Omaggio a Puccini

Omaggio a Puccini

Le associazioni del “Piccolo Teatro della Città di Cortona” e gli “Amici della Musica di Cortona” insieme hanno organizzato nella Chiesa di San Domenico un bellissimo evento in memoria di Giacomo Puccini, sponsor il Comune di Cortona, la BCC e la Fondazione Nicodemo Settembrini.

Puccini riempie di pagine e pagine l’enciclopedia della Treccani, è tra gli uomini italiani più conosciuti nel mondo e per noi tutti è un piacere essere rappresentati da un simile talento.

Dunque per il dr. Mario Parigi Presidente del Piccolo e Direttore Artistico degli Amici della Musica” (per 20 anni ne è stato anche il Presidente) si è presentato un arduo lavoro ma il progetto e la sua realizzazione sono stati un successo e tanto e di più, è stato raccontato e rappresentato così elegantemente che la risposta del pubblico, con la sua standing ovation finale nei confronti dei musicisti sono stati un indiscusso trionfo.

Bilanciati e gradevoli i testi preparati dal Parigi che insieme alle immagini proiettate hanno spiegato un mondo che non c’è più e preparato la platea all’ascolto musicale.  Una Regia Perfetta!

Interessante anche l’intervento del Direttore Artistico del Piccolo Vito A. Cozzi Lepri che ha raccontato il Puccini. Brave ed eleganti le attrici del Piccolo Donella Baccheschi e Rita Adreani che hanno accompagnato il pubblico nelle presentazioni dei brani lirici.

Serata Superba, Raffinata accolta da un Pubblico Attento e Preparato che ha saputo apprezzare il lavoro. Bravi Sempre Così!

Dunque un intenso pomeriggio musicale dedicato al racconto del Puccini Bambino, Uomo, Cacciatore, Poeta, Compositore ed a queste narrazioni è seguita la splendida interpretazione canora del Soprano Noemi Umani accompagnata al pianoforte dal Maestro Oberdan Mearini.

La chiesa ha accolto un folto pubblico anche di stranieri, bella gente veramente e mi fa piacere pensare che questi signori tornando nei loro paesi conserveranno un magnifico ricordo di Cortona. Per l’ospitalità ringraziamo il padrone di casa Don Giovanni Ferrari.

Poi il Canto Lirico: la Soprano Noemi Umani si è rivelata una vera professionista, la sua potente e intonata voce ha riempito la grandezza degli spazi del tempio, oltre che brava è stata molto generosa concedendo anche uno splendido bis “Quando men vo” tratto dalla Boheme. La Noemi Umani si è diplomata in Canto Lirico presso il Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze, nasce ad Arezzo nel 1993 ed è dunque giovanissima ma presenta un curriculum di studio e di performance di eccellenza. Solo con ore e ore dedicate agli esercizi giornalieri si raggiungono dei risultati eccellenti e lei oltre a mietere consensi e successi tra il pubblico ha il rispetto dei colleghi.

I brani eseguiti: “Chi il bel sogno di Doretta” da La Rondine 1917; “In quelle trine morbide” dalla Manon Lescaut 1892; “Si, mi chiamano Mimì” da La Boheme 1895; “Sogno d’or” Ninna Nanna per canto e Pianoforte 1912; “Un bel dì vedremo” Madama Butterfly 1903; “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi 1918; “Vissi d’arte” dalla Tosca 1899.

Dunque un programma di sala dei più ambiziosi e dei più richiesti ma anche dei più difficili, una bella sfida per la Umani perchè al giorno d’oggi, qualsiasi ascoltatore può digitare contemporaneamente sul proprio cellulare le esecuzioni della leggendaria Callas nelle opere pucciniane e si sa quanto siano uniche, ma è anche vero che è molto emozionante ascoltare la musica e il canto dal vivo se eseguite, come nel nostro caso, con passione e dedizione.

