Sandro Luziatelli un’eccellenza dell’Ortopedia italiana ad Arezzo

Sandro Luziatelli un’eccellenza dell’Ortopedia italiana ad Arezzo

Dopo aver subito un trauma fisico, nell’attimo che ci rianimiamo da una lacerazione ad un crociato, una lesione ai menischi, od una frattura alla tibia e perone, prima ancora del dolore, cadiamo in una dimensione di vuoto assoluto che personalmente ho tradotto come: smarrimento in assenza di gravità.  

Si prova un’indecifrabile sospensione su “ tutte le cose ”, ed è una sensazione che sente il nostro stato d’animo rispetto allo “spessore dell’incognita” che inconsciamente avvertiamo di dover affrontare nel prossimo futuro. Siamo disperatamente consapevoli che non si può tornare indietro per evitare l’incidente!

Poi .. il dolore sopraggiunge.

In queste situazioni affidarsi alle giuste e tempestive cure riduce le criticità riguardo un eventuale peggioramento del trauma. Dunque essendo stata personalmente affetta da problemi di natura ortopedica, desidero segnalarvi, anche contro la sua volontà, un validissimo chirurgo il dott. Sandro Luziatelli che opera nella vicina Arezzo presso la Casa di Cura San Giuseppe.

Non darò ulteriori informazioni sull’esimio dottore che non chiede e cerca pubblicità, è un uomo che schiva la mondanità, posso però affermare, senza sconfinare nella sua sfera privata, che è un validissimo chirurgo appassionato del suo lavoro. Pochi anni or sono è stato menzionato su tutti i quotidiani per aver operato con successo la moglie del nostro amato Presidente della Repubblica.

Io, che non sono famosa quanto la nostra attuale First Lady, mi sono affidata alle sue cure proprio per i traumi che ho descritto nelle prime righe di codesto articolo con esito positivo. Ho giudicato l’atteggiamento del chirurgo Luziatelli molto onesto nei miei confronti, perché pur assumendosi tutto l’onere delle difficoltà concernenti l’operazione chirurgica, che ha ricaricato di fiducia il mio animo “fratturato”, mi ha anche però responsabilizzato rispetto all’assunzione della mia parte di impegno tradotto in mesi, anni di fisioterapia faticosa e noiosa.

Dunque sono richieste al paziente: costanza pazienza ed applicazione.

Ritengo che chiarire l’aspetto delle responsabilità tra il chirurgo ed il paziente rispetto al periodo di convalescenza, non certo per quello chirurgico, sia di assoluta “importanza motoria”.

Infatti un buon meccanico potrà aggiustare un motore, ma se il proprietario del mezzo dopo lo guiderà tirando le marce a freddo, magari portando continuamente fuori giri il motore, non sarà certo colpa di quel meccanico se la macchina non darà buone prestazioni o sarà costretta addirittura ad un nuovo ricovero in officina!

Roberta Ramacciotti

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