Poesia nei tetti e nei Campanili di Cortona

Poesia nei tetti e nei Campanili di Cortona

Esistono delle cose che mi ispirano più di altre, come la visione del confine tra i tetti con il cielo. Sono le immagini che mi rapiscono con più poesia ed offrono al mio immaginario, un grande senso di libertà.

Cortona è una città che può essere vista “dall’alto e dal basso” e dai quattro punti cardinali ed il suo skyline, regala diverse fotografie tutte belle.

E’ un mondo di tetti, tegole, comignoli e campanili. Vista dall’alto appare un disegno cubista!

Osservandola meglio distinguo la torre campanaria del Duomo, la torre civica del Comune con l’orologio più preciso a me noto, il campanile a vela della chiesa di San Francesco ed i piccoli ma preziosi campanili di San Domenico, San Marco, San Niccolò, Santa Chiara e di San Cristoforo…… e se cambi ancora angolazione, scorgi quello di Sant’Agostino, Santa Margherita ed il maschio della Fortezza del Girifalco.

Nel V secolo i Maestri costruttori li hanno costruiti come fonte di comunicazione, di richiamo verso la comunità alle funzioni religiose. Quelli a torre, con grandi casse di risonanza, servivano per allertare i cittadini alle incursioni belliche, a difenderli dagli incendi, segnalavano il coprifuoco e le pestilenze perché il loro suono riusciva ad arrivare lontano.

Un tempo il campanile scandiva le ore e fungeva da orologio sonoro per la città, ma poi le ordinanze comunali ne hanno vietato il suono notturno. Ma pensate alla compagnia per le persone sole ed anziane, che venivano destate dalla propria solitudine dal quel suono confortante che le faceva sentire parte integrante di una comunità.

Roberta Ramacciotti

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