Napoli Cortona Napoli

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“Cortona Napoli Cortona” non è un incontro tra due squadre di calcio ma un appuntamento tra due culture. Ormai quando si parla di Cortona si cita anche Napoli e quando si scrive di Cortona si menziona anche la Città di Napoli. La nomina a sorpresa dell’archeologo Paolo Giulierini come Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha creato un forte gemellaggio intellettuale tra i due musei perché l’archeologo ha conservato anche la nomina di Conservatore del Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona. Evidentemente questa carica condotta con efficienza per alcuni, mentre per altri molto discussa, è stata una delle motivazioni che hanno determinato la sua elezione, scelta selezionata tra candidati europei di altissimo profilo. Il Direttore Giulierini, in virtù di Conservatore del MAEC, ha partecipato e vissuto la trasformazione del vecchio museo di Cortona in quella attuale che offre una modernità espositiva di eccellenza. Ricordo come erano ammassati i reperti e di come fosse scarsa l’illuminazione. Negli anni si sono svolti ampliamenti nei locali, restauri sugli oggetti e studiato nuovi riposizionamenti. I risultati di tutto il lavoro sono stati un grande successo. Ogni prezioso ora ha una collocazione propria, studiata prima per assimilazione storica e poi per esaudire l’esigenza espositiva del Visitatore. Esempio principe è la collocazione dell’illuminata Tabula Cortonensis al centro di un ampio ambiente, lasciato volutamente buio. La Tabula insieme al Lampadario Etrusco sono i reperti più singolari conservati al MAEC per la cui unicità sono state richieste specifiche collocazioni. Mirabile lo specchio che restituisce al turista la visione della parte nascosta del lampadario in bronzo.

Dunque un ottimo lavoro.

Conoscendo lo stato dell’attuale sede museale di quello di Napoli mi rendo conto che l’obiettivo affidato a Giulierini sia di ordine ciclopico. Già la sola gestione ordinaria delle pulizie della bella e gigantesca sede, con all’interno le consistenti e complesse collezioni marmoree dei Farnese come i delicati reperti degli scavi di Pompei in esso contenuti, rappresenteranno una sfida. Figuriamoci una ristrutturazione degli interni o solo una “semplice” ricollocazione degli stessi per una più idonea rilettura al passo con i tempi. L’Arte non si veste di sola bellezza fine a se stessa essa, racchiude in se, come il migliore dei diamanti più aspetti: i valori sociali del suo specifico periodo storico, la prepotenza del potere, la schiavitù degli sconfitti, la vanità dei dominatori, il respiro e la fatica dello scalpellino, il pensiero nel progetto dell’opera, lo studio dell’antica Roma ed ancor prima della filosofia ellenica.

Dagli scavi di Pompei è risorta una porzione di vita quotidiana di inestimabile valore perché non c’è il resoconto poco obbiettivo dei vincitori, ma è arrivata a noi intatta la democratica testimonianza di uno spaccato di morte. Gli usi e i costumi sociali, il pane, l’acqua, l’olio, la fame patita dai poveri, il lusso sfrenato dei ricchi. Noti gli studi di antropologia effettuati attraverso la TAC sui calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio.

Quando osservo la raffinatezza delle pitture e l’esecuzione dei mosaici, mi chiedo se gli artisti avranno patito la fame ed il freddo o se il loro padrone sarà stato generoso con loro. Forse allora come ora, ci saranno stati ricchi illuminati o predoni di anime.

Paolo Giulierini è consapevole di essere custode di un patrimonio di inestimabile valore che possiede le potenzialità di risollevare le sorti economiche di uno stato. Ma lui è un “Solo Uomo” se non gli si affiancheranno la classe Dirigente, i Quadri, gli Impiegati del Ministero, la Politica e la Cittadinanza nulla si potrà realizzare. In gioco non c’è solo una “carica invidiabile” ma le sorti di una città come Napoli dove ho ammirato uomini e ragazzi guadagnarsi con fatica, intelligenza e spirito di iniziativa due soli preziosissimi euro! Naturalmente il suo lavoro comincerà probabilmente dal sito che ho cercato di consultare e che non pubblicizza con il giusto peso le meraviglie al suo interno. La Rete offre un’immediata finestra nel Mondo! Non posso che augurare un sapiente lavoro a Paolo Giulierini che onora Cortona in una città come Napoli di “Incomparabile quanto spessa Incompresa Bellezza”.

Chissà se si potranno godere anche nel Museo di Napoli le “Colazioni di Capodanno” che noi Cortonesi godiamo da anni al MAEC!

Roberta Ramacciotti

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