Il Teatro Signorelli di Cortona Protagonista di Eventi
Il Teatro Signorelli di Cortona Protagonista di Eventi
Nella Città di Cortona è iniziata la Stagione al Teatro Signorelli con la presentazione del riadattamento della Commedia “Miseria e Nobiltà” di Eduardo Scarpetta scritta nel 1887 in lingua napoletana. L’attore Lello Arena con la sua compagnia, diretta dal regista e ideatore scenico Luciano Melchionna, insieme allo scenografo Roberto Crea e alla costumista Milla hanno offerto un ottimo lavoro degno dell’importante eredità lasciata da Scarpetta.
Dalla “Prima delle Prime” presentata lo scorso anno all’Eliseo di Roma gli attori sono tutti molto cresciuti tanto da aver profondamente emozionato la platea cortonese. I costumi di Milla rapiscono l’occhio dello spettatore come un vero e proprio quadro scenico. I rammendi, gli strappi dei vestiti un tempo dismessi da altri e i preziosi damaschi indossati in scena svelano immediatamente il Ricco e il Povero.
La Dolorosa Fame, la Ricca Pigrizia.
Geniale l’idea di far muovere i personaggi poveri continuamente e con difficoltà tra le impalcature di ferro cubiche come nelle strutture ludiche nei giardini d’infanzia. Tutto ciò ha creato ansia, apprensione e disagio nello spettatore avvicinandolo al malessere vissuto dalla reale condizione di povertà degli esseri umani.
Interessante e riuscitissima è stata la “sintesi d’ambientazione” presentata in scena per evidenziare la Miseria e la Nobiltà. Il buio delle fogne, sembrava di sentirne persino l’odore!, era in netto contrasto con lo splendore solare che illuminava le abitazioni ai piani alti.
Lo Sporco il Pulito, il Rotto il Nuovo.
E’ Scarpetta che però indentifica, scandisce e incorona in uno dei protagonisti della commedia la più miserabile delle condizioni, quella dell’ex povero, il cuoco arricchito che vive dimenticando le sue origini e tutti gli stenti patiti pur di inseguire il sogno di essere accettato dalla nobiltà e ciò risveglia un sentimento veramente patetico e miserevole; un uomo non più affamato di cibo ma rimasto schiavo di un consenso quanto mai reazionario, un uomo meschino che non vuole lottare per raggiungere la nobiltà d’animo.
E’ stato uno spettacolo curatissimo, nella più bella forma teatrale, drammatico nei contenuti ma alleggerito con sapienza dall’ineguagliabile filosofia napoletana sempre inaspettatamente piena di risorse.
Il Teatro nobilita l’Uomo perché cura la descrizione della sua Bellezza, esprime l’Amore e custodisce la Sapienza ma racconta anche le sue Nefandezze e Crudeltà.
Nota è la condizione della Povertà, drammatico è sopravvivere a essa, difficile è comprenderla per un ricco, impossibile desiderare di volerla condividere ma è Diabolico rimanere inermi di fronte ad Essa.
La società quanto più è spietata tanto più rende invisibile la povertà perché è brutta e chiude ad essa tutti gli accessi possibili e prima del pensiero socialista, il povero non poteva nemmeno permettersi di sognare di immaginarsi nel ruolo del ricco.
L’Uomo da quando ha incontrato un suo simile ha avvertito come un necessario desiderio quello di comunicare e condividere con l’Altro la gioia, il dolore, la soddisfazione, la denigrazione e le lotte per la sopravvivenza. Poi quando il pensiero si è evoluto ha ricercato un sistema più sofisticato ma molto diretto per dialogare e far pensare: il Teatro.
Attraverso le Ere Teatrali viene rivelato l’Uomo e “strano a dirsi” ma i temi anche i più antichi, sono sempre attuali.
Nella stessa settimana l’Accademia degli Arditi, proprietaria del Teatro Signorelli ha ospitato un’altra prestigiosa manifestazione: l’assegnazione del “Premio Pietro Pancrazi” promosso dalla Fondazione Nicodemo Settembrini quest’anno consegnato a Ferruccio De Bortoli, una figura del giornalismo italiano e internazionale di elevato spessore. L’evento è stato già ampiamente pubblicizzato quindi mi limiterò a sottolineare l’impegno che il dr De Bortoli svolge come presidente dell’associazione VIDAS della sede di Milano. La VIDAS garantisce l’assistenza giornaliera completa e gratuita ai malati terminali attraverso percorsi di cura a domicilio, in Casa VIDAS e in Casa Sollievo Bimbi. Purtroppo l’aspetto di questa caritatevole opera che arricchisce di dignità e di amore sia chi la riceve che la offre, è poco reclamizzata perciò sono importantissime le figure di spicco come quella di Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 ore che offrono il loro carisma e la loro esperienza per le opere di beneficenza. Al riguardo siamo grati anche alla Fondazione Settembrini per le iniziative che contribuiscono a moltiplicare le ricchezze culturali della Comunità Cortonese.
La serata poi è stata arricchita da un inaspettato cameo proprio sul finale della manifestazione quando il Prof Nicola Caldarone, (neo eletto Presidente del Comitato tecnico del MAEC) ha recitato in modo eccelso “L’Infinito” di Leopardi. “Un momento da brividi!” E’ stato illuminante, ha fatto rivivere sul palco l’anima del Poeta. Un’incantevole, dotta declamazione che mi spinge verso una nuova idea: perché il prof Nicola Caldarone non organizza un evento recitativo per farci emozionare e conoscere più intimamente i grandi della Poesia Italiana?
Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®
Pubblicato Giornale L’Etruria