Massimo apprezzamento per la Soprano che è stata all’altezza delle esigenze di Puccini ed un plauso anche al pianista Oberdan Mearini, noto ai cortonesi come docente presso l’Istituto di Istruzione Superiore “L.Signorelli” e collaboratore con la Scuola Comunale di Musica di Cortona. Insieme hanno donato una serata da brividi ma anche di nostalgia per un mondo che sta sparendo dai nostri orizzonti.

Ma dedichiamo anche uno spazio al Grande tra i Grandi: Giacomo Puccini. Nasce in Toscana a Lucca il 22 dicembre del 1858 e muore in Belgio a Bruxelles il 29 novembre 1924, ma non immaginiamoci la capitale dell’Europa e la Lucca di oggi. Thomas Edison brevetterà la sua illuminazione nel mondo solo nel 1879 e nel 1861 avviene la proclamazione del Regno d’Italia ma ancora altri conflitti si succederanno in Italia, nel 1866 la terza guerra d’Indipendenza e la Prima Guerra Mondiale nel 1914-18.

Siamo dunque ancora lontani dal mondo odierno, solo il 24 dicembre 1906 Fessendon effettuerà la prima trasmissione via radio di voce umana e la televisione e internet non sono neppure immaginate dalla fantascienza.

Allora possiamo affermare che le meravigliose note che ha composto Puccini nell’arco della sua vita non le avrebbe potute immaginare fra il frastuono contemporaneo delle suonerie dei cellulari, dei motori dei frigoriferi o dei condizionatori. Per nostra fortuna è vissuto prima ed ha espresso per noi una poesia musicale irripetibile, mentre la tecnologia oggi ci regala invece la possibilità di riascoltarla a nostro piacimento.

Puccini nasce in una famiglia di musicisti, sono da generazioni Maestri di Cappella al Duomo di Lucca ma alla morte del padre, cadendo la famiglia in ristrettezze, fu seguito musicalmente da uno zio materno che lo trovava troppo vivace e scapestrato e con scarso talento ma che per fortuna lo introdusse lo stesso allo studio della tastiera e canto corale. Grazie Zio l’umanità ti è grata!

L’innamoramento per la lirica nacque in lui quando assistette all’Aida di Giuseppe Verdi al Teatro Nuovo di Pisa allora ebbe chiara la Via della sua Vita.

Dunque Puccini è stato uno dei geni italiani che ha ideato e scritto in musica poemi teatrali: l’Opera Lirica, una grande rappresentazione di recitazione, di canto, sinfonie, preludi e overture di grandi orchestre, potenti cori, balletti dalle splendide coreografie e scenografie, è un’arte delle più sofisticate e complesse ed anche delle più complete. Le sceneggiature spaziano dalle fiabe, ai romanzi e le trame spesso celano moti rivoluzionari. Puccini espresse drammi amorosi intensi come forte fu la sua passione per le tante donne che desiderò nella vita e che del resto furono la sua magnifica ispirazione. La vita di sua moglie, Elvira Bonturi, fu difficile ma purtroppo per la signora, alla storia passeranno solamente il genio musicale pucciniano e non certo il suo maschilismo.

Era un uomo solitario, amava la vita in campagna, la caccia e coltivava altre mille passioni. Visse felicemente nella villa a Torre del Lago (Viareggio) che fu per lui il luogo che amò perché riusciva a comporre contemplando l’acqua e i meravigliosi panorami e gli piaceva ritirarsi in allegria con gli amici artisti.

Dopo i primi stenti nella carriera ebbe un enorme successo mondiale, fu acclamato, tanto invidiato e anche poco stimato dagli intellettuali perchè non fece politica in un mondo dove la politica produsse guerre su guerre.

Ancora oggi le note di Puccini penetrano nel nostro intimo e ci fanno conoscere mondi a noi celati dalla frenesia del nostro quotidiano.

Questo e molto altro ci è stato donato in un colto pomeriggio cortonese, un momento per menti che sanno espandersi, poco mondano forse, privo di parolacce e battute volgari, ma a noi piace così.  

Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®

Commenta