La Favola di Saltapicchio il Coniglio Verde

La Favola di Saltapicchio il Coniglio Verde

C’era una volta Saltapicchio.

Saltapicchio è un coniglio speciale, un coniglio verde che sa parlare e raccontare bellissime storie. E’ morbido, ha gli occhi scuri, profondi e dolcissimi, le orecchie lunghe e le zampe delicate. Vive in un mondo incantato, fatto di fantasia, di personaggi strani ma molto interessanti. Lì, nel suo mondo, l’erba è blu e i fiori celesti, gli alberi sono altissimi, arrivano fino al cielo da dove si può arrivare a toccare la luna, una bellissima luna piena di miele dolcissimo. Nel mondo di Saltapicchio il buio e le sue paure non esistono, per questo ogni volta che un bambino sta per addormentarsi lui arriva immancabile per accompagnarlo nel sonno e tenergli la mano fino al risveglio. Un giorno Saltapicchio vide un bambino solo nella sua stanzetta al buio che non riusciva ad addormentarsi e piangeva piano piano. I suoi genitori erano dovuti andare via e l’avevano lasciato solo solo. Allora, con un gran balzo saltò dentro la stanza dalla finestra e si mise sul letto ai piedi del bambino. Il bimbo lo guardò con curiosità ma senza paura e lui cominciò a raccontare:

C’era una volta una principessa verde come me che non riusciva a dormire, e non capiva il perché.  Il padre, un grande e saggio re, aveva chiamato a corte i medici più famosi da tutto il mondo, ma non c’era stato niente da fare, la principessa non riusciva a prendere sonno. Tutti i sudditi, che amavano la principessa, erano addolorati per lei. Poi, al re venne un’idea. Si fece sellare il suo magnifico cavallo bianco che si chiamava Artax e, da solo, uscì dal castello e galoppò per giorni e giorni fino ad arrivare alla foresta verde incantata che solo lui conosceva. Senza paura s’inoltrò tra gli alberi altissimi che si piegavano al suo passaggio fino a raggiungere la cascata dove la fata Ottavia lo stava già aspettando. Solo lui poteva vederla, lei avrebbe parlato solo con lui. La fata era seduta su un cuscino di fiori e accarezzava un morbido cerbiatto che la guardava con i suoi grandi occhi dolci. Il re disse: “Ottavia, sono un padre disperato, la mia piccola figlia forse morirà se non riuscirà ad addormentarsi.”L’acqua scendeva allegra dietro di lei che era a occhi chiusi. Stette in silenzio per un lungo tempo, poi aprì gli occhi viola, guardò intensamente il re inginocchiato ai suoi piedi e disse:“Ti darò qualcosa che farà dormire tua figlia, ma tu non devi sapere cos’è fino a quando non sei davanti a lei. Devi prometterlo o l’incantesimo non si avvererà.”

“Farò tutto quello che vuoi, fata Ottavia qualsiasi cosa per la mia bambina.” rispose il re con la voce angosciata. Detto fatto, la fata consegnò al re un piccolo sacco chiuso con una cordicella che conteneva qualcosa che si muoveva. Il re era curioso ma resistette alla tentazione di aprirlo, la fata era stata chiara, se avesse aperto il sacco prima del momento giusto, l’incantesimo non avrebbe funzionato.

Galoppò per giorni e giorni fino a quando non fu di nuovo sotto le mura del suo castello. Tutto il suo popolo lo stava aspettando ansioso. Un mormorio sommesso serpeggiò tra la folla quando entrò nel cortile con lo strano sacco legato alla sella. Scese in silenzio e subito si diresse verso la stanza della figlia che era sempre più stanca. “Piccola mia, ti porto un dono della fata Ottavia.” E gli consegnò il sacco che nel frattempo continuava a muoversi. La giovane principessa, con le poche forze che gli restavano prese il sacco e cominciò a sciogliere la cordicella. Non aveva ancora terminato che un grande coniglio verde saltò fuori e si mise sul suo grembo. “Eri tu” esclamò felice il bambino. Il coniglio Saltapicchio sorrise e continuò a raccontare:La principessa si appoggiò indietro sulla sua morbida poltrona e cominciò ad accarezzare il coniglio che non si allontanava più da lei. Lentamente i suoi occhi si chiusero e si addormentò sorridendo serena. Il re non stava più nella pelle, sua figlia era salva. Il popolo ringraziò in silenzio la fata Ottavia.

Ora il coniglio Saltapicchio osservava il bambino che, dopo averlo riconosciuto nella favola, si stava lentamente addormentando. “Ma allora sei proprio tu” farfugliò ancora il bambino con la voce già piena di sonno.” “Si sono proprio io, e da questo momento, quando starai per addormentarti, sarò sempre con te. Sarò il tuo coniglio speciale. Per sempre.”

E vissero felici e contenti.

Fabio Romanello

2 Comments

  • Dei on Giu 08, 2013 Reply

    Tutti vorremmo avere un amoroso coniglio Saltapicchio dedicato, che ci accompagna nella serenità’ del riposo … E veglia per mantenerla tale … Grazie per avermi fatto tornare alla fanciullezza con i suoi ricordi

    • Roberta Ramacciotti on Giu 09, 2013 Reply

      Grazie per la gentile attenzione ed a nome dello scrittore,Fabio Romanello, ti invito a leggere le nuove pubblicazioni che dedicherà ai lettori di cortonamore.it RR

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