sapevo, ma sarebbe diventata. anche per me, la meta delle mie future passeggiate mattutine nei weekend passati in questi luoghi.

Il panorama era splendido e la visione della facciata chiara della chiesa, si apriva davanti ad un grande piazzale <<Qui siamo molto devoti a Santa Margherita, è la nostra Patrona, ora è chiusa, ma verremo a messa qui una volta, così potrai visitarla. Purtroppo è stata ricostruita nell’ottocento, l’originale era del 300, ma grossi frammenti di affreschi sono conservati nel Museo Diocesano di Cortona, così li potrai vedere. Il rosone trecentesco è dell’antica chiesa abbattuta! Chissà come doveva essere? >><<Sai che mi piace indagare, dammi qualche tempo per effettuare delle ricerche di studio e ti rispondo!>> le dissi sorridendole con il mio solito entusiasmo. Mi si stava aprendo un mondo, una vita nuova!

Mentre chiacchieravamo, non mi faceva scendere dalla macchina, perché aveva preso a percorrere una strada in salita bianca di ghiaia. Allora non era asfaltata come oggi, ed al suo limite si ergeva un vero e proprio bastione cinquecentesco:<< Questa è la Fortezza del Girifalco che è stata costruita su una precedente medioevale che a sua volta, era stata eretta su antiche strutture etrusche.>> con queste parole Paola mi presentava il baluardo della zona.

Da questo punto d’osservazione, la vista donava un’enorme fetta del lago Trasimeno ed andava oltre, capivo la scelta dettata dalla strategia militare.

<<Ed ora a casa a scaricare il bagaglio, accendere il camino, stasera: bruschetta, olio buono e  bistecche fiorentine alla brace!>>………

Roberta Ramacciotti

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