Il Telo Azzurro

Il Telo Azzurro

Sono al mare in vacanza, i profumi della Sardegna mi avvolgono e i miei pensieri volano fra le tonalità azzurre del suo mare cristallino. Il primo oggetto che ho selezionato per la mia valigia è un libro perché per me le ferie sono dedicate alla cura principale della propria persona e il nostro cervello è in pole position! Per una rigenerante vacanza non è necessario vestirsi d’effimero e vivere finte evasioni. La paura della morte si vince con il coraggio di vivere “semplicemente” da uomini. La scelta della lettura è caduta su un testo di medicina: “Una Vita per la Neurochirurgia dal Presente al Futuro” del Prof. Francesco DiMeco scritto a “ 4 mani” con la collaborazione della giornalista Daniela Condorelli che ha avuto la sensibilità di tradurre in lettere i Pensieri e l’Operato del Neurochirurgo. Il testo è stato presentato nella Sala Medicea del M.A.E.C. a Cortona.

E’ un libro che mi ha fatto sentir bene. Educa e indirizza a conoscere le esperienze degli attori di un Brutto Dramma. E’ raccontato il lavoro e le scelte di un Uomo Moderno, Chirurgo e Scienziato perché dedito anche alla ricerca, cosa rara in Italia, che ha conservato una carica di amore umano, infinita.

Il “ragazzo Francesco” avrebbe voluto studiare lettere e filosofia, tanto era appassionato del greco e latino ma poi, il volere del babbo e la sofferenza riconosciuta nel nonno morente, lo hanno portato a prediligere la facoltà di Medicina. Forse proprio per la sua sensibilità e formazione umanistica prima di essere un Grande Neurochirurgo è un Medico che conserva in memoria gli insegnamenti dei suoi Grandi Maestri.

La lettura della descrizione degli incontri con i suoi pazienti e i loro parenti, il riconoscere lo stadio di gravità delle loro patologie e la successiva scelta di coinvolgerli ed accompagnarli psicologicamente persino fino all’esito finale, mi ha fatto scoprire nei percorsi devastati dal male, fonti di rara bellezza. La consapevolezza della precarietà della vita, accresce la voglia di vivere e traduce in attimi preziosi anche quelli più banali. Esperienze terribili possono nascondere struggenti tenerezze: il piacere di passeggiare stringendosi le mani, un bacetto sulle guance, un sorriso, un semplice abbraccio.

E’ Negato lo Spreco, rispetti Madre Natura.

Il Professore nel suo libro non permette di usare la parola morte, ma insiste nello spiegare come desideri curare la qualità della vita dei suoi pazienti dopo l’intervento. In sala operatoria questo elemento condiziona continuamente le sue scelte di chirurgo sulle eventuali parziali o totali asportazioni. Per Lui è una questione di estrema importanza.

DiMeco è un elevato chirurgo dei nostri giorni e con questo libro dimostra di essere anche un saggio insegnante, tema di vitale importanza per la formazione dei futuri professionisti, educa con umiltà quanto sia importante amare, e rispettare la malattia. Dice di Lui “Oggi il più anziano sono io e sono io a dover risolvere l’emergenza”. Noto la sua malinconia e solitudine nonostante sia circondato d’amore.

E’ un libro avventuroso sulla conquista della guarigione verso diagnosi incurabili. Mille e Mille altre parole desidererei scrivere per invitarvi a leggere questo testo che ti insegna ad essere meno spaventato e più fiducioso per i successi delle ricerche scientifiche, sempre, che se ne facciano!

Roberta Ramacciotti

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