Chiesa di San Niccolo’ a Porta Montanina – Cortona
Chiesa di San Niccolo’ a Porta Montanina – Cortona
… San Niccolò è una chiesa che si trova nel quartiere alto ed antico di Cortona. E’ lontana dai percorsi turistici di Ruga Piana e per raggiungerla dalla piazza del Comune si deve affrontare un percorso di una lunga e ripida salita, mentre dall’antichissima Porta Montanina, si raggiunge agevolmente con la macchina. Il quintiere Poggio San Marco è il luogo più intimo della città, è un piccolo presepe in pietra grigia ornato di tegole in cotto, travi in legno, ferri vecchi, lampade, comignoli e campanili.
Pietra tiepida di storia dell’alito caldo degli uomini!
Il rispetto che gli abitanti operano per le loro case e le stradine, si scorge nei vasi fioriti posati sulle finestrelle, sulla potatura curata delle piante di strada e per i continui restauri conservativi, tutte premure che rendono questo ambiente molto elegante nel suo genere.
La chiesa quattrocentesca di San Niccolò appare con una visione prospettica degna del migliore scenografo urbano. Si annuncia improvvisa, passeggiando per l’omonima via e la vista del portico, edificato con piccole colonnine, offre subito un quadro romantico. Si ha la sensazione di scorgerla attraverso l’occhio di un binocolo che percorre una scalinata di pochi e larghi gradini, che ci guida oltre un cancello in ferro aperto, che si affaccia in un largo sagrato circondato da cipressi, oltre il quale, si apre la vista indimenticabile della Val di Chiana e del Lago Trasimeno. La facciata della chiesa e l’ambiente circostante proiettano l’uomo in un tempo passato, fatto del cinguettio degli uccelli, dei rumori dei carretti, del battere dei fabbri e degli scalpellini. San Niccolò si distingue subito dagli altri templi di preghiera per il raccoglimento che offre prima ancora di entrare, il suo portico accoglie e prepara l’animo, funge come da camera iperbarica. Non è per le grandi masse, essa si annuncia come un salotto religioso. La conferma di queste sensazioni si ha al suo interno, quando si leggono entrando, nella piccola cappella di destra, gli stemmi dipinti delle antiche famiglie nobiliari cortonesi. Ha subito più di un restyling fra il ‘600 ed il ‘700. Presenta tre altari di gusto barocco e su quello maggiore è in bella vista il gonfalone della Compagnia di San Niccolò dipinto da Luca Signorelli nel 1510, su entrambi le facce: il Compianto sul Cristo morto e la nascosta Madonna col Bambino ed i Santi Pietro e Paolo. Non tutti i visitatori conoscono questo segreto ed allora è bello scorgere la sorpresa sui loro visi, quando il custode aziona il meccanismo di apertura del gonfalone. Da segnalare il soffitto a lacunari in legno del 1768, dipinto con un sofisticato gusto ornativo ed il palco dell’orchestra sopra il portale d’ingresso. E’ un luogo ovattato dove si respirano le presenze delle antiche riunioni.
La sua storia è legata a San Bernardino da Siena che nel 1440 vi istituì la Compagnia di San Niccolò il quale fu un famoso predicatore di concetti sani e moderni sul pensiero economico e sui temi dell’imprenditoria. Lui esortava l’impresario onesto che forniva un servizio alla società ridistribuendo le materie prime su territori depressi favorendone lo sviluppo. Distingueva il commercio lecito da quello illecito e studiava l’etica delle negoziazioni e ne difendeva il rischio, mentre denunciava l’usura perché quei commercianti, non investendo le loro ricchezze per lo sviluppo del paese, contribuivano a stressare e comprimere le comunità piegate dai pesanti debiti. Concetti moderni e progressisti e teoricamente encomiabili dove l’uomo, come strumento di Dio, è il saggio amministratore della terra.
San Niccolò con i suoi tesori risulta una punta di diamante per la città di Cortona ed uno scenario per intenditori di arte…
Roberta Ramacciotti