Nuovo Brand di Firenze: Ha Vinto il Migliore?

Nuovo Brand di Firenze: Ha Vinto il Migliore?

Il brand ” Firenze per Tutti ” creato da Fabio Chiantini spopolerà sulle magliette vendute ai turisti di tutto il mondo, dalla taglia XXS alla XXL e non perderà il suo simpatico e moderno vigore. Si leggerà sulle etichette dei buoni vini fiorentini, sulle borse della spesa e dello shopping modaiolo e sulle locandine delle manifestazioni culturali. E’ tra i più versatili, confrontato con gli altri 29 finalisti. Lo affermo incurante, fuori dalle pesanti polemiche, incredibilmente esagerate, che si sono mosse subito dopo la pubblicazione del vincitore da parte del Comune di Firenze. Il logo di Chiantini, un graphic manager fiorentino, è stato scelto fra le altre 5.000 proposte, tra le quali 30 selezionate per la scelta finale. Appare di primo impatto il più banale e scontato, forse scopiazzato a quello di Praga (che personalmente trovo “VuoTo”) del resto lo stesso “Giglio Fiorentino”, di stampo classico, lo ritroviamo confrontarsi nella storia con quello francese.

Invece nel city-brand di Chiantini la genialità è racchiusa nella semplicità per come penetra nell’occhio delle persone, mentre nasconde complessi e profondi contenuti. Il primo fra tutti?: Il nome diF I RE NZ E in grassetto, articolato fra gli altri scritti e tradotti nelle lingue straniere a significare F I RE NZ E TRA, INSIEME alle Altre Città del Mondo.” Possiede forti potenzialità d’impatto sui giovani di tutto il mondo. Ricordiamo che un “brand” è proiettato al di fuori dei confini culturali d’origine.

Ritengo estremamente interessanti e per motivi diversissimi, anche altre proposte grafiche arrivate in finalissima come quella di Oliviero Carlo Ornaghi per la magnifica disinvoltura del getto grafico colorato che stilizza la cupola sulla scritta Firenze; di Antonio Manno per l’estrema e coraggiosa stilizzazione minimalista nel segno del Giglio; di Interaction Factori per l’armonico dialogo  matematico tra la rappresentazione architettonica del Ponte con la scritta Firenze; e cito per ultimo ma è tra quelli che prediligo, la sagoma della cupola del Brunelleschi di Alessandro Bonafè che dialoga con le scritte sia verticali che orizzontali di Firenze. Certamente tutti vanno visti. Nascono per questa esigenza! Si deve comprendere la complessa attività che c’è dietro la costruzione di semplici segni di pennarello, a prima vista gettati su di un “campo immaginario”.

Anch’io ho partecipato alla gara con un’illustrazione e ne sono uscita arricchita dall’esperienza. Mi sono confrontata con altre idee con visioni completamente diverse dalla mia, che risulta sicuramente di stampo classico. Sulla sommità della Cupola del Brunelleschi ho inserito il Giglio di Firenze (da me reinterpretato) ma non per commettere un “atto irriverente”, ho intuito che sopra uno degli eccellenti simboli del Rinascimento fiorentino, il giglio trovasse la giusta collocazione. E’ come se avessi incoronato con esso l’opera del Brunelleschi!

La Croce è il simbolo della Chiesa Cristiana ma, questa, è un’altra meravigliosa storia d’amore …

Posso dunque potermi definire con simpatia una “collega” di Fabio Chiantini e degli altri finalisti! E’ stato coinvolgente partecipare perché si sviluppa un sentimento di forte appartenenza al territorio.

Anche il Comune di Cortona potrebbe proporre una analoga iniziativa!…….

Roberta Ramacciotti

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