“JOVANOTTI SAVIANO” > Arte Politica <
“JOVANOTTI SAVIANO” > Arte Politica <
Era Sera: TV La7 Invasioni Barbariche H 21.15 Sullo schermo si apriva la scena su due uomini che si sorridevano, uno di fronte all’altro, seduti ad un tavolo come se fossero in cucina dopo aver “sparecchiato”. Erano Roberto Saviano e Lorenzo Cherubini. Due Mostri Sacri della nostra società: un’immagine che mi piaceva, che mi riempiva il cuore e la mente. Rappresentavano entrambi l’Arte e la Politica. Nel titolo preannuncio lo scambio dei ruoli perché Roberto non è solo un uomo devoto al Buon Governo, ma uno scrittore che arriva a commuoverti per le tragedie che descrive ed un narratore instancabile, un “menestrello” dei nostri giorni, inteso nel più alto e prezioso significato del termine; Lorenzo è un artista a tutto campo, poeta, disegnatore, coreografo, musicista, cantautore e molte altre cose che nella sua MEGAMIX canta e, come tutti gli artisti liberi ed originali, sente ed avverte prima di altri gli eventi che segneranno l’uomo. Nelle sue opere parla d’amore e di politica espressa nel più ampio concetto sociale.
Apparentemente sembravano rilassati nelle pose consigliate di scena, in verità li sentivo e li vedevo tesi. Per ragioni diverse erano tutti e due come ad un “primo debutto”. Saviano elegante come non era mai apparso in televisione, era di ritorno da una lunga assenza dall’Italia. Vedevo brillare nei suoi occhi la speranza che il suo continuo confino forzato tra la gente, potesse attenuarsi nel tempo, mentre in Jovanotti leggevo il desiderio di voler “riaccendere la luce” nella sua esistenza divenuta di nuovo buia dopo la tragica fine di Francesco Pinna a Trieste.
Assistevo alla trasmissione perché avevo desiderio di intervistare Jovanotti, presto mi auguravo che il cantante riprendesse il tour da dove si era interrotto e riproponesse il suo concerto a Roma, per poterlo seguire insieme ad altre migliaia di fan. Sono una pubblicista alle prime armi e non mi sarei mai sognata di chiedere un’intervista ad una rock star del suo livello, anche perché al corso di giornalismo mi avevano spiegato che è una delle cose più difficili nel nostro mestiere e non mi piace sbagliare. Allora per imparare, ho pensato che la brava Daria Bignardi potesse prendere “il mio posto” ed ho aspettato di ascoltare Lorenzo in trasmissione: camicia jeans scura, di un cotone morbido, che faceva risaltare il suo chiaro incarnato, gli occhi azzurri erano l’unico punto di colore che si distingueva sul suo viso. E’ un uomo ormai, ma di quelli che migliorano con l’età, non più il ragazzo che ci faceva scatenare in discoteca. Non sia gelosa la Francesca ma ne sia felice, perché avrà sempre accanto un uomo che si svelerà ancora per molto. Lui stesso in trasmissione aveva raccontato di aver rivisto i filmini di famiglia che lo ritraevano da piccolo e che con stupore si era reso conto che gli sembrava di rivedersi in miniatura: “Ero già tutto li” diceva Lorenzo.
Ma si cresce conoscendosi e scoprendosi attimo per attimo. Non era nuovo all’intervista con la Bignardi infatti nell’aprile del 2008, nello stesso studio era stato ospitato da un’accoglienza molto vivace, insolita per il pubblico delle “invasioni” che di solito è molto composto. Jovanotti piace come artista perché è dinamico, fantasioso, coinvolgente, esplosivo, dopo i suoi concerti esci contento e carico di positività. Aveva condotto un’intervista allegra, parlando dei suoi viaggi e dei momenti di ispirazione, nominando più volte con allegria la sua Francesca come la mamma ed il fratello che ora non ci sono più.
In quest’ultimo incontro televisivo, era teso, diverso dalle ultime apparizioni. Era segnato dalla sofferenza che per sua natura tende a nascondere. Ma c’era. Aveva addosso ancora l’improvvisa sospensione del tour, iniziato con un clamoroso successo ed interrotto per la disgrazia accaduta a Francesco a Trieste. Pensavo che anche le perdite recenti dei suoi due cari gli si fossero piombate addosso e presentate in fila dinanzi alla sua vita. Più volte in trasmissione ha nominato la disgrazia del giovane lavoratore e di come fosse vicino al dolore dei suoi genitori. Si avvertiva il suo cordoglio e più volte la Bignardi, amabilmente, gli era venuta incontro nel dialogo, aiutandolo a riprendersi. E’ stato tutto molto impercettibile, ma il suo dolore per tutti era improvvisamente li. I suoi lutti erano tra il suo sguardo e la telecamera che lo inquadrava.
Penso: che persino tu Lorenzo te ne sia stupito per l’intensità che hai provato, è stato tutto non previsto e voluto, ma in quella trasmissione hai esorcizzato il dolore per Francesco, per tuo fratello Bernardo e per la tua mamma Viola, ma penso anche che lo spettacolo è il tuo mestiere e come hai detto proprio tu in trasmissione con molta umiltà: esibirti e cantare sono le sole cose che sai fare.
“ The Show Must Go On”….
Roberta Ramacciotti
Pubblicato giornale L’Etruria anno 2012
2 Comments
L’articolo, mi appare scritto dalla mano ma dettato dal cuore e mi ha fatto riflettere e desumere in merito a cosa accomuna i due intervistati: pur avento diverse età, origini, storie, percorsi di vita, le esperienze che li hanno segnati confluiscono in una comune espressività del valore della dolorosa esistenza del passaggio terreno manifestata con mezzi diversi: parole per uno in lettere per l’altro melodicamente ritmate; per entrambi in una quotidianità di fama e successo ma difficile, complessa e blindata.
Grazie Carissima,
per l’interesse che manifesti per il mio blog, ma ancora di più sono contenta di leggerti. Mi doni, con la tua grande capacità di sintesi,
delle riflessioni profonde e complesse. E’ un piacere incontrarti in scrittura.
Roberta Ramacciotti
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